Abbagli zemaniani: le 11 delusioni del Boemo sulla panchina della Roma
5 Gennaio 2022
Ivan TOMIC
Da un Ivan ad un altro, passiamo al centrocampista slavo Ivan Tomic. Il nativo di Belgrado si fece un gran bel nome nelle file del Partizan, una delle squadre più importanti del suo paese e sbarcò sulla sponda giallorossa del Tevere nell’estate del 1998, dopo il fallito acquisto del suo compagno di squadra, Stankovic. Qui, Tomic arrivato con i migliori propositi e con la fama del centrocampista con il vizio del gol, dimostra tutt’altro ed il suo ricordo a Roma non è del tutto indelebile. Nella sua unica stagione con Zeman, in appena diciassette apparizioni tra Campionato, Coppa Italia e Coppa UEFA, il centrocampista “goleador” non segnerà nemmeno una rete.
Panagiotis TACHTSIDIS
Terzo ed ultimo volto moderno e relativo a quello che abbiamo definito lo Zeman-bis è il greco Panagiotis Tachtsidis. Dopo ottime stagioni ancora giovanissimo soprattutto con AEK Atene ed Hellas Verona, il colosso greco arrivò a Roma con il benestare di Zeman che a turno lo preferì spesso a Daniele De Rossi oppure a Miralem Pjanic, ritenuti invece dalla piazza elementi essenziali. Il regista in maglia 77, seppur trovando una rete in un 3-3 contro il Bologna convincerà nella Capitale il solo Zeman ed infatti a fine anno non verrà riscattato dalla Roma.
Cristiano SCAPOLO
Il centrocampista Cristiano Scapolo, cresciuto nella Primavera dell’Inter, disputò un buonissimo lustro di carriera nella prima metà degli anni ’90, giocò stagioni buonissime con le maglie di Vicenza e Ravenna per poi affermarsi con l’Atalanta ed il Bologna, in queste ultime due squadre vincerà anche due Campionati in Serie B. Il 1997 lo porta dunque sulla riva del Tevere con il miglior entusiasmo, tuttavia Scapolo si accorgerà ben presto della pesantezza di una piazza come quella romana ed in giallorosso disputerà soltanto sette gare. Al termine della stagione infatti, lascerà Roma per andare al Napoli.
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