Da Butragueño a Raul, da Chendo a Salgado, da Del Bosque a Makelele: viaggio in trent’anni di Real Madrid. Tre formazioni per un pezzo di Storia del Calcio
6 Marzo 2021
REAL MADRID 2000-09 (3-5-2)
Iker CASILLAS
Pensi al Real della storia recente e pensi a lui a difendere la porta. Tra i migliori di sempre, le Merengues sono state casa sua per sedici incredibili anni, durante i quali si è gradualmente appropriato della porta del Real senza lasciarla più. Portiere affidabile e carismatico, dalle spiccate doti di leader, alle critiche ricevute ha sempre risposto sul campo. Per descrivere quello che Iker ha rappresentato possiamo far parlare i suoi titoli personali e le sue vittorie, talmente tante da essere impossibili da elencare, ma forse ha più senso pensare al suo attaccamento, al suo essere punto di riferimento in campo e fuori, non soltanto con la maglia dei Blancos ma anche con quella della Spagna, con cui ha vinto Mondiali ed Europei. Chiude la carriera al Porto.
Michel SALGADO
Terzino destro di gamba e di spinta, capace di difendere e di offrire cross succulenti, di certo tra i migliori interpreti del ruolo ai suoi tempi. Al Real a partire dal 1999, proveniente dal Celta Vigo, Michel è stato per sette stagioni punto fermo della difesa madridista, diventando parte integrante delle vittorie di quegli anni. Finita l’epopea madridista, Salgado se ne va Oltremanica, precisamente al Blackburn Rovers, dove gioca ancora qualche gara prima di dire addio al calcio. Il meglio era già passato, ed era stato senza dubbio quello vissuto da protagonista all’ombra del Santiago Bernabeu.
Ivan HELGUERA
Un altro giocatore quello che il Real acquista dall’Espanyol – dove Bielsa lo trasforma in centrale – rispetto a quello che abbiamo visto dalle nostre parti con la maglia della Roma, Zeman allenatore. Colpa sua? Colpa dello scarso feeling degli spagnoli con il nostro campionato? Impossibile saperlo, fatto sta che il buon Ivan, zitto zitto, è stato al centro della difesa del Real Madrid per otto stagioni, per un po’ ancora al fianco di Hierro (che ovviamente avremmo potuto mettere anche in questa formazione, ma il rischio era quello di essere ripetitivi) e poi da riferimento della retroguardia delle Merengues, aumentando il rendimento anche di chi è al suo fianco. Due Champions League, una Coppa Intercontinentale, tre campionati e qualche altro trofeo qui e là. Se qualcuno dalle parti dell’Olimpico avesse raccontato cosa e chi sarebbe diventato Helguera qualche anno dopo, sarebbe stato almeno internato. Ma è il bello del calcio, alla fine.
Sergio RAMOS
Potevamo inserire Cannavaro, Samuel oppure, perché no, Woodgate (qui scherziamo). Abbiamo scelto Ramos perché è il filo rosso che unisce il passato al presente della Casa Blanca. Temperamento focoso – per usare un eufemismo – per un difensore duttile e forte fisicamente, letale sui calci piazzati e dalla notevole vena realizzativa per un difensore, Sergio Ramos arriva al Bernabeu nel 2005 dal Siviglia, si appropria della difesa del Real per non lasciarla mai più. Odiato dagli avversari – suoi una serie di pessimi record disciplinari in tal senso – ma idolo dalle sue parti, Ramos ha vinto tutto, e sempre da protagonista, con la maglia delle Merengues. Il tempo passa, lui è ancora lì, a difesa della causa dei Blancos.
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