Chi sono i 30 brasiliani più forti che hanno giocato in Italia?
3 Marzo 2020
In occasione del compleanno di Arthur Antunes Coimbra in arte Zico, abbiamo deciso di omaggiare i 30 brasiliani più forti che abbiano giocato almeno una stagione in Serie A, tra il 1980 e il 2010.
Premessa: non è una classifica in base al rendimento in Italia, bensì alla dimensione e al valore assoluto del giocatore prendendo in considerazione tutta la carriera.
Non è stato semplice perchè ci siamo trovati davanti mostri sacri di questo sport, abbiamo cercato il più possibile di rimanere lucidi e di regalarvi una vera e propria carrellata di emozioni.
Sicuramente, come tutte le classifiche, diverse posizioni creeranno critiche costruttive, ma anche questo è il bello, pareri e opinioni diverse celebrando giocatori che ci hanno fatto gioire ed emozionare.
Siete pronti? Direi che possiamo iniziare!
30. JUARY
Alla riapertura delle frontiere calcistiche, l’Avellino decise di puntare su un mingherlino e sconosciuto giocatore brasiliano, prelevato dai messicani del Guadalajara, che amava correre intorno alla bandierina dopo i suoi gol. Fu l’inizio della favola di Juary, due anni vissuti con i Lupi irpini tra infortuni, gol, dribbling e la salvezza miracolosa della stagione 1980-81. Poi una lenta parabola discendente che inizia con l’Inter (1982-83), prosegue con l’Ascoli (1983-84) e termina con la Cremonese (1984-85). Fuoco di paglia quindi? No. Rinasce in Portogallo, dove, con i Dragões di Oporto vincerà da protagonista la Coppa dei Campioni nel 1987.
29. EDINHO
Difensore centrale brasiliano dal piede educatissimo, nonché sopraffino calciatore di punizioni. Militò nell’Udinese dal 1982 al 1987 collezionando 138 presenze complessive e ben 22 gol, una media da far invidia a Carsten Jancker, il centravanti (si fa per dire) tedesco che dal 2002 al 2004 fece disperare i tifosi friulani per la sua scarsa vena realizzativa.
28. ALEMAO
I suoi anni migliori sono proprio in Italia, con la maglia del Napoli, con la quale ha vinto 3 trofei da assoluto protagonista segnando un gol anche nella finale di Coppa Uefa di ritorno contro lo Stoccarda. Anche la città di Bergamo è abbastanza decisiva nella carriera di Alemao, infatti l’8 aprile 1990 fu protagonista di un episodio decisivo ai fini della vittoria del campionato: la sua squadra stava infatti pareggiando per 0-0 sul campo dell’Atalanta, quando fu colpito alla testa da una moneta da 100 lire lanciata dagli spalti, con conseguente vittoria per 2-0 a tavolino in favore dei partenopei, che, sul campo, avevano terminato in parità l’incontro. Prima di ritornare in Brasile giocò anche con la maglia dell’Atalanta. Con la maglia del Brasile vinse una Coppa America nel 1989.
27. SERGINHO
Era tra i giocatori più contesi alle aste del fantacalcio, poiché spesso era inserito nella lista dei difensori ma di fatto era un’ala sinistra dalle spiccate doti offensive. Nelle sue nove stagioni (1999-2008) al Milan, non fu sempre titolare, ma fu comunque in grado di spaccare le partite con la sua velocità entrando a partita in corso. Dopotutto c’era un motivo se era soprannominato Concorde.
26. LEONARDO
Terzino, fantasista, mezzala, punta. Nella sua carriera ha ricoperto ogni ruolo. Vinse il campionato del mondo da terzino sinistro, e dopo aver giocato in Brasile, Giappone e in Francia, arrivò nel fallimentare Milan di Capello del 1997-98, dove fu impiegato principalmente con centrocampista di sinistra. L’anno dopo fu tra gli eroi dello scudetto con Zaccheroni che tendeva ad impiegarlo come attaccante esterno. Fu ceduto nel 2001, per poi tornare per qualche trascurabile apparizione nel 2002-03, prima del definitivo ritiro.
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