Privacy Policy A un passo dalla gloria. Il Newcastle degli anni '90

A un passo dalla gloria. Il Newcastle degli anni ’90

10 Marzo 2021

Newcastle upon Tyne, l’antica Pons Aelius è una tranquilla città situata nel nord-est dell’Inghilterra, a sole nove miglia dal freddo Mare del Nord, a un tiro di schioppo dalla Scozia e a quasi cinque ore di autostrada da Londra. In questi angoli lontani dalla capitale, il calcio ha sempre avuto grande importanza: i Magpies hanno conquistato quattro titoli inglesi, negli anni in cui il calcio aveva ancora un sapore pionieristico. L’ultimo titolo lungo il Tyne hanno potuto festeggiarlo nella stagione 1926-27.

La squadra del Newcastle dopo la promozione al termine della stagione 1992-93.

Di acqua sotto ai ponti ne è passata e la chimera del titolo è sempre rimasta un obiettivo irraggiungibile. Fino alla prima metà degli anni ’90. Il club è appena tornato in Premier League dopo quattro lunghi anni in seconda divisione, al termine di una lunga ed entusiasmante cavalcata che li porta alla promozione nella neonata Premier League al termine del torneo 1992-93. 

Sono gli anni d’oro dei Red Devils di Manchester, capaci di creare un dominio incontrastato fatto di otto titoli in undici stagioni mentre agli altri rimangono solo le briciole. Riescono ad interrompere il predominio soltanto i sorprendenti Blackburn Rovers nel 1994-95 e i Gunners un paio di volte quasi a cavallo del 2000. 

Il Newcastle, tuttavia, ha provato il colpaccio senza alcun timore reverenziale e, anzi, prendendo coscienza man mano delle proprie potenzialità. Sfiorandolo a più riprese ed illudendo – talvolta drammaticamente – i propri tifosi. Il primo tentativo avviene da neopromossa-guastafeste, sull’onda del Nottingham Forest di Brian Clough. Giocano bene i Magpies guidati da Kevin Keegan: al ritorno in Premier League, infatti, i ragazzi del Tyne si piazzano al terzo posto dietro la corazzata di Manchester e ai Rovers di un certo Alan Shearer. In attacco c’è Andy Cole, il quale si rende protagonista di un torneo incredibile, caratterizzato dalle trentaquattro reti finali che lo consacrano re dei marcatori del campionato di Sua Maestà.

Andy Cole, autentico trascinatore in maglia bianconera dal 1992 a Gennaio 1995, dove ha segnato 68 reti in 85 partite.

Dopo un sesto posto nel 1994-95, la squadra del Mare del Nord prova a farsi largo in un campionato dominato dai Diavoli Rossi guidati da Ferguson. L’occasione arriva nella stagione successiva. La squadra è ancora allenata da Kevin Keegan che, anno dopo anno, riesce a preservare – e, anzi, a migliorare – lo spirito di unità e coesione della sua squadra, nonostante ogni anno venga depredato dei pezzi più preziosi della sua rosa. Ogni anno, Keegan aggiunge nuovi pezzi al suo scacchiere, rinunciando a qualche re, ma senza minare l’efficacia delle sue mosse.

Faustino Asprilla, con la maglia dei Magpies, in un contrasto nella gara contro il Liverpool.

Nella stagione 1995-96 il Newcastle rappresenta la vera sorpresa della prima parte di stagione. In campo ci sono campioni come David Ginola oppure l’ex gialloblu Faustino Asprilla, in attacco fa faville un certo Les Ferdinand, mentre in porta c’è il compianto Pavel Srníček, splendido argento agli Europei inglesi del 1996. I bianconeri dominano ogni avversario: durante la prima fase del torneo, soltanto il Southampton riesce a mettere KO gli allegri ragazzi di Keegan ed è la quinta giornata.

Pavel Srnicek, portiere del Newcastle dal 1991 al 1998, e in seguito nella stagione 2006-07.

