Privacy Policy Best of Africa. Gli attaccanti africani più prolifici nei maggiori campionati europei

Best of Africa. Gli attaccanti africani più prolifici nei maggiori campionati europei

2 Febbraio 2022

Il calcio africano ha fornito nella storia del pallone, soprattutto a partire dalla seconda metà degli anni ‘70 grandissimi interpreti del gioco, che hanno spesso unito grandi doti fisiche miste ad un atletismo assai poco comune nel Vecchio Continente prima di allora.

Gli allenatori europei hanno sempre prediletto il tatticismo ossessivo e i calciatori tecnici, fintanto che con la modernizzazione del gioco il fattore atletico è diventato decisivo nell’interpretazione del gioco.

L’Africa ha spesso incrociato il calcio con le tensioni politiche, tra despoti e dominazioni europee, ha visto nel 1974 il grande gesto di rottura, che cambia la storia del Continente Nero aldilà del semplice sport: Joseph Ilunga Mwepu calciò la storica Punizione al Contrario calciando via il pallone posizionato da Rivelino a pochi metri dall’area avversaria durante Brasile-Zaire (oggi conosciuta come Repubblica Popolare del Congo). Anni dopo quel gesto – che per anni apparve comico – assunse un significato totalmente diverso: Mwepu confessò che il despota Mobutu Sese Seko aveva minacciato di morte i calciatori dello Zaire se avessero subito più di tre reti dopo le brutte figure delle partite precedenti. La gara terminò 3-0 per i carioca, e quel gesto avvenuto all’85’ minuto divertì e sconcertò talmente tanto i brasiliani che decisero di non infierire, senza sapere di aver salvato ventidue vite.

Gli anni ‘80 sono anche gli anni dove le prime individualità africane iniziano a popolare l’Europa, il più influente è l’algerino Rabah Madjer, che cambierà i destini della finale di Coppa dei Campioni del 1987 con un gol di tacco che permise al Porto di pareggiare la contesa contro il Bayern Monaco, permettendo ai lusitani di ribaltare la gara nel finale. Un gol che passerà alla storia come il tacco di Allah.

Non è un caso che con l’andar del tempo le nazionali africane diventino sempre più ostiche da affrontare nei campionati del Mondo. Basti pensare agli exploit dell’Algeria nel 1982 e del Marocco nel 1986, fino ad arrivare alle grandi imprese degli anni ‘90: Roger Milla è il grande trascinatore del Camerun dei miracoli, in grado di sognare la semifinale nel mondiale delle Notti Magiche italiane, venendo eliminati ai quarti di finale in maniera rocambolesca dagli inglesi, che superano i Leoni Indomabili solo ai tempi supplementari. Altrettanto memorabile è l’impresa delle Super Eagles nigeriane, anch’esse a un passo dai quarti, ma a un minuto dal termine dei tempi regolamentari Roberto Baggio porta prima la gara ai supplementari e poi alla vittoria in una gara soffertissima. Nella stessa rassegna statunitense Milla divenne il calciatore più anziano a segnare ad un mondiale, alla veneranda età di quarantadue anni.

I calciatori africani diverranno sempre più influenti nei campionati europei e nelle competizioni internazionali, specie dalla metà degli anni ‘90 fino ad oggi: George Weah è il primo non europeo a vincere il Pallone d’Oro, mentre sempre più calciatori del Continente Nero decideranno le grandi notti di coppe europee: Didier Drogba, che oggi spegne quarantatré candeline, e Samuel Eto’o su tutti.

Oggi vi proponiamo una carrellata dei dieci calciatori africani non più in attività più influenti in zona realizzativa, in una graduatoria che tiene conto esclusivamente delle reti nei cinque maggiori campionati europei, coppe escluse.

Abedi Ayew PELÉ – 57 reti

Uno dei talenti più rilevanti del Ghana, a detta di molti il più rappresentativo calciatore della nazione, è uno degli eroi del Marsiglia del 1993, quando i transalpini riuscirono a battere il Milan in finale di Champions League. Pelé guadagnò e batté il corner decisivo per la vittoria. Con i marsigliesi i suoi anni migliori, con tre scudetti e la coppa dalle grandi orecchie, dove registrò ventitré reti in Ligue 1. Saranno diciannove le altre reti nel campionato francese, con le maglie di Lione, tre, e Lilla. Di lui ci si ricorda anche per un positivo biennio nella nostra Serie A tra le file del Torino, dove mise a referto ben tredici reti. Le ultime reti nei top cinque campionati si registreranno nel Monaco 1860, in Germania, dove siglerà soltanto due reti.

