Gli attaccanti non in attività più volte capocannonieri nei migliori campionati Europei dal 1985 a oggi
14 Dicembre 2021
Il gioco del calcio è fatto di emozioni prima ancora che di statistiche. I numeri, freddi e insensibili, servono a riempire almanacchi e statistiche, sono utili per aggiornare costantemente le pagine degli almanacchi, stanno lì belli belli ad esser esaminati e scandagliati come il fondale marino alla ricerca di una pergamena preziosa. I grandi attaccanti – specie quelli di provincia – però, hanno ancora un fascino immutato nel tempo. Quel fascino che ci permette ogni giorno di innamorarci di questo bellissimo sport chiamato calcio. Ed è per questo che abbiamo deciso di redigere un elenco di chi – contro ogni pronostico o in barba al bookmaker più estroso – è riuscito ad aggiudicarsi per più di una volta la classifica marcatori. Per esigenze di spazio e di memoria, abbiamo deciso di concentrarci sugli autori di quest’impresa soltanto tra i calciatori non più in attività, e in relazione ai cinque campionati top d’Europa negli ultimi trent’anni. Buona lettura!
Marcio AMOROSO – Serie A (1998-99) e Bundesliga (2001-02)

Nel 1998-99 i friulani allenati da Francesco Guidolin giungono sesti in campionato. È l’anno del Milan di Zaccheroni e Oliver Bierhoff, ex friulani, che centrano lo Scudetto in rossonero al primo tentativo. Marcio Amoroso è uno dei protagonisti della cavalcata che porta i bianconeri fino al sesto posto: il brasiliano non è per nulla intimorito dai “gradi” di capitano dell’attacco friulano non fa rimpiangere minimamente il panzer tedesco. Il brasiliano infila i portieri avversari ventidue volte prima di salutare i compagni d’avventura e trasferirsi a Parma. In Emilia, il talento del brasiliano si appanna ed Amoroso perde il feeling con il gol delle stagioni precedenti. Ma è questione di tempo, di poco tempo. Marcio ritrova la vena realizzativa con il Borussia Dortmund nel 2001-02 e con le sue diciotto marcature in trentuno incontri di Bundesliga conquista sia la Bundesliga che il titolo di capocannoniere.
Antonio DI NATALE – Serie A (2009-10 e 2010-11)

Totò è il simbolo incontrastato di un football che non c’è più, un calcio ancora a portata di mano, ancora fresco nella memoria. L’ex attaccante dell’Udinese si è ritirato nel 2016: sono passati solo cinque anni eppure sembra un secolo fa! Per nove stagioni di fila ha timbrato in doppia cifra la classifica dei marcatori, vincendola per ben due volte, nel 2009-10 e nel 2010-11. Il primo titolo di capocannoniere arriva alla veneranda età di trentadue anni: potremmo quasi paragonare lo scugnizzo napoletano a un buon vino pregiato che “invecchiando migliora”. Ventinove gol che son serviti all’Udinese per una comoda salvezza, un quindicesimo posto di carattere in una stagione che ricordiamo per il Triplete nerazzurro. L’anno successivo Di Natale si concede il lusso del bis: a questo giro i ventotto gol aiutano i friulani a raggiungere uno storico quarto posto in campionato utile per qualificarsi in Champions League.
Didier DROGBA – Premier League (2006-07 e 2009-10)

L’attaccante della Costa d’Avorio vince due volte il titolo di miglior cannoniere in Premier League, in entrambe le occasioni con la maglia del Chelsea, nel 2006-07 e nel 2009-10. D’altronde non potrebbe essere altrimenti per chi ha indissolubilmente legato il suo nome alla storia del club, entrando nelle viscere dei tifosi dei Blues che, tuttora, lo venerano alla stregua di un eroe. La scalata dei Blues alla scala del calcio, infatti, ha ben impresso a lettere di fuoco il nome del suo principale autore. Che ha un nome ed un cognome: quello di Didier Drogba. Mourinho lo vuole con sé per dar la profondità che i suoi predecessori non sono in grado di garantirgli. Dopo i successi in Francia con Guingamp ed Olympique Marsiglia, Didier si mette in gioco nel calcio che conta. E il suo talento immenso, amplificato da qualità atletiche e fisiche che esulano grandemente dal concetto di “normalità”, gli consente di aggiudicarsi il titolo di cannoniere principe per due volte: nel 2006-07 e nel 2009-10. È il primo calciatore africano ad aver segnato più di cento reti in Premier League ma, soprattutto, è l’eroe di Monaco di Baviera che – nel giorno del suo primo addio al Chelsea – ha trascinato i Blues ad alzare la Champions League dopo una partita-thrilling contro il Bayern di cui è il protagonista indiscusso.
Diego FORLAN – Liga (2004-05 e 2008-09)

Diego Forlan nasce nel 1979 a Montevideo in Uruguay. Nel 1998-99 esordisce con la gloriosa maglia dell’Independiente in Argentina, ma i risultati sotto porta iniziano a vedersi nella stagione successiva. Diego è considerato uno dei giocatori uruguaiani più forti di sempre e, ben presto, si trasferisce in Premier League dove vince il campionato 2002-03 con la maglia del Manchester United. Tuttavia, l’esperienza inglese termina con poche soddisfazioni: dieci gol in sessantatré apparizioni. Il trasferimento in un club più piccolo ma ugualmente ambizioso come il vivace Villareal riporta Forlan alle prestazioni ottenute in Argentina con la maglia dell’Independiente. Con il Submarino Amarillo il centravanti uruguaiano vince il Trofeo Pichichi nel 2004-05 realizzando venticinque gol nella sua prima stagione in Liga. Nelle tre annate passate al Madrigal, Forlan realizza cinquantaquattro gol in 106 partite. Diego inanella prestazioni sempre migliori e le sue performance lo portano a confrontarsi nuovamente con un grande club. Infatti, viene acquistato dall’Atletico Madrid con cui aggiorna il proprio score in Liga spagnola segnando settantaquattro gol in 134 presenze durante la permanenza coi Colchoneros. Il secondo Trofeo Pichichi è del 2008-09: trentadue gol che aiutano il club biancorosso a qualificarsi alla successiva Champions League.
Stéphane GUIVARC’H – Ligue 1 (1996-97 e 1997-98)

Il centravanti bretone è protagonista dello storico scudetto dell’Auxerre nel 1995-96, anche se il suo contributo si limita a tre gol in ventitré presenze. Nella stagione successiva passa al Rennes e con i rossoneri vince il titolo di capocannoniere nel 1996-97, alloro che si aggiudica anche nella stagione successiva, questa volta con la maglia titolare dell’Auxerre. Col titolo di miglior marcatore della Ligue 1 il calciatore viene convocato dalla Nazionale francese per i Mondiali del 1998. La sua vena realizzativa, dopo aver alzato la Coppa del Mondo al cielo, si esaurisce ben presto: passa al Newcastle United, dopo che i Magpies si aggiudicano un’asta internazionale per assicurarsi la bocca di fuoco transalpina. Tuttavia, dopo sole quattro partite ed una rete realizzata al Liverpool, Stéphane finisce subito ai margini della squadra: colpa della “mancanza di stima” (usiamo un eufemismo) da parte di Ruud Gullit, tecnico subentrato all’esonerato Kenny Dalglish. Guivarc’h viene così impacchettato e ceduto ai Rangers di Glasgow, non prima però di ricevere l’etichetta di “Peggior acquisto di sempre della Premier League”.

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