10 numeri 10 di provincia
19 Marzo 2021
Franco BRIENZA
“Piazza Franco Brienza (detto Ciccio), Maestro di Calcio”. Qualcuno ha dedicato a questo piccolo grande campione una targa in una piazza di Bari, dove il nostro Ciccio ha insegnato calcio e dove ha chiusa una carriera in giro per l’Italia. Piccolo, mancino, estro e fantasia, Brienza è uno di quei giocatori che ha sempre fatto benissimo ovunque sia stato, ma che mai è stato preso in considerazione per il passo successivo, quello in una grande. Ma forse è stato meglio così, perché è con le maglie della provincia che Ciccio ha offerto il meglio di sé, entrando nei nostri cuori. Gol mai banali, assist geniali, corsa e fantasia. Palermo, Perugia (per l’esordio in serie A, a San Siro contro il Milan), Reggina, Siena e Bari le tappe più importanti della sua lunga carriera. Miglior realizzatore del Palermo in Europa insieme ad Abel Hernandez, Ciccio è stato autore dei gol decisivi delle vittorie contro la Juventus di Palermo (stagione 2004-05) e Reggina (era il 23 febbraio del 2008): se ne è tolte di soddisfazioni il nostro Franco, che continua il suo giro d’Italia con risultati altalenanti a Bergamo, Cesena e Bologna prima di fermarsi a Bari dal 2016 al 2019, e di scegliere la squadra anche dopo il fallimento e la nascita della neonata società. Quella “Piazza Franco Brienza, Maestro di Calcio”, tributo della tifoseria, parla anche per noi.
Tomas LOCATELLI
Pure lui è prodotto di quella fucina di talenti che opera ininterrottamente da anni nel laboratorio di Zingonia, tra i maggiori giocatori incompiuti della storia del nostro calcio. Tomas parte dall’Atalanta e arriva al Milan, per un biennio non proprio memorabile, quello dal 1995 al gennaio del 1997: gioca poco in rossonero il giovane Locatelli, classe 1976, ma riesce a portare a casa un gol in Coppa dei Campioni nella vittoria del Milan contro in Göteborg, in mezzo a marcatori come Boban, Albertini e Baggio (ma ci mettiamo anche il gol di Jesper Blomqvist per gli svedesi, prossimo ad arrivare a Milanello). Il meglio della carriera Tomas lo vive decisamente altrove. Con l’Udinese si prende il numero 10 e trova il primo gol in Serie A e la continuità di presenze, che conferma con la maglia rossoblù del Bologna dove arriva nel 2000 e resta fino al 2005, trovando in panchina maestri come Guidolin e Mazzone e compagni come Signori, Cruz, Kolyvanov, Zauli, Bellucci, Pagliuca, Zaccardo e tanti altri. Locatelli si mette il 10 sulle spalle dopo l’addio di Beppe Signori, di fatto nella sua ultima stagione emiliana. Un triennio con la maglia del Siena, poi Mantova, SPAL e Arezzo. Bello a vederlo giocare, romanticamente incompiuto.
Giovanni STROPPA
Un Numero Dieci di quelli veri, che ha assaggiato il calcio dei grandi ma è stato protagonista anche in quello non troppo vicino alle luci della ribalta. Perché, come scriviamo sopra, se uno ha talento, ce l’ha su qualsiasi campo. Parole ed opere di un predestinato, perché questo possiamo dire di Giovanni Stroppa, esordio in Serie A con gol nel 3-0 del Milan di Sacchi al Manuzzi di Cesena. Un gol fantastico, bissato da Borgonovo con il tris di Massaro. In rossonero gioca due anni, entrando anche nei marcatori della finale di Coppa Intercontinentale giocata e vinta dal Milan con l’Olimpia Asuncion. Stroppa passa nel 1991 alla Lazio, per incontrare poi Zeman a Foggia nella stagione 1993-94. Udinese, Piacenza, Brescia e Genoa le altre tappe della carriera di Stroppa, che incontra di nuovo il boemo nella sfortunata avventura con l’Avellino. Giovanni è ancora quel talento ammirato sui campi di A e di B, e si toglie lo sfizio di segnare al Palermo da quaranta metri, per tornare poi a Foggia e chiudere poi la carriera con la maglia del Chiari insieme al nostro amico Darione Hubner.
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