Chi sono i terzini destri più forti degli ultimi 30 anni?
22 Ottobre 2021
25. Thomas BERTHOLD

Quali sono i suoi marchi di fabbrica? È presto detto: incursioni folgoranti dettate da strappi repentini ed accelerazioni impressionanti. Dopo essersi messo in luce nel campionato tedesco con la maglia dell’Eintracht Francoforte, Berthold approda in Italia vestendo la maglia del Verona in vista del campionato 1987-88. Con gli scaligeri disputa due stagioni di rilievo, a tal punto che è la Roma, il primo grande club ad accorgersi di lui. Con i Giallorossi, dove ritrova il connazionale Rudi Völler, conquista una Coppa Italia, ma perde nello stesso anno la finale di Coppa UEFA con l’Inter. Durante i due anni trascorsi nella capitale, riesce anche a laurearsi campione del Mondo nel 1990 con la Mannschaft, nella storica finale dell’Olimpico, condita dai fischi assordanti e le lacrime di Diego Maradona. Dopo il Mondiale azzurro, Thomas rientra in Germania accasandosi al Bayern Monaco per poi concludere la sua carriera definitivamente con lo Stoccarda.
24. Dan PETRESCU

Quella della Freccia dell’Est resta ancora oggi una delle più incredibili storie di sempre. Nasce e cresce calcisticamente nella sua Bucarest, saltando in prima squadra dello Steaua nella stagione 1986-87. Il 1991 segna la svolta e l’ascesa di questo campione. È il Foggia ad acquistarlo e lui ripaga la fiducia di Zeman e compagni inserendosi egregiamente negli schemi e nelle tattiche di Zdenek. In quello spogliatoio, formato da svariati fuoriclasse quali Shalimov, Rambaudi, Baiano, Signori, Kolyvanov, il rumeno vive uno dei periodi più fiorenti della sua carriera, guadagnandosi la chiamata del Genoa nel 1993, che lo acquista per due miliardi di lire. Vanta novantacinque presenze in Nazionale, con la quale disputa due edizioni iridate (1994 e 1998) e due campionati europei (1996-2000). Il Mondiale americano lo vede tra gli assoluti protagonisti della Romania, che si spingerà sorprendentemente fino ai quarti di finale, eliminando prima gli e argentini agli ottavi e cedendo poi il passo solo agli svedesi, dopo la lotteria dei calci di rigore. L’anno successivo approda in Inghilterra nel tempio di Stamford Bridge, vestendo la maglia del Chelsea per cinque stagioni e vincendo FA Cup, Coppa delle Coppe e Supercoppa UEFA. Concluderà l’avventura inglese con Bradford City e Southampton, prima del rientro in patria dove intraprenderà una nuova avventura in veste di coach.
23. Markus BABBEL

Ben cinque campionati Bundesliga vinti di cui quattro con il Bayern Monaco ed uno con lo Stoccarda. Markus è stato un terzino destro fra i migliori della sua generazione. Le 167 presenze con la maglia dei bavaresi fanno da cornice ad una carriera costellata da importanti traguardi. Nel giugno del 2000 lascia la Germania e si accasa al Liverpool. Con i Reds farà parte della storica formazione vincitrice del Triplete nella stagione 2000-01: campionato, FA Cup e Coppa UEFA. Rientrerà allo Stoccarda nel luglio 2004, dove concluderà la sua carriera. Con la maglia della Mannschaft conta cinquantuno presenze, disputando la vittoriosa edizione degli Europei 1996, quelli del 2000 e giocando il Mondiale del 1998 in Francia. Dopo il ritiro, resterà nel mondo del calcio intraprendendo la carriera da allenatore.
22. Pablo ZABALETA

Dalle parti di Manchester, sponda City, è uno dei calciatori più amati. Esploso con l’Espanyol, passa al City quando doveva mettere dei traversoni per la testa di Rolando Bianchi, tanta roba in realtà, ma questo per sottolineare quanti anni ha giocato con la maglia azzurra di Manchester. Pablo è vice-campione del Mondo con l’Argentina nel Mondiale 2014 e il migliore amico del Kun Agüero, fin dai tempi del Mondiale Under-20 del 2005.
21. Willy SAGNOL

Tutto ha inizio nella sua Saint Etienne, dove gioca per due stagioni e al termine delle quali il Monaco non esita a corteggiarlo per poi portarlo nel Principato. Non impiega molto a ritagliarsi un posto da titolare, diventando tra l’altro una colonna portante della squadra. Vive una stagione incredibile a fianco di futuri campioni come Trezeguet, Dado Prso, Giuly vincendo nel 1999-00 il campionato e due Supercoppe nazionali. Nell’estate del 2000, passa al Bayern Monaco affermandosi come uno dei terzini destri più forti del mondo e conquistando cinque campionati tedeschi, quattro coppe di Germania, la Champions League 2000-01 e l’Intercontinentale 2001. Abbandona il calcio giocato nel 2009 dopo un brutto infortunio al tendine di Achille, restando comunque uno dei simboli senza tempo dei bavaresi. Con la Nazionale francese deve arrendersi all’Italia che nel 2006 supera i Bleus ai rigori.

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