Chi sono i trenta terzini sinistri più forti degli ultimi 30 anni?
26 Ottobre 2021
“Io posso prendere un terzino e metterlo all’ala senza che nessuno dica niente. Ma se prendo un’ala e gli chiedo una volta, per un’emergenza, di fare il terzino ne devo render conto al sindacato? Ma andè in mona tuti quanti, Spegiorin, Campana e ti che me sta a ‘scoltar a ‘sta ora de note”. Quante ne sapeva, il buon Nereo Rocco. E quanta modernità nelle sue parole, ancora così attuali e così perfette nel descrivere l’evoluzione del ruolo di terzino, così cruciale in ogni tipo di sistema di gioco, ieri come oggi. La questione che affrontiamo, in occasione del compleanno di uno dei migliori interpreti del ruolo degli ultimi anni, Robert Jarni, terzino croato di corsa e classe, che abbiamo visto in Italia con le maglie di Bari, Torino e Juventus. Come sempre, la nostra classifica non ha volontà di essere infallibile. E’ la nostra, ed aspetta le nostre integrazioni. Sappiate che ci abbiamo lavorato sopra un bel po’, per cui siate buoni! E soprattutto, ricordate che un certo Zambrotta, uno che la fascia sinistra la percorreva certamente più che bene, l’abbiamo inserito la scorsa settimana tra i terzini destri!
30. Juan Manuel VARGAS

Nasce terzino, in Italia si evolve anche nel ruolo di esterno sinistro tutto muscoli, corsa e cross che hanno fatto la fortuna di ogni attaccante con cui ha giocato. Negli anni della Fiorentina era uno schema fisso: cross di Vargas, testa di Gilardino e rete certa. In Italia lo porta il Catania, dove è assoluto protagonista per due stagioni. Dalla Sicilia lo porta via la Fiorentina, con cui ha l’opportunità di giocare la Champions League, e di farlo ad altissimi livelli, in un contesto, quello della Viola di Prandelli, che giocava a memoria e in cui Vargas era perfetto ingranaggio sia per la quantità di assist forniti sia per i gol messi a segno. Su punizione, da lontano, rigorosamente di sinistro: Juan, se non fosse stato per l’animo “caliente” e per la testa un po’ matta, si sarebbe probabilmente consacrato come uno dei migliori interpreti del ruolo di terzino/ala. E forse proprio per il suo essere Loco entra di diritto nel club dei più grandi, anche se decisamente e malinconicamente incompiuti.
29. Ian HARTE

Dici Harte, dici Leeds. Ad Elland Road dal 1995 al 2004, 285 presenze e 38 reti, niente male per questo terzino di Drogheda, costa orientale dell’Irlanda, una manciata di chilometri a nord di Dublino. Harte è stato un terzino tutta corsa, capace di incursioni redditizie nelle aree di rigore avversarie, sia a livello personale che di occasioni per gli attaccanti. Grande protagonista di quel Leeds che nella stagione 2000-01 ha raggiunto le semifinali di Champions League, quello di capitan Radebe, di Gary Kelly, di Viduka, Kewell, Alan Smith e tanti, troppi altri.
28. Graeme LE SAUX

Pilastro dell’inizio degli anni di gloria del Chelsea, l’epopea di Vialli giocatore ed allenatore, Di Matteo in mezzo al campo e Zola in avanti. A correre sulla fascia sinistra, prerogativa minima per ogni terzino di Albione, ruolo che Le Saux, a dispetto del cognome, interpreta nel migliore dei modi nei suoi anni a Stanford Bridge, dove nasce come calciatore e dove si consacra a partire dal 1997, dopo l’esperienza al Blackburn Rovers. Bacheca di tutto rispetto, dove a spiccare non ci sono soltanto i trofei in Blues, ma soprattutto la vittoria della Premier del 1994-95, quando i Rovers vincono il loro terzo campionato, con Kenny Dalglish in panchina e Alan Shearer capocannoniere.
27. Celestine BABAYARO

Gli esordi con l’Anderlecht e la consacrazione con il Chelsea. Ha esordito in Coppa dei Campioni a sedici anni e ottantasette giorni: un record rimasto imbattuto per 25 anni, prima dell’avvento di Youssoufa Moukoko, in Champions League a sedici anni e diciotto giorni. Ottima corsa, grande tecnica, classe 1978 per questo ragazzo campione olimpico con la Nigeria nel 1996. Dopo i Blues tre anni al Newcastle, è stato infine protagonista assoluto per dieci anni con la sua nazionale.
26. Trifon IVANOV

A guardare le sue foto oggi fa pensare la distanza dei concetti di “immagine” dei calciatori di tanti anni fa rispetto a quelli di ora. Eppure il compianto Trifon, scomparso a cinquanta anni per un attacco cardiaco, è stato un gran calciatore, tra i migliori di sempre del suo Paese, membro a pieno merito di quel gruppo della Generazione d’Oro composto da Stoitchkov, Letchkov, Kostadinov e Balăkov che ha guidato la Bulgaria all’eccezione quarto posto di USA 94. Carriera mai sbocciata a livello di club, non raggiungendo mai grandi squadre, Ivanov ha legato la sua storia a quella del CSKA Sofia: giocatore polivalente, capace di giocare con profitto sulla corsia sinistra, Trifon è stato difensore roccioso e forte nell’interdizione e veloce nelle discese sulla fascia. Gran tiro, limitato in nazionale dalla presenza di Stoitchkov che faceva suoi i calci piazzati grazie alla maggior precisione.

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