Bayern Monaco-Psg: e se avessero giocato contro 20 anni fa?
7 Aprile 2021
I quarti di finale della Champions League regalano spesso grandi partite tra squadre di primissima fascia che possono schierare giocatori di livello assoluto. Lo spettacolo è sempre assicurato e, visto l’andamento della fase ad eliminazione diretta nel recente passato, anche quest’anno ci sarà sicuramente da divertirsi tra sorprese e ribaltoni.
Uno degli accoppiamenti più suggestivi e avvincenti è senza dubbio quello tra Bayern Monaco e Paris Saint Germain, riedizione dell’ultima finale e sfida che mette in campo una quantità incredibile di campioni, oltre che idee tattiche interessanti da parte dei due allenatori.
Quella tedesca e quella francese sono in un certo senso due squadre che presentano diverse analogie, come la freschezza e l’entusiasmo restituiti dai nuovi tecnici – Flick lo scorso anno per il Bayern, Pochettino in questa stagione per il PSG – o la stessa volontà di dominare il gioco per tutti i novanta minuti, lasciando quindi spazio alle ripartenze avversarie con conseguente aumento del livello di spettacolo.
Tutto bello e tutto vero, ma noi, da buoni nostalgici, non possiamo fare a meno di proiettare tutto ciò nel nostro periodo preferito e quindi, vogliamo tornare indietro di vent’anni mettendo a confronto Bayern Monaco e PSG nella stagione 2000/01.
Le due compagini si affrontarono nella prima fase a gironi della Champions League con una vittoria a testa nel doppio confronto. La stagione dei tedeschi fu particolarmente positiva, con i trionfi in Bundesliga e Champions a fare da ciliegina sulla torta, quella dei transalpini fu invece una delle tante stagioni di intermezzo tra le buone annate degli anni novanta e l’ascesa a top club europeo cominciata con l’acquisizione da parte della proprietà qatariota nell’estate 2011.
Da Neymar a Okocha, da Lewandoski a Elber, passando per Scholl, Effenberg, Pochettino e Anelka, ecco le rose di due odierne potenze del calcio nella stagione 2000/01.
BAYERN MONACO
Bern DREHER
Il numero “dodici” per eccellenza, anche se quel numero non lo ha mai indossato in carriera. Fidato secondo di Kahn, fa il suo esordio tra i professionisti nel Leverkusen non riuscendo però a ritagliarsi abbastanza spazio, così nel 1990 passa al Verdingen dove tra Bundes e Zweite Liga colleziona più di duecento presenze in sei stagioni, prima di venire acquistato dal Bayern Monaco e vincere da comprimario diciannove titoli.
Oliver KAHN
Uno dei migliori portieri di sempre, tra i giocatori tedeschi più vincenti della storia. Lega la carriera a due soli club, Karlsruhe e Bayern Monaco, con cui vince praticamente tutto. È lui l’eroe della Champions League 2001, grazie ai rigori parati in finale contro il Valencia a Zahovic, Carboni e Pellegrino che valgono il titolo continentale ai tedeschi.
Patrick ANDERSSON
Lo svedese arriva in Baviera nel 1999 e nella sua prima stagione contribuisce al successo in campionato del Bayern siglando il gol del pareggio nel match contro l’Amburgo, regalando un fondamentale punto ai suoi nella corsa contro lo Schalke 04. Dopo due stagioni a Monaco, nel 2001 si trasferisce al Barcellona prima di chiudere la carriera con il Malmo. Conta 96 presenze con la nazionale svedese con cui si classifica terzo ai mondiali statunitensi.
Samuel KUFFOUR
Il primo a intravedere del potenziale nell’ottimo difensore ghanese fu Luciano Moggi che nel 1991 lo portò nella primavera del Torino, dove Sami passò due anni non semplici prima di ricevere la chiamata del Bayern Monaco e diventarne colonna per dieci anni, vincendo tutto e segnando il gol partita contro il Boca Juniors nella finale di Coppa Intercontinentale. Prima del ritiro torna in Italia per due stagioni e mezzo tra Roma e Livorno.
Thomas LINKE
Dei sedici titoli vinti in carriera, quattordici li ha conquistati con la maglia del Bayern Monaco, dove dal ‘98 al 2005 gioca più di 250 partite garantendo un rendimento costante ed efficace. Protagonista anche con la maglia della nazionale, con cui partecipa ad Euro 2000 e ai Mondiali 2002, giocando tutte le partite della manifestazione.
Bixente LIZARAZU
Per il terzino francese, gli anni di Monaco coincidono con i migliori della carriera, sia a livello di club che di nazionale. Con i bavaresi milita per dieci stagioni da assoluto protagonista, vince sia in patria che in Europa interpretando il ruolo di terzino sinistro come pochi altri al mondo.
Willy SAGNOL
I tifosi bavaresi lo hanno soprannominato Flankengott (Dio del cross), a testimonianza del fatto che le sortite offensive dello storico terzino destro del Bayern fornissero un ottimo apporto qualitativo alla manovra della squadra. Veste la maglia dei rossi di Germania dal 2000 al 2009, anno del suo ritiro, dopo il quinquennio in Francia tra Saint Etienne e Monaco.
Grigoris Georgatos nella classifica dei 20 terzini più prolifici di sempre
Ci sono terzini che nel corso della loro carriera sono stati apprezzati più per la loro fase offensiva che per quella difensiva. Addirittura in alcune stagioni sono risultati più decisivi di tanti attaccanti. Un esempio? Nel ricordare oggi il compleanno di Grigoris Georgatos ci è venuta in mente la sua incredibile stagione del 1998/1999, quando […]
Le rose dell’Europeo Under 21 2002: il pianto dell’Italia e l’insuperabile Cech
Tutte le rose dell’Europeo Under 21 2002, vinto dalla Repubblica Ceca di Baros e Cech. Quanti campioni e quanti talenti perduti.
Riscriviamo la storia del trofeo mai vinto da Diego
Se la giuria di France Football avesse potuto premiare anche i calciatori sudamericani, di certo la classifica del Pallone d’Oro 1986 sarebbe stata diversa. Ecco la nostra graduatoria Come sarebbe andata se non avessero costruito il Muro di Berlino? E se gli americani non fossero andati sulla Luna? E se non si fossero sciolti i […]
Halloween nel calcio: l‘enciclopedia delle notti horror dagli anni ‘80 ad oggi!
Prepararsi ad Halloween non è mai stato così masochistico e autoironico. Per questo, ripercorriamo le peggiori e più clamorose disfatte delle big italiane negli ultimi quaranta anni Dolcetto o Caporetto? Cos’hanno in comune la festa che esorcizza la paura dei mostri con la più grande sconfitta militare nella storia del nostro Paese, tanto da diventare […]