Anni ’90 vs. Anni 2000 vs. Anni 2010: qual è la Top 11 di Carlo Ancelotti più forte tra queste?
10 Giugno 2020
Top 11 anni 2010
Manuel NEUER
Il tecnico emiliano vede subito in lui un punto cardine, a tal punto da nominarlo vice-capitano davanti a bandiere del club bavarese come Arjen Robben e Franck Ribery. Una sola stagione insieme e rendimenti altissimi, quaranta presenze stagionali ed appena venticinque reti subite per il portierone Campione del Mondo in carica all’epoca dei fatti.
Philipp LAHM
Il terzino jolly disputò il suo ultimo campionato da professionista, proprio durante la prima stagione di Ancelotti al Bayern Monaco. Il club bavarese non ebbe rivali nei propri confini, arrivano le vittorie in Bundesliga – con quindici punti di vantaggio sul Red Bull Lipsia – e la Supercoppa nazionale, strappata ai rivali del Borussia Dortmund. Doveroso inoltre ricordare anche quella semifinale con il Real Madrid persa, che grida vendetta ancora oggi.
SERGIO RAMOS
Il motivo che ci ha portati a scegliere Sergio Ramos, è stata la sua impronta nella conquista della tanto agognata Decima. Infatti, nonostante l’importantissima vittoria in Supercoppa Europea e nel Mondiale per club del 2014, la finale di Champions League contro l’Atletico Madrid a Lisbona ebbe dell’incredibile. Dopo oltre novanta minuti di resistenza da parte dei Colchoneros sull’1-0, angolo della disperazione per il Real Madrid, dal nulla spunta la zuccata di Sergio Ramos a tempo scaduto che batte Courtois e manda le squadre ai supplementari e dà il là al trionfo delle Merengues con il 4-1 finale.
THIAGO SILVA
Carletto lo conobbe solo sul campo d’allenamento quando il giovane brasiliano si presentò al Milan dalla Fluminense. Tuttavia, il tecnico di Reggiolo capì immediatamente le sue potenzialità e, dopo la sua crescita esponenziale in quel di San Siro, Ancelotti lo pretese per la difesa del suo Paris Saint Germain. Era il 2012 e da allora il centrale guida la difesa parigina con la sapienza e la tecnica di colui che viene considerato il difensore centrale carioca più forte della sua generazione.
MARCELO
Con l’arrivo di Ancelotti alla Casa Blanca il rendimento del terzino sinistro tocca vette d’eccellenza sino ad allora inesplorate. Nella stagione che porta al Mondiale di casa, Marcelo si esalta sulla corsia sinistra e Carletto non riesce proprio a fare a meno della sua spinta da moto perpetuo. In quest’annata magica mette la sua firma nel trionfo di Lisbona contro l’Atletico Madrid nella finale di Champions League, vince anche la Supercoppa UEFA, la Copa del Rey ed il Mondiale per club.
Luka MODRIC
Il centrocampista croato diventa un punto di ferma inamovibile delle Merengues non appena Ancelotti si siede sulla panchina madridista. Nel suo ideale, Modric ricopre il ruolo che era di Pirlo nel suo Milan ed i risultati sono incredibili. Nel 2014 il Real vince su tutti i fronti e dai piedi di Luka partono illuminanti assist che sono decisivi per le fortune dei Blancos.
Angel DI MARIA
Si sa. Il pregio di Ancelotti è quello di saper scovare caratteristiche e peculiarità nei giocatori laddove i suoi predecessori non sono stati in grado si scorgerle. È il caso del Fideo che, sotto la guida tecnica dell’allenatore di Reggiolo, veste con risultati a dir poco eccellenti il ruolo di interno sinistro. Il suo 2014 è così scoppiettante che il Manchester United versa nelle casse delle Merengues l’iperbolica cifra di sessantatré milioni di euro per assicurarselo. Ma i risultati furono ben diversi dalle aspettative.
Toni KROOS
Il tedesco è uno degli acquisti principali della seconda campagna acquisti di Ancelotti al Real Madrid. Il tedesco è reduce da anni di trionfi e successi con le casacche del Bayern Monaco e della Germania, con la quale si è appena laureato Campione del Mondo. Il suo centrocampo ha bisogno di muscoli e geometria ed ecco che il profilo di Toni è quello che fa al caso suo. Con Carletto in panca, Kroos vince la Supercoppa UEFA ed il Mondiale per club.
CRISTIANO RONALDO
Altro attaccante, altro campione dalla classe sconfinata. Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, non poteva mancare, trovò Ancelotti in una delle sue migliori annate conclusasi con la conquista del terzo Pallone d’Oro e della famigerata Decìma. Con gli schemi di Carletto ed il grande feeling con gli altri due partner d’attacco Gareth Bale e Karim Benzema, Cristiano raggiunge il picco assoluto della sua maturità calcistica, realizzando nei due anni la bellezza di centododici reti in centouno partite.
Zlatan IBRAHIMOVIC
Seppur sia avvezzo ai continui cambi di casacca, Zlatan Ibrahimovic non ci ha pensato molto circa progetto su cui puntare dopo l’estate del 2012. I petroldollari degli sceicchi non sono la condizione sufficiente e necessaria per conquistare la così tanto agognata Champions League. Ci vuole un tecnico. Ed è per questo che la presenza di Ancelotti sulla panchina parigina ha rappresentato il valore aggiunto. Tuttavia, i piani di Carletto e Zlatan sono andati ben presto a farsi benedire, almeno in Europa, dopo il beffardo quarto di finale con il Barcellona da cui il PSG viene estromesso a causa della regola dei gol in trasferta dopo due pareggi (2-2 al Parc des Princes e 1-1 al Camp Nou)
Arjen ROBBEN
Forse non è mai scoccato il vero amore tra il talento olandese ed il tecnico di Reggiolo. Tuttavia, la presenza contemporanea dei due nella stessa squadra ha portato il club a raggiungere il successo in patria. Peccato per l’incidente di percorso in Europa, occorso ai bavaresi contro il Real Madrid che ha privato l’emiliano della possibilità di aggiudicarsi la Champions League una quarta volta.
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