Le rose del Mondiale U-20 1987: la Jugoslavia fenomeni veri, l’Italia e il Brasile imbarazzanti
8 Ottobre 2021
Giocasse ora, chissà che delizie ci regalerebbe. Un fuoriclasse dentro il campo, col Milan dal 1992 al 2001 vinse praticamente tutto, una personalità spiccatissima, una capacità comunicativa invidiabile ed un percorso dirigenziale divenuto passo dopo passo sempre più importante. Ed oggi che spegne cinquantatré candeline, Zvonimir Boban ci regala diversi assist (lui che in campo che ne donava a profusione) per parlare di lui e della sua Jugoslavia che nel 1987, in Cile, si aggiudicò il Mondiale Under 20.

Lo fece grazie anche alle reti di Zorro, fenomeno già a sedici anni quando debutta nella sua Croazia, con la maglia della Dinamo Zagabria. Leader indiscusso, 109 partite e quarantacinque gol in sei anni, e degli attributi da condottiero vero, tanto da portarlo alla storia per i fatti accaduti nel maggio del 1990 quando la sua Dinamo affrontò i serbi della Stella Rossa. Che non corresse buon sangue viste le vicende storico-politiche, per usare un eufemismo, era noto anche i sassi. La partita non iniziò nemmeno, pesanti furono gli scontri tra le due fazioni e fu Boban ad intervenire per proteggere i tifosi croati dalle manganellate della Polizia Federale Jugoslava, sferrando un calcio in faccia ad un agente. L’azione difensiva gli costò la sospensione per sei mesi e quindi la possibilità di partecipare ai Mondiali di Italia ’90.
Fu invece decisivo in quello giovanile del 1987 che andiamo a raccontarvi con tutte le rose di quella manifestazione: ne vedrete delle belle.
Ed ecco le sedici protagoniste, divise girone per girone:
JUGOSLAVIA
Occorrerebbe parlare di politica e storia per raccontare cosa rappresentasse la Jugoslavia. Sostanzialmente, un agglomerato di paesi posti sotto la stessa bandiera, prima che le diverse guerre scoppiate a cavallo degli anni ’90 riportarono le varie Nazioni alla loro indipendenza. La Jugoslavia che vinse il Mondiale Under 20, godeva dei maggiori talenti balcanici. In attacco coesistevano il montenegrino Mijatovic e il croato Suker, due nomi da far accapponare la pelle. Fu un trionfo, con la qualità di Boban sulla trequarti e di Prosinecki in mediana. Cile, Australia e Togo furono spazzati via nel girone, il Brasile fu lo scoglio da superare ai quarti (2-1, Mijatovic e Prosinecki) e la Germania dell’Est quello in semifinale (2-1, Stimac e sesto gol di Davor Suker). In finale, Boban aprì le danze prima del pari della Germania dell’Ovest. Si andò ai rigori e ad alzare le braccia al cielo furono gli jugoslavi.
Portieri: Dragoje Lekovic, Tomislav Piplica
Difensori: Slavoljub Jankovic, Milan Pavlovic, Slavisa Djurkovic, Pero Skoric, Dubravko Pavlicic, Igor Stimac, Gordan Petric, Robert Jarni
Centrocampisti: Dejan Antonic, Ranko Zirojevic, Branko Brnovic, Robert Prosinecki, Zvonimir Boban
Attaccanti: Zoran Mijucic, Predrag Mijatovic, Davor Suker
CILE
L’avvio per i padroni di casa è di quelli da shock senza possibilità di ripresa: 4-2 incassato dalla Jugoslavia e strada in super salita. Eppur un Cile mai domo, piega prima il Togo e quindi l’Australia staccando il pass per i quarti. Nei quali, troverà gli azzurri. La rete di Pino lancia la in semifinale, laddove la corsa terminerà. Quattro reti dalla Germania, e conseguente accesso alla “finalina”. Persa ai calci di rigore, dinanzi ad un’altra Germania: quella dell’Est.
Portieri: Guillermo Velasco, Gerhard Reiher
Difensori: Mauricio Soto, Carlos Ramírez, Hugo Cortéz, Javier Margas, Raimundo Tupper, Miguel Latín
Centrocampisti: Sandro Navarrete, Reinaldo Hoffmann, Camilo Pino, Luis Musrri, Fabián Estay
Attaccanti: Héctor Cabello, Juan Reyes, Luka Tudor, Pedro González, Juan Carreño
AUSTRALIA
La competizione dei canguri dura giusto il girone. Che parte bene grazie al successo per 2-0 sul Toga. Dopodichè le quattro reti incassate dalla super Jugoslavia e le due dal Cile, portano l’Australia immediatamente fuori dai giochi.
Portieri: Brett Hughes, George Bouhoutsos
Difensori: David Healey, George Kulcsar, Kurt Reynolds, Darren Northam, John Koch, Craig Moffitt
Centrocampisti: Alexander Cummings, Louis Christodoulou, Jason Polak, Abbas Saad, Anthony Grbac, Jason van Blerk
Attaccanti: Paul Trimboli, John Anastasiadis, John Markovski, Alistair Edwards
TOGO
Al pari dell’Arabia Saudita, l’altra cenerentola della manifestazione. Fa tre su tre, ma in negativo. Australia, Cile e Jugoslavia avranno facilmente la meglio degli africani. In rete solo nell’ultima del girone, contro quelli che sarebbero diventati i vincitori: il parziale 3-1 di Salissou Ali regala al Togo l’unica piccola (ma per certi versi grande) gioia.
Portieri: Mawuéna Apedo, Gao Akondo
Difensori: Koffi Amoussou-Kpakpa, Koffi Hounze, Safiou Boukpessi, Mensah Somu, Kodjovi Kegbalo
Centrocampisti: Messan Kpakpakpi-Kodjo, Atty Affo, Kossi Hope, Salissou Ali, Tete Koudouwovoh, Komi Amouzou, Massassaba Bassirou, Kounama Amouzougan
Attaccanti: Kwami Agougnon, Ati Okouro-Kro, Bachirou Salou

Grigoris Georgatos nella classifica dei 20 terzini più prolifici di sempre
Ci sono terzini che nel corso della loro carriera sono stati apprezzati più per la loro fase offensiva che per quella difensiva. Addirittura in alcune stagioni sono risultati più decisivi di tanti attaccanti. Un esempio? Nel ricordare oggi il compleanno di Grigoris Georgatos ci è venuta in mente la sua incredibile stagione del 1998/1999, quando […]

Le rose dell’Europeo Under 21 2002: il pianto dell’Italia e l’insuperabile Cech
Tutte le rose dell’Europeo Under 21 2002, vinto dalla Repubblica Ceca di Baros e Cech. Quanti campioni e quanti talenti perduti.

Riscriviamo la storia del trofeo mai vinto da Diego
Se la giuria di France Football avesse potuto premiare anche i calciatori sudamericani, di certo la classifica del Pallone d’Oro 1986 sarebbe stata diversa. Ecco la nostra graduatoria Come sarebbe andata se non avessero costruito il Muro di Berlino? E se gli americani non fossero andati sulla Luna? E se non si fossero sciolti i […]

Halloween nel calcio: l‘enciclopedia delle notti horror dagli anni ‘80 ad oggi!
Prepararsi ad Halloween non è mai stato così masochistico e autoironico. Per questo, ripercorriamo le peggiori e più clamorose disfatte delle big italiane negli ultimi quaranta anni Dolcetto o Caporetto? Cos’hanno in comune la festa che esorcizza la paura dei mostri con la più grande sconfitta militare nella storia del nostro Paese, tanto da diventare […]