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20 giocatori ad aver giocato il Derby di Milano con entrambe le maglie

13 Ottobre 2020

Dario SIMIC 

In quel Milan di fenomeni, quello che ha conquistato due Champions League in quattro anni, è stata un’onesta riserva con più di cento partite giocate. Prima di raggiungere mister Ancelotti, però, è sceso in campo per quattro stagioni con la maglia dell’Inter. Con cento presenze a referto, il Principe Guerriero è stato anche un punto fermo della nazionale croata.

Alessandro Faiolhe Amantino MANCINI

«Faccio un doppio passo, poi un altro, in tutto sono otto, sposto il pallone, tiro di sinistro. Un goal incredibile». Queste sono le parole esatte con cui Amantino Mancini descrive uno dei suoi gol più belli ai tempi della Roma, contro l’Olympique Lione: prodezze che gli consentono di attirare l’interesse dell’Inter, squadra in cui la sua parabola sembra discendere vertiginosamente. Dopo un anno e mezzo passa sulla sponda rivale, in rossonero, dove le cose vanno ancora peggio: con il Milan scende in campo soltanto sette volte. Pensavamo di aver trovato un nuovo fenomeno brasiliano, invece l’eclissi è stata repentina e ricca di saudade

Giuseppe FAVALLI 

Estate 2004: l’attuale commissario tecnico della nazionale, Roberto Mancini, allora sulla panchina dell’Inter, chiede a Massimo Moratti di acquistare l’esperto Giuseppe Favalli con la specifica volontà di schierarlo nell’undici titolare. Durante la seconda stagione in nerazzurro soffre la concorrenza del neo arrivato Cesar: è la causa che convince la dirigenza del Biscione a cederlo al Milan, con cui scende in campo per ben novantanove volte in quattro anni, facendo rifiatare i titolarissimi, e dove si laurea campione d’Europa e del Mondo. 

Antonio CASSANO

Genio e sregolatezza per antonomasia: Fantantonio lo ammette di sé anche dopo aver conquistato una pazzesca qualificazione in Champions con la Sampdoria, da protagonista assoluto, giocando in coppia con Pazzini. Si confermerà sull’onda di questa stessa sregolatezza quando finirà fuori rosa, motivo per cui il Milan decide di puntare su di lui nella seconda metà di stagione che porta agli europei del 2012: «Se arrivo a fare qualcosa di sbagliato, vuol dire che sono da rinchiudere in manicomio», dirà durante la presentazione in rossonero. I tifosi della Sud lo ribattezzano Il Cappellaio Matto, per una ritrovata capacità di fare magie, ma non basterà: sarà protagonista dell’europeo in Polonia e Ucraina, ma in quella sessione di mercato verrà scambiato proprio con il suo ex compagno di reparto alla Sampdoria, Pazzini, che dall’Inter finisce al Milan. Il Pibe de Bari in nerazzurro realizza nove reti in trentanove presenze.