Privacy Policy Operazione Nostalgia vi sfida: 20 meteore straniere del Parma dal 1990 al 2010, quante ne ricordi?

Operazione Nostalgia vi sfida: 20 meteore straniere del Parma dal 1990 al 2010, quante ne ricordi?

16 Dicembre 2021

Il muro di Berlino è stato l’emblematico segno di un’epoca di divisione, di anni di rivalità che hanno portato alla ribalta il concetto di disparità in Europa ma anche nel resto del mondo. Nonostante il suo abbattimento nel 1989, pensieri e correnti filosofiche hanno cercato di dare una spiegazione razionale al perché il genere umano, fondamentalmente si trovasse impigliato in questa ragnatela, fatta di evidenti ed incredule disuguaglianze. Tuttavia nessuno ha mai avuto ancora risposte ma è chiaro che le esistenti differenze tra popoli abbiano in qualche modo influenzato qualsiasi aspetto della nostra vita quotidiana.

Così anche nello sport è fin da sempre esistita una competizione dettata da lampanti divergenze e punti di vista. Grandi campioni ai quali si oppongono smisurati underdogs come si dice in anglofono; qualcuno è rimasto nella memoria collettiva, altri son tornati al proprio destino senza batter ciglio. La storia dei flop contrasta fortemente con quella delle icone di successo.

E alla corte di Malesani, nella Parma benestante, oltre ad una vasta cerchia di campioni indiscussi (Crespo, Chiesa, Ortega per citarne alcuni), sono state numerose ed accentuate le rivalità con chi d’altro canto non ha trovato terreno fertile per affermarsi.

Noi, in occasione del compleanno di Martin Djetou, fortemente incuriositi siamo andati alla scoperta dei venti flop più eclatanti dei Ducali che hanno vissuto allo stadio Ennio Tardini dal 1990 al 2010.

AMARAL Alexandre Mariano da Silva

Solo i più nostalgici ricordano di lui visto e considerato che la sua esperienza in Italia non è stata proprio ottimale. Mediano dotato fisicamente, è il Parma di Scala a portarlo nella penisola, prelevandolo dal Brasile, più precisamente dal Palmeiras. Inserito in una squadra che di stelle ne aveva da vendere, dovrà fronteggiare una competizione probabilmente ben più grande di lui. Il tabellino parla chiaro, solo quattro presenze all’attivo ed una cessione quasi immediata al Benfica che sa proprio di flop, prima di riabbracciare i Verdão che lo avevano lanciato in Europa.

Jesper BLOMQVIST

Centrocampista offensivo, si afferma al Göteborg, conquistando presto gli occhi dell’Italia. È il Milan di Capello ad aggiudicarsi le prestazioni del calciatore nella stagione 1996-97 per un valore di 4,5 miliardi di lire. Tuttavia con i rossoneri non riuscirà mai a mettersi in mostra, e la conseguente cessione ai ducali ne è la riprova. Con il Parma colleziona ventotto presenze condite da un solo goal, senza mai brillare, accettando a fine stagione l’offerta del Manchester United. In Inghilterra avrà modo di cavalcare l’onda del successo conquistando con i Red Devils tutto quello che c’era da vincere: FA Cup, campionato, Champions League e Intercontinentale. Nel 2008 torna in patria dove appenderà definitivamente le scarpette al chiodo.

Jorge Eladio BOLAÑO

Altra icona incredibile del calcio targato anni ’90. Inizia ad amare il calcio nella sua Colombia, giocando per l’Atletico Juniors, squadra che lo lancerà presto oltreoceano. Attira le attenzioni del Parma che lo ingaggia nel 1999, ma nella stratosferica formazione di Malesani, zeppa di campioni non riuscirà a trovare spazio, collezionando solo trentasei presenze in tre stagioni. Viene ceduto in prestito alla Sampdoria, nella serie cadetta, ma complice un bruttissimo infortunio sarà costretto fuori per l’intera stagione. Smaltito lo stop, una breve parentesi a Lecce con il quale riprende pian piano i ritmi di gioco, tornando a calcare I campi della serie A. I ducali scommettono di nuovo su di lui, ma l’elevata competizione lo costringe spesso in panchina. Dopo una stagione a Modena nel 2007-08, decide di far ritorno in patria concludendo la sua carriera calcistica.

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