Chi sono i 30 brasiliani più forti che hanno giocato in Italia?
3 Marzo 2020
5. RIVALDO
Il Milan, che per i brasiliani ha avuto un debole nell’ultimo ventennio, non poteva certamente lasciarsi scappare questo attaccante che negli anni addietro aveva fatto innamorare la Liga con le sue giocate al SuperDepor e al Barcellona. Il Rivaldo trentenne che arriva nel 2002 da fresco campione del mondo è però un giocatore demotivato, lento e per nulla pronto a calarsi nel tatticismo della nostra Serie A. A settembre del 2004 andrà al Cruzeiro, senza aver lasciato il segno.
4. KAKÀ
Tutto quello che un centrocampista offensivo moderno dovrebbe avere, Kakà lo aveva e ne dava mostra con una continuità di rendimento impressionante. Scoperto da Leonardo nel 2003, ci mise pochissimo tempo a spodestare Rui Costa nelle gerarchie rossonere. Nel 2006-07 visse una stagione da dominatore: vinse la Champions League laureandosi capocannoniere della competizione e fu, di fatto la chiave del modulo ad albero di natale varato da Ancelotti. Ceduto nel 2009, dopo quattro anni al Real Madrid in chiaroscuro, tornerà per un anno a vestire il rossonero nel 2013-14
3. ZICO
I suoi gol erano talmente belli che i ciechi imploravano che venissero loro raccontati. Così Eduardo Galeano su Zico e basterebbe questo a far capire perché il suo tesseramento all’Udinese, nel 1983, si trasformò in un caso nazionale che vide il coinvolgimento delle Istituzioni e vide i tifosi scendere in piazza al grido secessionista “O Zico o Austria”. ‘O Galinho, era quello che si potrebbe definire un nove e mezzo, un fantasista in grado di rifinire e finalizzare allo stesso modo. Il Pelè bianco trascorse due anni ad Udine. Il ricordo della prima stagione è ancora vivido nel pubblico furlàn. Decisamente sfortunata la seconda annata, costellata da diversi guai fisici e da una condanna per reati fiscali (poi revocata qualche anno dopo).
2. RONALDINHO
Giocava sul campo come per la strada, tentando spesso il colpo impossibile. Con lui la fantasia era al potere, ma quando fu acquistato dal Milan per ventidue milioni di euro aveva già il meglio alle spalle e la sua voglia di correre era al livello “circolo bocciofilo”. Non aggiungerà trofei alla pur ricca bacheca del Milan e, dopo due anni comunque positivi sul piano individuale, viene ceduto a gennaio 2011 dopo essere stato messo ai margini da Allegri negli ultimi mesi.
1. RONALDO
Al primo posto non poteva che esserci lui: Luiz Nazario da Lima, un attaccante che fece da spartiacque nel calcio moderno e che è stato definito da tutti i migliori difensori dell’epoca semplicemente immarcabile. Arrivò all’Inter da “alieno” nel 1997, ma ripartì cinque anni dopo quasi “umanizzato” da un ginocchio sinistro che purtroppo non era all’altezza delle fenomenali qualità tecniche e fisiche del brasiliano e che ne limitò fortemente la presenza in campo (99 partite e 59 gol). Dopo cinque anni al Real, tornò dall’altra parte dei Navigli nel Gennaio 2007, ma per vestire la maglia del Milan. In un anno e mezzo solo venti partite e nove gol, stavolta a fare crac fu il ginocchio destro.
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