La Serie B 03/04 ci ha regalato una classifica marcatori di un livello assurdo ma per noi quell’annata è agrodolce
3 Febbraio 2022
La narrazione del campionato di Serie B ci ha sempre raccontato tornei di assoluto valore, molto spesso con giocatori di una qualità da categoria superiore. Diciamocela tutta: la Serie B non aveva niente da invidiare alla vetrina più importante della serie A, di cui a tutti gli effetti era per buona ragione una succursale della maestosa flotta di campioni che impreziosivano la nostra massima divisione calcistica. La stagione cadetta del 2003-04 però è una parabola atipica, che merita di essere messa in luce ogni volta che se ne ha l’occasione.
Un campionato estenuante, allargato a ventiquattro squadre in conseguenza al “Caso Catania” e all’ammissione della Fiorentina (promossa sul campo in C1 con l’appellativo di Florentia Viola) che determinarono il blocco delle retrocessioni dalla stagione appena conclusa. Le promozioni in A diventarono sei. Una opportunità così rara che permise alle società più attrezzate di costruire delle vere e proprie macchine da guerra. Fu l’anno del ritorno in A del Palermo dopo trentun anni. Del Livorno dopo un’infinità durata ben cinquantacinque primavere, del Messina a distanza di trentanove dall’ultima apparizione. E un passo indietro alle promozioni di Cagliari e Atalanta ci fu anche la rinascita gigliata della Fiorentina di Mondonico.
Il 2003-04 rappresenta una sorta di spartiacque ideale fra il “vecchio” e il “nuovo”, la stagione nella quale si buttarono le basi per il maquillage della nuova Serie A che, nei progetti della Federcalcio, sarebbe passata da diciotto a venti squadre con il chiaro obiettivo di aumentare il numero di partite e – idealmente – adattarsi al format già in voga nelle altre nazioni come Inghilterra e Spagna, lasciando così alla sola Germania il torneo a diciotto squadre. Alla lunga è stata una scelta premiante? Abbiamo qualche dubbio.
Ma non è quel che ci interessa, adesso. Infatti, per tanti, tantissimi elementi la Serie B 2003-04 fu un campionato incredibile che vide all’opera una lista interminabile di attaccanti straordinari, capaci di riscrivere la storia del calcio con numeri così devastanti da farci venire il mal di testa. Nominarli tutti diventava un’opera enciclopedica, abbiamo quindi raccolto i primi diciannove, e a dirla tutta è davvero impossibile non emozionarsi con questi nomi.
Denis GODEAS (Triestina) – 10 gol

L’uomo dei record. L’unico calciatore in grado di segnare almeno due reti in tutte le categorie dei campionati italiani. Dalla Serie A alla terza categoria. Quello tra il ragazzone di Medea e il gol è un feeling che ha mantenuto una costanza solida per tutto l’arco della carriera del bomber friulano. Dai palcoscenici più prestigiosi della Serie A con Palermo, Como e Chievo ai campionati minori con il Monfalcone, Lumignacco e Triestina Victory, Denis si è sempre confermato un attaccante di razza, un vero pericolo per tutte le difese avversarie. Il gol a Buffon con la maglia del Palermo, le due reti in Coppa UEFA contro Slavia Praga e Braga, senza dimenticare la caterva di reti realizzate in Serie B, 105 per l’esattezza, con una menzione particolare, come le definisce lui, per i 90 gol d’amore con la maglia della Triestina che lo rendono il miglior capocannoniere in assoluto della gloriosa società giuliana.
Gaetano FONTANA (Ascoli e Fiorentina) – 10 gol

Una gran bella stagione, giocata a ritmi altissimi che gli ha regalato molte soddisfazioni sia personali che di squadra. Inizia il campionato pronto a difendere per la quarta stagione consecutiva i colori dell’Ascoli. Centrocampista di qualità, grande carisma nelle prime nove partite segna quattro gol di cui tre decisivi. Si ripete con Atalanta e Catania fino alla gara di inizio dicembre dove il suo Ascoli batte 4-0 la Fiorentina con Fontana che regala una doppietta ai tifosi presenti al “Del Luca”. I viola se ne innamorano e dopo tre settimane, nella sessione invernale del calcio mercato ne acquistano il cartellino. Nei sei mesi successivi Fontana troverà spazio sia con Cavasin che con Mondonico contribuendo al ritorno in Serie A della Fiorentina. Giusto il tempo di riassaporare la massima serie e via in Serie C, direzione Napoli per sposare un altro ambizioso progetto di ricostruzione di una piazza storica del calcio italiano. Dopo essere tornato ad Ascoli, il 2 maggio 2007 sul neutro di Verona gioca la sua ventesima partita in Serie A contro il Catania, mettendo a 37 anni la parola fine alla sua carriera da calciatore.
Luis Antonio JIMENEZ (Ternana) – 10 Gol

Jimenez e la Ternana un rapporto di amore e odio. Il calciatore cileno viene scovato dalla squadra rossoverde e portato in Italia. Dopo una stagione di assestamento le prestazioni del “maghetto” iniziano ad essere particolarmente brillanti. Trequartista talentuoso raggiunge la doppia cifra per due stagioni consecutive e dopo 26 gol in 93 presenze inizia il suo viaggio lontano da Terni. Esordisce in Serie A con la Fiorentina e segna il suo primo gol nella massima serie contro l’Inter, ma la Ternana se lo riprende alle buste e nasce una guerra tra il cileno e il Presidente Longarini, tra esclusioni, inserimenti ai margini della rosa e accuse di mobbing. Il trequartista sudamericano ha talento e se ne accorgono anche le grandi squadre. Seguiranno sei mesi alla Lazio e poi l’Inter con cui vincerà due scudetti e una Supercoppa Italiana. Gioca 30 gare in nerazzurro segnando quattro gol fra cui uno al Fenerbahce alla sua seconda gara in Champions League. Proprio quando l’Inter di Mourinho si appresta a vincere il grande “Triplete” vola in Inghilterra al West Ham United salvo ritornare subito in Italia tra le fila del Parma prima e del Cesena poi prima di ritornare in Cile, passando dagli Emirai Arabi e dal Qatar.
Massimo MARGIOTTA (Vicenza) – 10 gol

Uno dei tanti bomber di provincia affidabili e capace di vedere con una certa facilità la porta avversaria. Dopo aver mosso i primi passi con il Pescara esplode al Cosenza sotto la guida di mister Sonzogni. L’ottima annata tra Lecce e Reggiana gli vale la chiamata dell’Udinese con l’esordio in Serie A. Nell’esperienza bianconera si ricorderà per sempre della doppietta con cui ammutolì la BayArena e regalò il passaggio del turno all’Udinese contro i padroni di casa del Bayer Leverkusen di Ballack, il Puma Emerson e Zé Roberto. Doppietta bissata nella stessa competizione quasi quattro anni dopo con il Perugia ai danni dell’Aris Salonicco. Idolo di Vicenza, Margiotta il rivoluzionario fece il percorso inverso dei vari Ledesma, Camoranesi, Amauri Jorginho, Osvaldo e compagnia bella. Sfruttando le sue origini venezuelane accettò immediatamente la chiamata del commissario tecnico Richard Paez che lo convocò per la Vinotinto che tra l’altro gli diede la possibilità di giocare in un palcoscenico favoloso come la Coppa America del 2004. Una chance da prendere al volo che sconfigge anche la sua fobia di volare, in tutti i sensi.
Nella prossima pagina c’è uno dei piccoli grandi eroi scoperti da Zdenek Zeman, voi lo ricordate?

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