Abbagli zemaniani: le 11 delusioni del Boemo sulla panchina della Roma
5 Gennaio 2022
Filippo DAL MORO
Trevigiano, classe 1970, Filippo Dal Moro giocò fino al 1997 una carriera onestissima con una gavetta niente male nelle serie minori. Tra Teramo, Pistoiese, Giarre e Venezia, Dal Moro arrivò finalmente all’Empoli, dove agli ordini di Luciano Spalletti si guadagnò la maglia della Roma. Passato ai giallorossi per tre miliardi di lire nel 1997, Dal Moro patì molto l’adattamento agli schemi di Zeman ed il tutto si tradusse in appena dodici partite giocate e praticamente un nulla di fatto che lo costrinse a lasciare la capitale verso altri lidi nei quali trovò la sua dimensione per un buonissimo finale di carriera.
Omari TETRADZE
Ad onor del vero quella di Omari Tetradze è una storia di molti e gravi infortuni che hanno certamente condizionato il suo rendimento. Arrivato nella Capitale per rinforzare la fascia destra, il georgiano si conquistò da subito pochissime simpatie in seguito ad un clamoroso autogol in sforbiciata contro la Reggina, inoltre, nella stagione successiva l’ex bandiera della Dinamo Mosca, non trovò mai la tanta agognata costanza che Zeman voleva da lui e complici una serie di infortuni alla quale sopraggiunse l’esplosione di Cafu, Omari giocò appena quindici partite nella Capitale prima di lasciare l’Italia definitivamente.
CESAR GOMEZ del Rey
Diverse volte nella storia del calcio è capitato che un allenatore rimanesse talmente impressionato dalla prestazione di un calciatore avversario, da volerlo a tutti i costi, per citare un caso famoso: Cristiano Ronaldo passò al Manchester United in seguito ad un’amichevole tra Red Devils e Sporting Lisbona. È il caso del difensore Cesar Gomez che impressionò Zeman nella gara di Coppa UEFA tra Tenerife e Lazio, a tal punto che un anno dopo, il boemo lo portò con sé in giallorosso. Tuttavia, l’ambientamento fu pessimo ed in seguito ad un derby perso proprio contro la Lazio in dieci per 3-1, Gomez non giocò più e si ritirò nel 2001 proprio con la Roma.
Ivan PIRIS
Un altro volto piuttosto moderno anche se comunque di otto anni fa è il paraguaiano Ivan Piris. Il terzino, classe 1989, arriva a Roma con le migliori credenziali: un grande inizio di carriera al Cerro Porteño ed una più che ottima stagione al San Paolo, condite da un argento con la Nazionale del Paraguay nella Coppa America 2011. Arrivò dunque in prestito alla Roma nel Zeman-bis e nonostante le ventinove apparizioni, le prestazioni non furono delle migliori, anche lui fu protagonista in negativo nello stesso derby del malcapitato Goicoechea, regalando a Stefano Mauri la palla del provvisorio 3-1.
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