Privacy Policy Chi ha avuto la carriera più bella tra gli olandesi "italiani"?

Chi ha avuto la carriera più bella tra gli olandesi “italiani”?

10 Aprile 2020

Il calcio che vediamo oggi, impostato sul pressing continuo e sul possesso palla, non è nient’altro che l’evoluzione naturale del calcio olandese degli anni ’70, ovvero Totaalvoetbal, poi impostosi a livello internazionale grazie anche a interpreti eccelsi come Cruijff, Neeskens, Rep e Rensenbrink. L’incessante riconquista del pallone e il tiki taka ad oltranza di Guardiola erano già messi in pratica, seppur con metodologia e ritmi diversi, dall’Ajax e dalla nazionale Oranje guidata da Rinus Michels, il profeta del calcio totale. L’impronta di Michels è ancora oggi alla base della scuola tecnica olandese, che si articola soprattutto nei tre principali vivai calcistici dei Paesi Bassi, ovvero PSV, Feyenoord e ovviamente Ajax (anche se nel caso dei Lancieri sarebbe più opportuno parlare di “accademia”). I risultati sono sotto gli occhi di tutti, da cinquant’anni ormai il Paese di Vermeer, Van Gogh e Mondrian, è considerato anche la patria dei poeti-operai del calcio, giocatori eclettici, esteti della tecnica finalizzata all’efficacia. In questa speciale classifica abbiamo raccolto i quindici olandesi che hanno lasciato il segno calcando i campi dello stivale.
Ma prima di iniziare un’importante premessa: questa non è la classifica degli olandesi più forti, ma tiene in considerazione tutta la carriera degli olandesi “italiani”.
Un esempio lampante è Patrick Kluivert: ha sicuramente inciso poco in Italia ma la sua carriera non si può definire deludente, anzi.
Si parte!

15. Nigel DE JONG (Milan)

Nigel De Jong Milan
Credits: Marco Luzzani/Getty Images)

De Jong non era certo un giocatore capace di accendere le folle. Il meno “olandese”, tecnicamente parlando, dei giocatori presenti in questa particolare classifica seppe però ritagliarsi un posto di assoluto protagonista nei tre anni e mezzo vissuti in maglia rossonera (dal 2012 al febbraio 2016), dando solidità e riferimenti a un centrocampo spaesato dopo la partenza di Pirlo. Prima del Milan: Ajax, Amburgo e Manchester City. Dopo il Milan: Los Angeles Galaxy, Galatasaray, Mainz, Al Ahly e Al Shahaniya (dove tuttora gioca), una laurea in economia e un’attività di venditore di auto di lusso molto quotata tra i suoi colleghi.

14. Wim KIEFT (Pisa – Torino)

Win Kieft Pisa

Attaccante di scuola Ajax, più sostanza che forma, Kieft viene venduto nel 1983 dai lancieri visto che sta per sorgere la stella di Van Basten. Arriva in Serie A, al Pisa, con la fama di cannoniere peraltro accreditata dalla Scarpa d’Oro vinta l’anno prima. Ma all’Arena Garibaldi le sue doti di rapace d’area rimangono ben nascoste visto che i tifosi aspettano ben sei mesi per vederlo esultare. Dopo la prima funesta annata, conclusasi con la retrocessione dei toscani, il biondo ariete trascorre altre due stagioni a Pisa, contribuendo all’immediato ritorno in A. Poi passa al Torino, dove sembra partite col piede giusto, ma un infortunio ne blocca l’ascesa. Tornerà ad ottimi livelli con la maglia del PSV, prima di perdersi in alcool, droga e debiti a carriera conclusa.

13. Aron WINTER (Lazio – Inter)

Mezzala sinistra dalle doti fisiche eccellenti, talvolta impiegato da esterno su entrambe le fasce, Aron Mohamed Winter era un giocatore dal 6,5 in pagella assicurato. La Lazio lo preleva dall’Ajax, facendone un perno del proprio centrocampo per quattro anni. Nella seconda stagione è addirittura sempre presente nelle 34 gare di campionato. L’Inter lo acquista nel 1996 e con la Beneamata sarà protagonista della vittoria in Coppa UEFA, ottenuta sconfiggendo la sua ex squadra in finale. Nel 1999 fa ritorno in Olanda, dove giocherà con Ajax e Sparta Rotterdam prima di intraprendere la carriera di allenatore.

12. Wesley SNEIJDER (Inter)

Wesley Sneijder Inter Triplete

Definito da Van Basten come il miglior centrocampista olandese (e Gullit e Rijkaard?), Sneijder arriva all’Inter di Mourinho nel 2009, acquistato dal Real Madrid per “soli” quindici milioni di euro. Con l’Inter sarà protagonista assoluto dello storico Triplete. Il tecnico portoghese lo lascia libero di inventare, rifinire e concludere ed il dieci olandese lo ripaga sempre con prestazioni di alto profilo, alternando con la giusta tempistica, il colpo di classe e la giocata semplice e risultando decisivo in molte partite. Nonostante i numerosi avvicendamenti sulla panchina meneghina dal 2010 al 2013 Sneijder rimane titolare, ma i rapporti con il club si logorano fino alla rottura definitiva che avviene nel gennaio 2013, mese in cui approda al Galatasaray. Nel 2017 raggiunge il suo ex compagno Balotelli al Nizza, ma dopo soli cinque mesi firma il suo ultimo contratto da calciatore, con l’Al Gharafa.

11. Patrick KLUIVERT (Milan)

Patrick Kluivert Milan

Se il l’Inter trovò in Bergkamp il suo tulipano triste, possiamo dire che Kluivert fu il suo omologo in maglia rossonera. Il Milan, che all’epoca sembrava avere una predilezione per gli attaccanti che avevano avuto l’ardire di castigarlo (si veda anche l’acquisto di Dugarry), lo prende nell’estate 1997 dai Lancieri a due anni di distanza dalla finale di Coppa dei Campioni persa a causa di un suo gol. Ma a questo dispiacere inflitto ai tifosi milanisti, Patrick sommerà anche la goffa stagione con i diavoli: le prestazioni del centravanti olandese, piombato in una squadra caduta in crisi tecnica, sono a dir poco incolori. Si rilancia l’anno dopo a Barcellona dove trascorre sei anni ad alti livelli con in Blaugrana. Prima di appendere gli scarpini al chiodo, dal 2004 al 2008 gira l’Europa calcistica: Newcastle, Valencia, PSV e Lille con alterne fortune.

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