La Top 11 dei migliori giocatori allenati da Mazzone è clamorosa!
18 Marzo 2020
Giancarlo ANTOGNONI

L’allenatore romano arriva a Firenze nella stagione 1975-76, quando tutti avevano già iniziato a parlare e ad ammirare quel “ragazzo che gioca guardando le stelle”. La maglia è quella della Fiorentina e lui è ovviamente Giancarlo Antognoni, bandiera viola per eccellenza. Mazzone resta a Firenze per due stagioni e mezzo, con la vittoria della Coppa di Lega Italo-Inglese del 1975 e il terzo posto del campionato 1976-77. La stella di Antognoni aveva già cominciato a brillare e oltre al talento dell’Unico Dieci – così Giancarlo è noto a Firenze – parte del merito sta anche nella sagacia tattica di Mazzone, che lo utilizza con arguzia, rendendolo leader di una squadra giovane e bella.
Josep GUARDIOLA

Nei primi anni Duemila, Brescia diventa improvvisamente una delle mete più ambite nel panorama del Belpaese. Merito proprio del tecnico romano, al volante delle Rondinelle dalla stagione 2000-2001, capace di creare un vero e proprio locus amoenus dove poter giocare a calcio con la giusta serenità. Dopo aver convinto il Divin Codino a raggiungere il capoluogo lombardo ed aver “inventato” Pirlo nel ruolo di regista basso, nell’estate del 2001 è il turno dell’ex centrocampista del Barcellona, svincolato da poco tempo. Nelle mire di Mazzone c’è quello di affidare le manovre alla sapienza tattica ed alla grande esperienza del catalano. L’esperimento riesce meravigliosamente, nonostante una squalifica per utilizzo di nandrolone – poi cassata dalla FIGC – che ne impedisce l’utilizzo per oltre quattro mesi. Guardiola gioca s’inserisce meravigliosamente nello scacchiere del Brescia, dove vive una seconda giovinezza. Lo acquista la Roma nell’estate del 2002, ma nella Capitale non si respira la stessa magia del Rigamonti, tanto da tornare sui suoi passi dopo soli sei mesi ed eleggere a “padrino sportivo” Sor Magara. In un anno e mezzo di rapporto ravvicinato fra i due, nasce una reciproca stima che va oltre il gioco del calcio e dura nel tempo nonostante il trascorrere degli anni.
Giuseppe GIANNINI

Il Principe e Sor Carletto hanno rappresentato la Roma dal 1993 al 1996, tre stagioni storiche perché le ultime dell’epopea di Giannini con la maglia e la fascia di capitano della Magica. Il Principe e Mazzone, storia di una Roma davvero indimenticabile, senza trofei ma piena di giocatori che sono all’interno dei ricordi di una tifoseria che sa scegliere i propri idoli. Erano gli anni di Abel Balbo, di Daniel Fonseca, di un romano sulla panchina della squadra della sua città e soprattutto delle prime apparizioni da titolare di Francesco Totti, erede designato del capitano e di tutto quello, e anche di più, che Giannini ha rappresentato per la Roma giallorossa. Tra i due il tramite è stato proprio Mazzone.
Andrea PIRLO

Parte da Brescia e qui torna e inizia a diventare il giocatore conosciuto nel mondo come il Maestro. E se la carriera di Andrea Pirlo ha avuto una svolta, il merito è di Carlo Mazzone che lo ha accolto dopo il poco spazio che il giocatore aveva avuto all’Inter. Era il gennaio del 2001 e le Rondinelle avevano un certo Roberto Baggio in squadra. Su Pirlo il nostro Carletto ha avuto una delle sue intuizioni più geniali: spostarlo davanti alla difesa, da fantasista che era in principio, dando così il via alla carriera di quello che è universalmente riconosciuto come uno dei più forti play maker della storia del calcio mondiale. E che magie in quegli anni con Baggio!

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