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Atlanta, 1996. Tutti i protagonisti di Argentina-Nigeria

26 Marzo 2021

Hernán Jorge CRESPO

Nel 1995 capocannoniere dei Giochi Panamericani, nel 1996 uguale riconoscimento del torneo olimpico, seppur in coabitazione con Bebeto. È uno che i gol li ha sempre saputi fare, il prode Valdanito, allora ventunenne, terminale offensivo di un reparto davvero fuori categoria, che ha saputo convogliare su di lui la mole di gioco costruita dalla manovra di indubbia qualità mostrata nella manifestazione a cinque cerchi. Segna sempre, anche in semifinale contro il Portogallo e in finale per il provvisorio 2 a 1 dei suoi: un vantaggio che non ha fermato la rimonta delle Super Aquile. 

Ariel Arnaldo ORTEGA

Due reti, come Claudio Lopez, a conferma della grande potenza di fuoco messa in campo dal commissario tecnico Passarella. Reduce da USA ’94, dove ha giocato a venti anni, fortemente voluto dal commissario tecnico Bilardo: il Burrito è il più giovane della rosa, ha ben impressionato ed è diventato punto di forza dell’Albiceleste. Il talento c’è sempre stato, la testa un po’ meno: la storia di Ortega è piena di rimpianti e di occasioni perdute. Ed è un vero peccato, perché in campo Ariel ha spesso dimostrato di essere un degno, degnissimo, rappresentante di quella generazione di fantasisti argentini cresciuti nel mito di Maradona. Mai eredi, evidentemente.

A disposizione

Nella finale contro la Nigeria sono in panchina una serie di giocatori di qualità più che buona. La vecchia conoscenza del nostro calcio Mauricio Pineda (lo ricordate? In Italia grazie all’Udinese, poi Napoli e Cagliari prima del ritorno in patria), poi Pablo Paz (in Europa protagonista con la maglia del Tenerife), e ancora il talentuoso Gustavo Lopez (ottimo elemento nella Liga con Real Saragozza prima e Celta Vigo poi), la punta Marcelo Delgado e il fantasista Marcelo Gallardo, attualmente allenatore del River Plate, dove è nato e cresciuto calcisticamente. Un altro di quei tanti “eredi” di Diego che il calcio, mai a ragione, perché un altro Diego ancora non si è visto – ha proposto a intervalli regolari: e Gallardo è stato davvero, comunque, un gran bel giocatore.

NIGERIA

Joseph DOSU

L’oro e poi la tragedia. È una storia triste quella del portiere della nazionale africana, ad un passo dalla consacrazione nel calcio europeo. La gioia della medaglia d’oro di Atlanta è stata seguita da quella del tesseramento da parte della Reggiana. Classe 1973, il ragazzo purtroppo non è mai riuscito a giocare nel nostro campionato: un brutto incidente automobilistico avvenuto in patria ha causato a Dosu numerose e gravissime ferite, tanto da lasciarlo paralizzato. 

Celestine BABAYARO

Terzino con ottima corsa e altrettanta tecnica, che ha esordito nel calcio che conta con l’Anderlecht. Palmares di tutto rispetto per questo ragazzo, classe 1978, che nel torneo olimpico ha confermato le ottime opinioni che già in molti avevano di lui all’epoca. Otto stagioni al Chelsea (dal 1997 al 2005) e un triennio con la maglia del Newcastle. Presenza fissa nei videogiochi dell’epoca, è stato per quasi dieci anni punto fisso della sua nazionale, protagonista con le sue volate sulla fascia. Ha esordito in Coppa dei Campioni a sedici anni e 87 giorni: un record rimasto imbattuto per ventincuque anni, prima dell’avvento di Youssoufa Moukoko, in Champions League a sedici anni e diciotto giorni. Suo il primo pareggio nella finale.