Brehme e i suoi fratelli: tutti i difensori entrati almeno una volta nella Top 10 del Pallone d’Oro
9 Novembre 2021
1988, Ronald KOEMAN

Difensore col vizio del gol, libero ma capace anche di giocare a centrocampo, chiusure vigorose, ripartenze, bombe sui calci piazzati. Questo il repertorio di Rambo, Groningen, Ajax e Psv prima di legarsi per una vita al Barcellona, dove resta dal 1989 al 1995. Quinto posto nella classifica del Pallone d’Oro 1988: in carriera 685 presenze e 239 gol. Media spaventosa per un difensore. Ha vinto con il Psv la Coppa dei Campioni 1987/1988.
1988, Franco BARESI

Ottavo posto nel 1988, secondo nel 1989. Il vero mistero è sul perché non lo abbia mai vinto, il Pallone d’Oro. Non cambia certamente niente, visto che le caratteristiche di leader e di giocatore immenso Baresi se le è guadagnate sul campo, guidando con maestria la difesa del Milan in Italia e in Europa per venti anni. Libero per definizione, atleticamente preparato, senso dell’anticipo e visione di gioco: una bacheca impossibile da menzionare per intero, ma di certo uno dei più grandi interpreti di sempre del ruolo.
1990, Andreas BREHME

Terzo posto dietro il compagno di squadra e vincitore Lothar Matthaus e Totò Schillaci, protagonista massimo del mondiale italiano. Terzino tra i massimi interpreti di sempre del ruolo, capace di coprire l’intera fascia e di effettuare al meglio entrambe le fasi, Brehme arriva al Pallone d’Oro del 1990 da Campione del Mondo con la Germania, dopo lo scudetto del 1988/1989 con l’Inter, oltre ad altri trofei con il Bayern Monaco. Clamorosa l’impresa portata a termine nel 1997/1998, quando guida il neopromosso Kaiserslautern alla conquista della Bundesliga, coronamento di una carriera ad altissimi livelli.
1990, Guido BUCHWALD

Decimo posto per il difensore dello Stoccarda, dove arriva nel 1983 e lascia alla volta del Giappone nel 1994. Incubo di Maradona nella finale mondiale di Italia 90, con lo Stoccarda ha vinto due scudetti nel 1984 e nel 1992. C’era nella finale di Uefa nel 1989, quella della vittoria del Napoli. Dopo la parentesi agli Urawa Red Diamonds, nel 1997 Guido torna in Bundesliga per chiudere la carriera con la maglia del Karlsruhe.
1991, Miodrag BELODEDICI

Due Coppe dei Campioni con Steaua Bucarest (1985/1986) e Stella Rossa di Belgrado (1990/1991, vincendo anche la successiva Coppa Intercontinentale), allora unico straniero della gloriosa compagine slava. Ottimo interprete del ruolo di libero, il calciatore dopo l’esperienza jugoslava ha giocato in Spagna, vestendo le maglie di Valencia, Valladolid e Villareal, gioca dal 1996 al 1998 in Messico con la maglia dell’Atlante prima di tornare in patria e chiudere la carriera con la maglia della Steaua.

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