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Chi ha la migliore media reti in Nazionale rispetto ai minuti giocati?

6 Settembre 2021

Mario BALOTELLI – 14 reti in 2.482 minuti (un gol ogni 177 minuti)

Le partite in cui Mario Balotelli ci ha illuso di essere un fenomeno

Se soltanto fosse riuscito a mantenere le premesse, forse avremmo avuto in Nazionale uno degli attaccanti più forti di sempre. Potenza, precisione, atletismo. Mario aveva tutto. E ne parliamo all’imperfetto perché, seppur abbia soltanto trentuno anni, il ricordo si perde ormai nei meandri della memoria e appaiono lontani ed appannati da anni di incredibili decisioni “discutibili” (eufemismo) che l’hanno portato velocemente lontano dai palcoscenici che avrebbe meritato. Uno dei più completi attaccanti dell’ultima decade, adesso, gioca in Turchia con l’Adana Demirspor e in pochi l’avrebbero immaginato. Specie dopo l’Europeo del 2012 che lo proclamò eroe nazionale, specie dopo l’esplosiva doppietta contro la Germania che ci consegnò le chiavi della finale di Kiev contro la Spagna. Deve ancora compiere venti anni quando esordisce con la Nazionale e nel 2018 disputa le sue ultime partite in azzurro, dopo un allontanamento di quattro anni, figlio dell’eliminazione durante il Mondiale di Brasile 2014. Che peccato, Mario.

Luca TONI – 16 reti in 2.808 minuti (un gol ogni 176 minuti)

Il calcio italiano saluta un vero numero 9: Luca Toni ha annunciato il suo  ritiro - Parlandodisport.it

Sebbene l’attaccante di Pavullo nel Frignano abbia frantumato ogni record di longevità e sia stato uno dei calciatori più decisivi e acclamati della sua generazione, il suo apporto con la Nazionale si limita ad un quinquennio. Un periodo durante il quale, Luca è riuscito a lottare e segnare per laurearsi Campione del Mondo nel 2006. Dopo l’ottima parentesi a Brescia, durante la quale viene imbeccato in rete con regolarità dagli assist di Roberto Baggio, sceglie la causa del Palermo per riportare i Rosanero in Serie A. Eguaglia il record di marcature in Serie B con trenta reti e Lippi lo convoca immediatamente nel 2004 durante la sua prima uscita ufficiale da commissario tecnico della Nazionale. Con il passare degli anni, Luca cresce sempre di più e passa alla Fiorentina con cui disputa un’annata-monstre da trentuno reti in Serie A. È il preludio al Mondiale di Germania e la sua doppietta si rivela decisiva per piegare la resistenza dell’Ucraina dopo aver sofferto non poco nelle partite precedenti, durante le quali la sfortuna ci mette il suo: colpisce pali e traverse con Ghana e Francia in finale. Nel percorso di avvicinamento alla manifestazione iridata segna anche la sua unica tripletta in azzurro nel 4-1 con cui l’Italia è corsara in Bielorussia nel 2005. Va anche al Bayern Monaco dopo la sbornia teutonica e la carriera sembra flettersi così tanto da non esser più convocato neanche in Nazionale. Salvo laurearsi leader dei cannonieri nella massima serie con il Verona, stabilendo il record di longevità (trentotto anni) che prima apparteneva a Dario Hubner.

Adolfo BALONCIERI – 25 reti in 4.260 minuti (un gol ogni 170 minuti)

Bisogna far un salto indietro di quasi un secolo, scomodando il più grande giornalista sportivo italiano di tutti i tempi per avere un’effettiva dimensione del suo talento. Gianni Brera, infatti, lo definì “Mezzala goleador di limpidissimo stile”. L’arrivo di Adolfo in Nazionale ebbe l’indubbio beneficio di tracciare una linea spartiacque tra lo “sbaraglio” vissuto fino alla fine degli anni ’10 e la vera “organizzazione” che conferì al gioco degli Azzurri e gli fece guadagnare l’appellativo di “riformista”. Grazie a lui, l’Italia riuscì ad aggiudicarsi la medaglia di bronzo durante le Olimpiadi di Amsterdam del 1928, diventando l’unico italiano ad aver segnato in tre Olimpiadi consecutive. Fu un simbolo dell’Alessandria prima e del Torino poi, segnando 162 reti in totale. Capitano storico della Nazionale, il primato di partite con la fascia al braccio gli fu strappato solo anni più tardi da Giacinto Facchetti.

Alessandro ALTOBELLI – 25 reti in 4.216 minuti (un gol ogni 169 minuti)

Alessandro Altobelli - Profilo giocatore | Transfermarkt

Sebbene Spillo abbia guidato con grandi risultati l’attacco dell’Inter dal giorno del suo arrivo nel 1977, l’attaccante avrebbe dovuto attendere ben tre anni – e l’inattesa squalifica sportiva di Paolo Rossi – per vestire finalmente la maglia della Nazionale. Ha faticato non poco Altobelli per farsi notare da Bearzot, il quale gli preferiva un’altra tipologia d’attaccante. Tuttavia, la sua grande regolarità in campionato gli ha consentito di guadagnarsi la fiducia del commissario tecnico negli anni a venire. Dopo la rete nella finalissima del Mondiale di Spagna ’82, Spillo ha finalmente conquistato la titolarità indiscussa della maglia numero nove, guidando senza rivali l’attacco dell’Italia fino agli Europei del 1988 in Germania Ovest. Con Vicini pronto a raccogliere l’eredità di Bearzot dopo la sfortunata spedizione messicana del 1986, conquista anche la fascia di capitano e trascina a suon di reti l’Italia alla kermesse continentale. Segna sei reti durante le qualificazioni – con doppiette alla Svizzera e a Malta – per poi mettere il suo ultimo punto esclamativo nel 2-0 rifilato alla Danimarca durante l’Europeo.