Privacy Policy Abbagli zemaniani: le 11 delusioni del Boemo sulla panchina della Roma

Abbagli zemaniani: le 11 delusioni del Boemo sulla panchina della Roma

5 Gennaio 2022

Zdenek Zeman è uno degli allenatori che, senza dubbio, hanno rivoluzionato la fase offensiva nel mondo del calcio. Nasce a Praga il 12 maggio del 1947, nipote d’arte di Cestmir Vycpaleck, allenatore della Juventus e due volte Campione d’Italia. Il suo modulo tattico preferito è naturalmente il famigerato 4-3-3 iper-offensivo e rapido, il quale prevedeva una serie di scambi corti per poi cercare una verticalizzazione improvvisa. I tre attaccanti erano ovviamente i pezzi forti dello scacchiere con la punta supportata dal centrocampo molto alto e gli esterni supportati dai terzini, grazie a sovrapposizioni continue. 

Tra giovanili e prime squadre, il boemo allena nello Stivale dal 1974 (aggiungendo sporadiche esperienze estere) ed ha seduto sulle panchine di: Palermo, Parma, Messina, Foggia (tre volte), Lazio, Roma (due volte), Fenerbahçe, Napoli, Salernitana, Avellino, Lecce (due volte), Brescia, Stella Rossa, Pescara (due volte), Cagliari e Lugano. In tutta la sua carriera quindi sono passati molti giocatori, alcuni dei quali diventati veri e propri Campioni e simboli in Italia e non solo come Francesco Totti, Beppe Signori, Paul Gascoigne, Alessandro Nesta, Ciro Immobile, Daniele De Rossi, Lorenzo Insigne e Marco Verratti. 

Tuttavia “non è tutto oro quel che luccica” e anche il boemo è un essere umano che prende le sue cantonate o, meglio, ha i suoi “abbagli”. Nella top di oggi vi presenteremo infatti, la top undici dei giocatori allenati da Zeman in quella che è stata con ogni probabilità la panchina in cui è stato più “abbagliato”, ossia quella della Roma e che – per usare un eufemismo – hanno deluso le aspettative, ovviamente non necessariamente per colpa del tecnico. Tra questi spicca Ivan Tomic, arrivato nella Capitale con tante aspettative, tutte disattese. La divisione delle pagine, ovviamente, è divisa per i reparti, in omaggio al modulo del mister boemo.

Mauro GOICOECHEA

Parliamoci chiaro, i portieri con Zeman – salvo alcune eccezioni, come Mancini – non sono mai andati troppo bene. Con lo storico cambio del regolamento degli anni ’90 (il quale impedì ai portieri di prendere il pallone con le mani in seguito ad un retropassaggio), divenne fondamentale per il gioco del boemo un portiere in grado di giocare con i piedi. Fu proprio con queste caratteristiche che nell’estate del 2012 arrivò a Roma, il portiere Mauro Goicoechea. In e appena quindici gare il portiere uruguagio combinò una frittata dietro l’altra: memorabile la papera sulla punizione di Candreva nel derby e l’autogol contro il Cagliari su cross innocuo di Avelar.

Avreste mai voluto essere un difensore di Zeman? Loro a pagina 2, secondo noi, decisamente no!

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