Volano i sogni come i miliardi: gli acquisti più dispendiosi della stagione 1991-92
15 Aprile 2022
È l’anno di transizione che, dai Mondiali di Italia ’90 ci porta verso l’Europeo di Svezia ’92. L’onda del nuovo decennio è solo all’inizio della sua corsa, eppure porta già con sé una ventata di cospicue novità. Purtroppo non soltanto sportive, ma anche geopolitiche. Inizia, infatti, il processo di dissoluzione del blocco sovietico che si riverbera con particolare e violenta forza sulla penisola balcanica: la Jugoslavia non esiste più e nascono, così, nuove nazioni. Un processo che, però, avviene in maniera tutt’altro che indolore e, anzi, la transizione porta ad una guerra civile che dura per diversi anni.
Sul fronte sportivo, dunque, il successo della Stella Rossa di Belgrado rappresenta una sorta di testamento del calcio jugoslavo. La squadra che ha appena alzato al cielo la Coppa dei Campioni si sgretola nel giro di pochi mesi e la nazionale cessa la sua esistenza, dovendo abdicare in favore della Danimarca in vista dei venturi campionati continentali in Scandinavia.
In Italia, invece, si celebra la Sampdoria neocampione d’Italia: i Blucerchiati guidati da Vujadin Boskov hanno il tricolore cucito sul petto e si presentano ai nastri di partenza con i galloni di favoriti. Il Milan ha chiuso l’era-Sacchi e sulla panchina c’è Fabio Capello, mentre la Juventus – archiviata la pessima parentesi con Luigi Maifredi – è tornata ad affidare la panchina a Giovanni Trapattoni dopo il quinquennio vissuto alla guida dell’Inter. I Nerazzurri, invece, si affidano a Corrado Orrico, prelevato dalla sorprendente Lucchese. Ma sarà un esperimento fallimentare. Il Napoli, invece, vive il suo primo campionato senza Maradona e si aggrappa alla fantasia di Zola ed alla guida di Claudio Ranieri che ha riportato il Cagliari in Serie A. Nella capitale, invece, si prova a dar seguito ai buoni risultati dell’annata passata: la Roma ha perso la finale di Coppa UEFA contro l’Inter, mentre la Lazio ha fatto capolino nei piani alti della graduatoria.
Con queste premesse, la sessione di calciomercato si avvia a scrivere interessanti pagine. E qui, dunque, abbiamo raccolto i ventitré colpi più costosi della stagione 1991-92. Con una sorpresa in cima alla classifica.
Nota a margine: i valori sono stati trasformati in euro per orientarsi al meglio nel labirinto delle valute prima dell’unione monetaria che ci ha semplificato la vita nella redazione della graduatoria.
23. Robert JARNI (Bari) – 2,50 milioni di euro

Il terzino sinistro della Croazia attraversa l’Adriatico per sposare la causa dell’ambizioso Bari del presidente Matarrese. La città pugliese ha appena ospitato la finale di Coppa dei Campioni fra Stella Rossa ed Olympique Marsiglia in un impianto – il San Nicola – avveniristico. Il patron dei Galletti mira a costruire una squadra che possa giocarsi le sue chances europee e per questo allarga i cordoni del borsone, affiancando a João Paulo l’australiano Frank Farina. Tuttavia, il Kangaroo si rivela un vero e proprio buco nell’acqua e, per ovviare anche all’infortunio gravissimo del brasiliano, il numero uno biancorosso corre ai ripari ingaggiando il terzino sinistro ventitreenne dall’Hajduk Spalato e prelevando dal Milan il connazionale Zvonimir Boban. Inizia così nel mese di novembre l’esperienza italiana di Jarni in Italia che, però, si ritroverà incredibilmente coinvolto nella lotta per non retrocedere. Fallendo, però, l’obiettivo.
22. Gabriel Omar BATISTUTA (Fiorentina) – 2,50 milioni di euro

Galeotta fu la videocassetta. Mentre gli emissari di Cecchi Gori si recarono in Sudamerica per convincere il patron ad acquistare il fantasista Diego Latorre, il patron viola s’innamorò a prima vista del centravanti del Boca Juniors. Staccò così un assegno di diversi miliardi di lire per assicurarsi il centravanti degli Xeneizes, reduce da un ottimo campionato alla Bombonera. Batistuta non ebbe vita facile durante la prima fase della sua esperienza italiana, ma una volta rotto il ghiaccio… il resto è storia.
21. Earl BARRETT (Aston Villa) – 2,50 milioni di euro

I Villans si assicurano il centrale dell’Oldham Athletic per quasi due milioni di sterline dell’epoca nel mese di febbraio. Per i Latics sarà la cessione più remunerativa della propria storia fino al 2019. L’obiettivo è quello di conferire solidità al reparto e l’investimento si rivela proficuo. Il difensore, infatti, conquista il pubblico dei Claret and Blue così come la maglia della Nazionale inglese durante la stagione successiva. Rimarrà all’Aston Villa fino al 1995 quando verrà ceduto all’Everton dopo 115 presenze in campionato.

Grigoris Georgatos nella classifica dei 20 terzini più prolifici di sempre
Ci sono terzini che nel corso della loro carriera sono stati apprezzati più per la loro fase offensiva che per quella difensiva. Addirittura in alcune stagioni sono risultati più decisivi di tanti attaccanti. Un esempio? Nel ricordare oggi il compleanno di Grigoris Georgatos ci è venuta in mente la sua incredibile stagione del 1998/1999, quando […]

Le rose dell’Europeo Under 21 2002: il pianto dell’Italia e l’insuperabile Cech
Tutte le rose dell’Europeo Under 21 2002, vinto dalla Repubblica Ceca di Baros e Cech. Quanti campioni e quanti talenti perduti.

Riscriviamo la storia del trofeo mai vinto da Diego
Se la giuria di France Football avesse potuto premiare anche i calciatori sudamericani, di certo la classifica del Pallone d’Oro 1986 sarebbe stata diversa. Ecco la nostra graduatoria Come sarebbe andata se non avessero costruito il Muro di Berlino? E se gli americani non fossero andati sulla Luna? E se non si fossero sciolti i […]

Halloween nel calcio: l‘enciclopedia delle notti horror dagli anni ‘80 ad oggi!
Prepararsi ad Halloween non è mai stato così masochistico e autoironico. Per questo, ripercorriamo le peggiori e più clamorose disfatte delle big italiane negli ultimi quaranta anni Dolcetto o Caporetto? Cos’hanno in comune la festa che esorcizza la paura dei mostri con la più grande sconfitta militare nella storia del nostro Paese, tanto da diventare […]