La rosa della Sampdoria 1995/96 era veramente di un’altra categoria
3 Dicembre 2021
Gli acquisti estivi di due futuri “campionissimi” come Seedorf e Karembeu tracciano in estate una linea decisa: la Sampdoria vuole essere ancora protagonista. La missione, però, non riesce: in campionato matura un anonimo ottavo posto e il tecnico blucerchiato, lo svedese Sven-Göran Eriksson, non può certo dirsi soddisfatto. C’è da sopperire alle pesanti partenze dei vari Jugovic e Gullit e per questo la campagna acquisti operata dal presidente Mantovani punta ad un ringiovanimento funzionale della rosa.
Ritorna dall’ennesimo prestito l’enfant du pays Enrico Chiesa e, dopo l’ottima annata con la Cremonese, l’attaccante si consacra come vera e propria rivelazione del campionato: segna ventidue reti che sono un compendio di tecnica e potenza. Roberto Mancini, invece, non sembra sentire gli anni che passano e confeziona cioccolatini in quantità industriale che gli avanti del Doria devono semplicemente scartare. Sinisa Mihajlovic, contemporaneamente, si cala definitivamente nei panni di difensore centrale: un ruolo cucitogli su misura dal tecnico scandinavo.
Al tirar delle somme, si rivela una stagione tutto sommato anonima, senza conquistare i trofei sperati, né le posizioni di coppa da agguantare. Quella del 1995-96 è la prima del biennio blucerchiato per Christian Karembeu, centrocampista interno, acquistato dal Nantes appena laureatosi campione di Francia. Dopo tre anni, il kanako si laureerà Campione del Mondo con la Francia e Campione d’Europa con il Real Madrid. Oggi è il suo compleanno e noi lo omaggiamo ricordando la sua prima stagione doriana. Auguri Christian.
1. Walter ZENGA
Acquistato nella stagione precedente nell’ambito dello scambio con Pagliuca, l’ex Inter sarà fondamentalmente soltanto di passaggio in blucerchiato. Due stagioni per lui a Marassi, ma gli anni d’oro ormai alle spalle e l’età avanzata non sciolgono i cuori del tifo doriano. L’annata successiva spesa nel Padova sarà l’ultima in Italia prima di chiudere la carriera, da calciatore nei New England Revolution. Una scelta controcorrente, come d’altronde è sempre stato il personaggio Zenga.
2. David BALLERI
Un pendolino sulla fascia che a Genova lascerà un bel segno anche grazie ad un gol, quello del raddoppio nella memorabile vittoria esterna contro la Juventus, colta nella stagione 1995-96. Farà bene anche nelle successive esperienze di Lecce e soprattutto nella sua Livorno. In carriera, vestirà anche le maglie di Cuoiopelli, Cerretese, Siracusa, Cosenza, Parma, Padova e Como.
3. Riccardo FERRI
Il difensore centrale è un altro arrivo interista nell’ambito dello scambio che alla Pinetina porta Pagliuca. Per Riccardo Ferri si contano due stagioni in blucerchiato senza particolari “picchi emozionali”. L’esperienza c’è, eccome, meno il passo dei bei tempi. Tant’è che che al termine della stagione appenderà gli scarpini al chiodo.
4. Marco FRANCESCHETTI
Elemento arcigno che, arrivato dall’appena retrocesso Padova, giocherà in blucerchiato fino alla stagione 1998-99, annata che segnerà la retrocessione tra i cadetti proprio dei Doriani. Per il nostro Franceschetti, cresciuto calcisticamente nel Milan, da segnalare la lunga gavetta spesa tra Pro Vercelli, Legnano e Pergocrema. Dopo la Sampdoria, sarà la volta dell’Hellas Verona prima di chiudere nelle categorie minori con il Legnano.
5. Moreno MANNINI
Una delle bandiere blucerchiate. Suo il secondo gol contro il Lecce nel 1991 che, di fatto, mette in cassaforte un match senza storie e regala ai cuori della gente di fede blucerchiata il primo storico, indimenticabile e Scudetto. Lascerà nell’anno della retrocessione per accasarsi in Inghilterra al Nottingham Forest prima di chiudere la carriera là dove l’aveva iniziata, nell’Imola, il club degli esordi.
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