Privacy Policy Da Baggio a Baggio: la top 20 dei calciatori made in Vicenza in attività dal 1980 al 2010 - Pagina 4 di 4

Da Baggio a Baggio: la top 20 dei calciatori made in Vicenza in attività dal 1980 al 2010

8 Gennaio 2022

6. Roberto SOLDÀ (Valdagno)

Difensore classe 1959, Soldà muove i primi passi nel Ravenna, vestendo poi le maglie di Forlì e Como. Proprio con i lariani esordisce in Serie A nell’ottobre del 1981 nella sfida contro il Napoli, disputando poi due ottime stagioni che gli valgono la chiamata dell’Atalanta. Dopo tre stagioni a Bergamo, la Juventus decide di puntare su di lui come successore di Scirea. L’anno in bianconero si rivela però assai difficoltoso, tanto che Soldà viene ceduto già nell’estate successiva all’Hellas Verona, dove rimane per due campionati. Passato nel 1989 alla Lazio, conclude la carriera nel 1993 dopo un’ultima annata con la maglia del Monza.

5. Paolo NEGRO (Arzignano)

Difensore centrale, ma all’occorrenza anche terzino destro, classe 1972, Negro compie la trafila delle giovanili nel Brescia, arrivando poi ad esordire in Serie A con il Bologna nell’ottobre del 1990. Dopo due campionati in Emilia e uno di nuovo al Brescia, il difensore di Arzignano passa nell’estate del 1993 alla Lazio, diventando una delle bandiere del club. Con il club capitolino gioca infatti dodici stagioni consecutive, partecipando al periodo più glorioso della storia della compagine biancoceleste. Terminata l’esperienza romana, nel 2005 si accasa al Siena, disputando gli ultimi due campionati della carriera in Serie A. È ad oggi il quarto giocatore per presenze nella storia della Lazio; il primo, invece, per quanto concerne le presenze nelle sole competizioni europee.

4. Massimo BRIASCHI (Lugo di Vicenza)

Seconda punta o ala rapida e tecnica, Briaschi cresce nelle giovanili del Vicenza, esordendo tra i “grandi” il 16 maggio 1976 nella vittoria casalinga del Lane contro il Catanzaro. Dopo cinque stagioni – inframezzate dalla parentesi al Cagliari – in maglia biancorossa, tra cui quella storica del 1977-78 conclusa al 2° posto in campionato (miglior piazzamento di sempre del club), passa al Genoa, in cui milita per tre stagioni mettendo in mostra tutto il suo talento. Le prestazioni in maglia rossoblu gli spalancano le porte della Juventus, con cui vince praticamente tutto a cavallo tra il 1984 e il 1987 (tra cui la Coppa dei Campioni nella tragica notte dell’Heysel). Superato nelle gerarchie a causa dei postumi di un brutto infortunio al ginocchio, dopo tre anni torna al Genoa, giocando le ultime stagioni ad alto livello prima delle ultime apparizioni con il Prato, in Serie C.

3. Luigi BEGHETTO (Bassano del Grappa)

Centravanti dal fisico imponente, Beghetto ha giocato in diversi club durante l’arco della sua carriera. Dopo gli inizi vissuti tra Bassano Virtus, Vicenza, Carpi e Fidelis Andria, viene acquistato dal Genoa nell’estate del 1996, rimanendo però un solo anno in rossoblù. Chiuso da attaccanti più esperti, Beghetto si accasa infatti prima in prestito al Pescara e poi in comproprietà al Treviso. Con la compagine veneta inizia a segnare con regolarità, formando un tandem assai prolifico insieme a Luca Toni. Le prestazioni fornite con il Treviso gli valgono la chiamata del Cagliari, dove non trova però molto spazio. Passato al Chievo nell’ottobre del 2001, con i clivensi segna il primo gol in carriera in Serie A, fungendo sempre da bomber di scorta della squadra. Dopo due buone annate in Serie B al Piacenza, nel 2005 ritorna al Treviso, fresco di ripescaggio in massima serie, segnando il gol del vantaggio nella prima storica vittoria della compagine veneta in Serie A. Resta fino al gennaio 2009 in maglia biancoceleste, diventando uno dei beniamini della tifoseria, prima di concludere la carriera giocando 6 mesi in Svizzera, al Bellinzona.

2. Carlo NERVO (Bassano del Grappa)

Simbolo del Bologna a cavallo tra gli anni ‘90 e gli anni 2000, Carlo Nervo è stato per tredici stagioni l’esterno destro titolare della compagine felsinea, seguendo la squadra nella risalita dalla C1 alla Serie A. Con i Rossoblù ha conquistato anche la convocazione in nazionale, facendo il suo esordio in azzurro nel novembre del 2002 (Italia-Turchia). È ad oggi il quarto giocatore per presenze nella storia del Bologna, sopravanzato solo a Bulgarelli, Roversi e Reguzzoni. Oltre al Bologna, gli altri club della sua carriera sono stati: Bassano Virtus, Monza, Cittadella, Mantova e Catanzaro. Terminata la carriera ad alti livelli, ha giocato tra il 2008 e il 2009 per due società dilettantistiche.

1. Roberto BAGGIO (Caldogno)

Non poteva mancare all’intero di questa top 20 il simbolo per eccellenza del calcio nostalgico: Roberto Baggio. Cresciuto e svezzato dal Vicenza, Roberto è diventato grande con le maglie di Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter, Brescia e, soprattutto, della nazionale. Pallone d’oro nel 1993, in carriera ha vinto sicuramente troppo poco rispetto al suo sconfinato talento (due Scudetti, un Coppa UEFA e una Coppa Italia il suo palmares). Vittorie che però passano in secondo piano se si misura l’amore e l’affetto dei tifosi per lui, perché, come canta un noto cantautore italiano, “da quando Baggio non gioca più, non è più domenica”.

di Alberto Querin