Dall’inizio della Premier fino a metà marzo, i Magpies coltivano il sogno di portarsi a casa un titolo che manca a Newcastle da quasi settanta anni. Il sogno resta integro, ma s’infrange con l’andar del tempo. Infatti, saranno fatali gli scontri diretti coi rivali del Manchester United: maturano sconfitte – decisive nell’economia del campionato – sia al Saint James’ Park che all’Old Trafford ed un vistoso calo di forma nel finale compromette definitivamente la stagione che si chiude amaramente al secondo posto, dopo aver accarezzato l’idea portarsi a casa uno dei più ambiti trofei del calcio europeo. 

Alan Shearer il giorno del suo arrivo al Newcastle nel 1996.

L’anno successivo i Magpies ci riprovano. Dal mercato estivo arriva il re degli attaccanti: Alan Shearer. Sin da piccolo, il biondo attaccante è un tifoso accanito dei bianconeri e la tentazione di tornare a casa per portare “l’anello” sul Tyne dopo i fasti di Blackburn è troppo forte. L’obiettivo è alla portata dei ragazzi di Keegan, ma il Dream Team di Manchester è il solito bulldozer e non lascia prigionieri sul suo cammino. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il proverbiale mare e, nonostante l’arrivo di Shearer in attacco, il Newcastle parte col freno a mano tirato: nelle prime giornate la squadra si trova incredibilmente invischiata in zona retrocessione. Alan è il capocannoniere delle ultime due stagioni: con i Rovers ha vinto un titolo leggendario, una favola che solo il Leicester di Ranieri riuscirà ad eguagliare vent’anni dopo. 

Dopo un periodo di naturale rodaggio, i Magpies trovano la quadra e ricominciano a macinare gioco e punti. In poco tempo riescono nell’impresa della rimonta e risalgono la classifica fino a raggiungere la vetta. Sembra fatta per poter ambire al titolo, ma un inverno disastroso, contraddistinto da sette partite senza successi, portano l’ex centravanti della Nazionale alle dimissioni. Il Newcastle non sembra aver pace e, senza Keegan in panchina, il club vive un momento di smarrimento pur conservando una posizione nella parte alta della classifica. Per salvare la stagione arriva Kenny Dalglish, dopo il brevissimo interregno di Terry McDermott. 

Evidentemente, la pace non sembra voler gravitare dalle parti di Saint James’ Park e, risolta la grana trainer, ora il Newcastle paga il grave infortunio che occorre a Shearer. Dopo aver risposto a tono alle insidie lungo il percorso, questo ostacolo sembra insormontabile. L’infortunio, infatti, limita ulteriormente le speranze dei bianconeri. 

Alan Shearer e Les Ferdinand dopo un gol dei Magpies.

Nonostante le diverse difficoltà e l’impossibilità di giocare con la necessaria continuità per tutta la durata del torneo, il tandem Shearer-Ferdinand funziona alla grande, mettendo a segno ben quarantuno gol. Un bottino che consente al Newcastle United di issarsi nuovamente sul secondo gradino del podio, utile almeno per una storica qualificazione in Champions League. 

Alan Shearer, nonostante l’infortunio che lo tiene lontano dai campi per sette partite, si conferma per il terzo anno consecutivo capocannoniere della Premier League. È l’ultimo afflato che porta i Magpies ad un passo dal titolo. Seguiranno quattro stagioni anonime di centro-classifica. 

Il Newcastle in grado di mettere in difficoltà il Manchester United rimane, purtroppo, soltanto un ricordo. Il club del Nord-Est, con l’andar degli anni, sprofonda in una crisi di risultati, che verrà parzialmente ridimensionata con il quarto posto del 2001-02 e il terzo posto del 2002-03. 

Quella dei Magpies è la plastica rappresentazione di una delle più cocenti delusioni che lo sport del calcio possa regalarci nella storia recente della Premier League. Così vicini al sole, da rimanerne scottati, come degli Icaro con il pallone ai piedi.

Cristian Brighenti

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