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Chi ha la migliore media reti in Nazionale rispetto ai minuti giocati?

6 Settembre 2021

Pierluigi CASIRAGHI – 13 reti in 2.836 minuti (un gol ogni 218 minuti)

Storia di Casiraghi il fatalista - Il Mister one

Gigi Casiraghi rappresenta uno dei prospetti più interessanti nell’Italia pallonara che si affaccia agli anni ’90. La Juventus lo ha acquistato dal Monza, dove compone un tandem d’attacco esplosivo con Maurizio Ganz, e gli consegna immediatamente un posto da titolare. Vicini lo convoca quando non ha ancora ventidue anni e con l’arrivo di Sacchi in panchina, Casiraghi diviene un punto di riferimento nello scacchiere dell’allenatore di Fusignano. Disputa tre partite nei Mondiali di USA ’94, mentre la sua crescita in fase realizzativa con la Lazio, agli ordini di Zeman, gli conferiscono la titolarità anche durante Euro ’96: segna la doppietta che mette in ginocchio la Russia a Liverpool ed illude i tifosi italiani. Anche dopo l’addio di Sacchi e l’arrivo di Maldini, Pierluigi resta nel novero dei papabili per Francia ’98 e una sua rete negli spareggi contro la Russia spedisce l’Italia ai Mondiali transalpini. È quello l’ultimo squillo azzurro di Casiraghi, prima dell’esclusione dai convocati, complice l’esplosione di Vieri. Smaltisce la delusione, tentando l’avventura nel Chelsea degli italiani, ma in uno scontro con il portiere Hislop, il suo ginocchio fra crack, mettendo prematuramente fine alla sua carriera quando non ha ancora trent’anni.

Francesco GRAZIANI – 23 reti in 4.846 minuti (un gol ogni 211 minuti)

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Ciccio è stato uno dei bomber più prolifici della sua generazione. La sua grinta, unita alla facilità di corsa, ha contribuito non poco alla creazione della figura del “calciatore generoso” che lo ha accompagnato per tutta la sua carriera. Il granata è nel suo destino: prima quello dell’Arezzo, con cui compie i primi passi, poi quello del Torino. Diventa un idolo assoluto del Comunale ed uno degli eroi che hanno portato in dote al Toro il suo ultimo Scudetto. Insieme a Pulici compone un tandem offensivo che vanta pochissimi pari nella storia del calcio, in termini di reti e continuità. Nonostante in Nazionale il suo amico Puliciclone non abbia egual fortuna, Graziani segna e si sacrifica anche in azzurro, conquistando anche la Coppa del Mondo del 1982 con il sorriso, nonostante la sua finale duri soltanto otto minuti a causa di un infortunio. In nove anni con l’Italia segna ben cinque doppiette, mentre la sua ultima rete risulta decisiva per le fortune della Nazionale: Graziani realizza la rete del vantaggio contro il Camerun: la partita finisce in parità, ma è quanto basta agli Azzurri per assicurarsi il passaggio al turno successivo.

Antonio DI NATALE – 11 reti in 2.286 minuti (un gol ogni 208 minuti)

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Dopo anni di gavetta, all’età di venticinque anni si sono spalancate le porte della Serie A per Antonio Di Natale. Fa i primi passi fra i grandi con la maglia del “piccolo” Empoli. Ma siccome le etichette sono fatte apposta per essere stracciate, il talento di Pomigliano d’Arco dimostra ancora una volta come non serva un palco prestigioso per dimostrare di che pasta si è fatti. In Toscana “esplode” letteralmente in tutta la sua prorompenza e non passano due mesi dal suo esordio in massima serie che il commissario tecnico Trapattoni lo veste con un altro azzurro, quello della Nazionale. Il salto di qualità giunge quando Totò fa le valigie e piazza le sue tende sul rettangolo dello stadio Friuli: diventa un simbolo dell’Udinese e con la casacca bianconera frantuma tutti i record che gli si parano dinanzi. Con l’Italia, all’avvicendarsi dei commissari tecnici, fa presenza fissa: ormai è diventato un bomber di razza che coniuga talento e concretezza sotto porta. Il suo apice lo tocca con Prandelli quando, a quasi trentacinque anni, disputa praticamente tutti i match di Euro 2012 – ad eccezione della sfida contro l’Inghilterra – andando anche a segno contro la Spagna – l’ultima con l’Italia – nella prima partita del torneo continentale. Di Natale, durante la sua esperienza in Nazionale, segna anche tre doppiette, tutte decisive, dimostrandosi risolutivo nelle complicate trasferte in Ucraina (qualificazioni ad Euro 2008) e a Cipro (qualificazione ai Mondiali 2010).