Roger Mooh MILLA – 62 reti

Roger Milla è uno dei calciatori africani più iconici della storia, non solo per il record di marcatore più anziano della storia dei mondiali, raggiunto nei mondiali statunitensi del 1994. Si contano, tra club e nazionale camerunense ben 431 reti totali, tuttavia alcune reti siglate in patria hanno una registrazione incerta. Arrivato in Francia a venticinque anni, nelle file del Valenciennes faticherà a inserirsi nel calcio francese, siglando sei reti in due stagioni, prima di essere ceduto al Monaco. Nel principato le cose non vanno meglio, visto che le marcature saranno soltanto due. Il Bastia, tuttavia crede in lui e qui la sua proverbiale vena realizzativa emerge con trentacinque reti in quattro stagioni, prima di concedersi tre anni in Ligue 2, tra Saint Etienne e Montpellier, con questi ultimi troverà la promozione e gli ultimi diciannove gol nel massimo campionato francese.

Nwankwo Christian KANU – 63 reti

Con la vetrina dei mondiali Under 17, l’Ajax non si fece sfuggire il talento nigeriano. Coi Lancieri mise in mostra ottime prove, con tre titoli vinti e una Champions League vinta contro il grande Milan di Capello. Queste prove convincenti portano l’Inter ad acquistarlo, ma durante le visite mediche gli viene scoperta una disfunzione al cuore congenita, e apparentemente la sua carriera appare finita, tuttavia Massimo Moratti decide di attendere, e dopo mesi duri il giovane Kanu riuscirà ad esordire nel nostro campionato. Dopo due anni la sua vita calcistica riprenderà, trovando anche il gol in Inter-Atalanta, unica sua rete italiana. All’Arsenal gli anni migliori, con trentacinque reti e due Premier League in bacheca. In Inghilterra segnerà anche sette reti con il West Bromwich e venti col Portsmouth.

Abdelkrim Merry KRIMAU – 103 reti

Marocchino di nascita, Krimau giocherà tra i professionisti esclusivamente in Francia, dove con 103 reti è uno dei calciatori più prolifici del campionato transalpino tra gli anni ’70 e gli anni ‘80. Seppur abbia giocato una sola stagione nel Metz, viene ricordato come uno dei calciatori più importanti del club, facendo registrare il record di gol in un singolo campionato, ventitre, ed essendo stato uno dei protagonisti della meravigliosa cavalcata del club fino alla finale di Coppa UEFA, poi persa contro l’Anderlecht. Ventitre sono anche le marcature nella sua esperienza al Bastia, siglate però in sei stagioni. Le altre marcature in Ligue 1 sono state siglate con Lilla (dodici), Strasburgo (tre), Tours (sei), Le Havre (diciassette), Saint Etienne (nove) e Matra Racing (dieci).

Anthony YEBOAH – 120 reti

Il giovane Tony che nell’estate del 1988 giunge in Germania dal Ghana ha già l’etichetta del predestinato. Nonostante la sua giovane età, infatti, è uno dei prospetti più interessanti sfornati dall’inesauribile fucina africana. Nella sua Kumasi ha già segnato gol a raffica ed ora è tempo di misurarsi con la crème de la crème del calcio: l’Europa. Viene scelto dai tedeschi del Saarbrücken e, dopo una prima stagione di adattamento, nel torneo che avvicina i teutoni alla Coppa del Mondo in Italia, Yeboah segna diciassette gol. Lo acquista l’Eintracht Francoforte, mettendo a zittire a suon di gol i detrattori che storsero il naso dopo l’annuncio da parte dei rossoneri dell’acquisto del loro primo calciatore africano della storia. Anthony lavora e segna, diventandone nel giro di brevissimo tempo capitano e laureandosi per ben due volte consecutive capocannoniere. Le sue prestazioni fanno il giro del mondo e nel gennaio del 1995 il Leeds United paga quasi tre milioni e mezzo di sterline per farlo diventare un Peacock. Non impiega assai per diventare un beniamino del pubblico di Elland Road e solo le incomprensioni con il tecnico Graham lo portano all’addio per tornare in Germania, stavolta all’Amburgo. Ha più di trent’anni, ma non smette di segnare fino al 2002, quando si ritira.

Ultime storie