Anni ’90 vs. Anni 2000 vs. Anni 2010: qual è la Top 11 di Carlo Ancelotti più forte tra queste?
10 Giugno 2020
Se Garibaldi era l’Eroe dei due Mondi, il nostro Carlo Ancelotti può tranquillamente definirsi l’Eroe delle tre Champions League o dei Quattro Paesi, tanti quanti sono stati i tornei vinti in Nazioni diverse negli anni. Per centrare questi risultati, ovviamente, non c’è solo bisogno di grandi giocatori – sebbene essi siano l’arma più affilata a disposizione di un cacciatore di trofei come lui – ma anche di visione, di talento e tanto, tanto lavoro.
È stato così che Ancelotti ha saputo imporsi in ogni club, sin dagli inizi della sua carriera da allenatore, immediatamente successiva ad un quindicennio al di là della linea laterale che l’ha visto aggiudicarsi trofei in quantità con Roma e Milan, calzettoni ai polpacci. Ha iniziato nel 1995-96, portando la Reggiana in Serie A alla sua prima esperienza in panchina, ha proseguito nel Parma, portandolo nell’Olimpo delle grandi. Ha sfiorato imprese, fiaccato da una grande dose di sfortuna in sella alla Juventus, si è riscattato – e con gli interessi – alla guida del suo Milan. Per poi andare oltre ed evangelizzare con il suo vero l’Europa intera: dal Chelsea, al Paris Saint Germain, al Real Madrid fino al Bayern Monaco. L’avventura napoletana, forse, non gli ha dato quel che la gente attendeva e staremo a vedere cosa accadrà con l’Everton nei mesi a venire.
Ma una cosa è vera: quando Ancelotti ha incontrato i grandissimi giocatori, spesso e volentieri è riuscito a trovare un comune fil rouge per sublimarne le doti e i risultati. Ed è per questo che, fra le valanghe di campioni che Carletto ha allenato, ci siamo dilettati ad allestire una sorta di triangolare, cercando di costruire le top undici delle sue tre decadi da allenatore: anni ’90, anni Duemila e anni ’10. Fra qualche esclusione eccellente e doverose captatio benevolentiae, ecco a voi le nostre tre Top 11 ancelottiane.
Top 11 Anni ’90
Gianluigi BUFFON
Il suo debutto in Serie A arrivò l’anno prima dell’arrivo di Ancelotti a Parma. Ma proprio dalla stagione 1996-97, la prima di Ancelotti alla guida del Parma, Buffon diventò titolare indiscusso della squadra emiliana che al termine di quell’anno conquistò un fantastico secondo posto. Nel febbraio del 1999 Ancelotti approda alla Juventus, ma la relazione con la squadra di Torino non si conclude nei migliori dei modi. Nel giugno del 2001, infatti, il mister di Reggiolo lascia la panchina bianconera proprio prima dell’acquisto di Buffon da parte della dirigenza juventina.
Gianluca ZAMBROTTA
Arriva a Torino nell’estate del 1999, proprio sotto la guida di Ancelotti. Il giovane talento che si era messo in mostra nel Bari come giocatore di fascia offensivo scopre grazie al tecnico emiliano di avere la stoffa necessaria per riciclarsi come giocatore a tutto campo. Sotto la guida di Ancelotti, infatti, inizia ad acquisire quella esperienza e duttilità che lo renderanno uno dei terzini più apprezzati in campo internazionale.
Fabio CANNAVARO
Arrivato dal Napoli un anno prima dell’approdo di Ancelotti sulla panchina del Parma, sarà proprio dalla stagione successiva che insieme a Buffon e Thuram inizierà a formare un trio che farà le fortuna del Parma e della Juventus.
Lilian THURAM
Arriva in Italia, al Parma nel 1996 dal Monaco, iniziando quindi la sua carriera italiana sotto la guida di Ancelotti. Così come per Buffon, dopo le splendide annate in terra emiliana, arriverà l’approdo alla Juventus nell’estate del 2001 senza però avere la possibilità di ritrovare in panchina il mister con cui era iniziato il suo percorso in Serie A.
