Eroi per un giorno: le triplette più “strane” segnate in Serie A
4 Aprile 2022
Lo diceva Andy Warhol: ognuno smania per avere il proprio quarto d’ora di gloria. Eppure, se nulla si può controbattere circa la massima del maestro, nel nostro cuore alberga tuttora e dopo anni un posticino per chi, nella storia del nostro campionato, ha saputo (non involontariamente ma, meglio, accidentalmente) conquistarsi titoli di giornale grazie ad una prodezza che – per quanto una tripletta possa definirsi casuale – non può dirsi non baciata dalla buona sorte.
Ed è per questo che abbiamo voluto mettere in ordine cronologico gli eroi della domenica, coloro deputati a far tutt’altro che buttar la palla in fondo al sacco che, all’improvviso, si sono ritrovati per ben tre volte citati sul tabellino dei marcatori: rocciosi difensori o centrocampisti di contenimento. C’è stata una prima volta per ognuno di loro ed è servito per vedere l’effetto che fa.
Carlo CORNACCHIA (Atalanta-Foggia 4-4 – 12 aprile 1992)

Una delle partite più incredibili della storia della Serie A non poteva che regalare una delle triplette più assurde, ovvero quella del difensore atalantino Cornacchia, che in quel giorno sembrava essersi incarnato in Gigi Riva. La partita tra Atalanta e Foggia iniziò in un clima di violenta contestazione dei tifosi di casa (tra i tanti striscioni: “Meglio in C che una squadra così”) nonostante l’Atalanta fosse già salva, navigando nel centro classifica. Stessa situazione di classifica per il pazzo Foggia di Zeman. Dunque, le premesse per una partita aperta e spettacolare c’erano tutte. Il primo tempo scorre con occasioni per ambo le parti, ma solo verso la fine si sbloccherà il match con un botta e risposta arrivato in due minuti: prima l’autorete di Consagra causato da un cross di Caniggia e poi il pareggio foggiano con Baiano. Nel secondo tempo la contestazione dei tifosi bergamaschi continua e la squadra comincia a risentirne visto che in meno di venti minuti si passa dall’1-1 al 1-4 per il Foggia. La partita sembra ormai chiusa, ma accade l’impensabile. Un minuto dopo l’1-4, il difensore del Foggia, Petrescu, si fa cacciare per doppia ammonizione. Dopo altri due minuti, su una punizione Cornacchia segna di testa quasi chinandosi. A sei minuti dalla fine Cornacchia si ripete, altro cross e il difensore dell’Atalanta si eleva sopra il proprio marcatore segnando come un centravanti di razza. Ma non pago, tre giri di lancette dopo, sfruttando un altro cross, Cornacchia si tuffa di testa a pochi centimetri da terra, realizzando il 4-4 e una clamorosa tripletta.
Damiano LONGHI (Padova-Cremonese 3-2 – 8 gennaio 1995)

Correva l’anno 1995, era l’8 gennaio, fine del girone d’andata, quando il Padova di Mauro Sandreani in Serie A vinse 3-2 contro la Cremonese grazie a un calcio di rigore concesso da un giovanissimo arbitro Collina al 93’. Era il Padova di Bonaiuti, Maniero, Kreek e Longhi e il rigore all’ultimo secondo lo trasformò proprio il capitano, Damiano Longhi, che realizzò in quella giornata una storica tripletta. La partita aveva peraltro riservato grandi emozioni anche prima del gran finale in favore del Biancoscudo: il Padova si era infatti portato in vantaggio di due reti col suo capitano (la prima con un gran tiro di sinistro, la seconda sempre su rigore fatto ripetere e calciato all’incrocio) e la Cremonese aveva riagguantato il pari grazie alle reti di Pirri e Milanetto. Poi il rigore decisivo, concesso per fallo su Pippo Maniero in area e trasformato nel gol della vittoria dallo scatenato Longhi.
Demetrio ALBERTINI (Reggiana-Milan 0-3 – 15 dicembre 1996)

Il 15 dicembre 1996 andava in scena Reggiana-Milan, un incontro tra due squadre la cui stagione si rivelerà deludente. La Reggiana retrocesse in B senza mai più fare capolino in Serie A. Il Milan fu guidato da Oscar Tabarez fino ad inizio dicembre per poi essere esonerato e lasciare spazio al ritorno di Arrigo Sacchi, ma, nonostante il cambio, il Milan chiuse all’11 posto. In ogni caso in quel Reggiana-Milan al vecchio stadio Giglio di Reggio Emilia si scatenò la stella di Demetrio Albertini, grande regista rossonero. L’allora venticinquenne centrocampista fu il protagonista assoluto con una tripletta decisiva, che sancì il 3-0 finale per il Milan. Gara aperta da un destro in corsa dal limite dell’area dopo soli tre minuti di gioco, che non lasciò scampo a Marco Ballotta. Nella ripresa altri due gol, entrambe su rigore, di Albertini tra il 71’ e il 78’.

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