Gianluca PESSOTTO
Il laterale basso allenato ai tempi della Juventus è uno degli esterni difensivi più sottovalutati in assoluto: grande affidabilità, grande sportività e correttezza, rendimento sempre costante e grande versatilità, in grado di giocare su ambo le fasce. Con Carletto Ancelotti in panchina, Pessotto trova anche una continuità di gioco mai avuta in precedenza e più avuta da allora, che hanno fatto di lui una delle bandiere del club bianconero.
Edgar DAVIDS
Edgar Davids rappresenta uno dei giocatori più forti e completi della storia recente della Juventus. Il periodo sotto la gestione di Ancelotti fu davvero avaro in termini di trofei, con la sola Coppa Intertoto vinta, ma consentì al giocatore olandese di affermarsi definitivamente come pilastro del centrocampo bianconero.
Dino BAGGIO
Il centrocampista jolly di Camposampiero fu grande protagonista del Parma “ancelottiano”. Rendimento sempre alto, costante, versatile e tanti gol pesantissimi. Dino Baggio e compagni trovarono un’unità particolare attorno al tecnico di Reggiolo e ciò si tradusse nel raggiungimento del secondo posto della stagione 1996-97, risultato ad oggi mai più raggiunto dal club emiliano.
Zinedine ZIDANE
Sappiamo bene che gli unici trionfi di Zidane con la maglia della Juve, sono avvenuti sotto la gestione Lippi, eppure Zizou, non poteva mancare in quest’undici. Stiamo parlando di quello che con ogni probabilità è il calciatore tecnicamente più bravo mai allenato da Ancelotti. Con il tecnico emiliano arrivano solo due secondi posti alle spalle della Lazio nel 2000 e della Roma nel 2001, ma le prestazioni offerte dall’allora Pallone d’Oro e Campione del Mondo in carica, furono praticamente senza sbavature, una gioia per gli occhi.
Hernan Jorge CRESPO
Arrivato in Italia proprio nell’estate del 1996, quella degli arrivi anche di di Ancelotti e Thuram, l’attaccante proveniente dal River Plate fa fatica inizialmente ad adattarsi al calcio europeo. Ancelotti dimostra di aver pazienza con l’attaccante argentino e di questo dobbiamo sinceramente ringraziarlo visto che, dopo quella fase iniziale di rodaggio, Crespo si affermerà come uno degli attaccanti più forti della sua generazione. I due si ritroveranno anche al Milan nella stagione 2004-05.
Filippo INZAGHI
Abbiamo tutti negli occhi le annate milaniste di Inzaghi sotto la guida di Ancelotti ma non possiamo di certo negare che il feeling tra i due iniziò proprio alla Juventus. Anche se i successi non arrivarono, a parte la più volte citata Coppa Intertoto del 1999, i gol di Inzaghi in bianconero con mister Ancelotti in panchina non furono pochi. D’altronde Pippo ha sempre dimostrato di vivere per il gol.
Alessandro DEL PIERO
Forse uno dei rimpianti più grandi per Ancelotti, quello di non aver potuto allenare il numero 10 bianconero al massimo della sua forma. Anzi, Pinturicchio torna dall’infortunio al crociato proprio nell’estate del 1999. Ancelotti dimostra subito di volergli dare spazio ed Alex ripaga la fiducia con gol ed assist durante l’Intertoto. Ancelotti continuerà a dare spazio al capitano anche durante il campionato anche se Pinturicchio farà fatica ad illuminare il campo come nella versione pre-infortunio. Nella stagione successiva, il gol al Bari dopo la morte del padre, rappresentò un nuovo passaggio decisivo per la carriera di Del Piero che da quel finale in poi di stagione ritrovò completamente la fiducia nei propri mezzi.
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