Da Chinaglia a Orsolini: tutti i calciatori che hanno esordito con un gol in Nazionale
12 Aprile 2020
Enrico CHIESA – Cremona, 29 maggio 1996 – ITALIA-BELGIO (2-2)
Prima di partire alla volta dell’Inghilterra per Euro ’96, l’Italia di Sacchi disputa un’amichevole contro il Belgio. L’allenatore romagnolo ha l’occasione per fare le prove generali circa lo stato di forma del collettivo che se la vedrà con Russia, Repubblica Ceca e Germania nei templi dell’Old Trafford e di Anfield Road. Nella rosa degli attaccanti che il commissario tecnico porta con sé c’è la “felice sorpresa” rappresentata dal ventiseienne centravanti della Sampdoria, esploso in blucerchiato dopo le buone sensazioni suscitate l’anno precedente con la Cremonese. In classifica marcatori si è piazzato alle spalle del duo composto da Protti e Signori grazie alle sue ventidue reti in campionato ed il suo particolare stato di forma gli fa guadagnare l’immediata stima di Sacchi. L’attaccante genovese bagna il suo esordio in azzurro proprio allo stadio Giovanni Zini che l’ha visto fare i primi passi “da grande” solo un anno prima: Enrico subentra a Di Livio dopo l’intervallo che vede il Belgio in vantaggio sulla Nazionale per 2-1 e, dopo neanche dieci minuti dal ritorno in campo, inzucca in rete un traversone di Del Piero. La sua vena realizzativa non si esaurisce durante l’Europeo, ma la sua rete contro la Repubblica Ceca non sarà sufficiente per aver ragione di Nedved & Co.
Christian VIERI – Trieste, 29 marzo 1997 –ITALIA-MOLDOVA (3-0)
Specialista di gol all’esordio – inaugura il 1996-97 segnando contro la Reggiana in occasione della prima uscita con la Juventus – Bobo non poteva che bagnare con una rete delle sue l’esordio con l’Italia: un sinistro all’angolo a trafiggere il portiere in uscita. Glaciale come sempre. Tra l’altro, il suo è un gol importantissimo: si tratta della millesima rete messa a segno dalla Nazionale italiana. Il suo acuto chiude un cerchio che Pietro Lana iniziò a tracciare nel lontano 1910 grazie alla prima delle sue tre reti contro la Francia. Per Vieri, invece, matura la prima di ventitré reti con la Nazionale: è il nono marcatore di sempre. Molte di queste Christian le ha segnate nel successivo Mondiale di Francia ’98: Bobo trascinerà gli Azzurri fino ai quarti di finale contro i padroni di casa della Francia grazie ai suoi cinque gol in quattro partite. Nonostante la prematura eliminazione, Vieri avrà comunque l’amara consolazione di essere il secondo miglior marcatore del torneo alle spalle di Suker ed alla pari di Batistuta. Nell’estate del 1998 si conclude, dunque, un’annata meravigliosa: il titolo di vice-capocannoniere del Mondiale, infatti, fa da corollario a quello di Pichichi conquistato con l’Atletico Madrid.
Paolo VANOLI – Lecce, 13 novembre 1999 – ITALIA-BELGIO (1-3)
Un amichevole col Belgio, come per Chiesa tre anni prima, è la cornice in cui debutta andando in gol Paolo Vanoli. Rispetto allo scontro di tre anni prima, la Nazionale che fronteggia i Diavoli Rossi allo stadio Via del Mare di Lecce è profondamente diversa rispetto a quella scesa in campo a Cremona. Ad iniziare dal commissario tecnico: alla guida degli Azzurri, ora, c’è Dino Zoff. In vista dell’Europeo del 2000 che si disputerà proprio tra Fiandre e mulini, l’ex Campione del Mondo punta su giovani di sicuro affidamento e già affermati come Buffon, Cannavaro, Del Piero, Inzaghi e Totti. Sulla fascia sinistra che sarà presidio di Pessotto, il commissario tecnico sperimenta il terzino sinistro che si sta ben distinguendo con la maglia del Parma e con cui ha già vinto una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana ed una Coppa UEFA, segnando addirittura il gol del definitivo 3-0 con cui i ducali si sono sbarazzati dell’Olympique Marsiglia. È un rapporto estemporaneo, però, quello di Vanoli con l’azzurro: difatti, saranno soltanto due le presenze che riuscirà ad accumulare con la Nazionale. Tuttavia, la sua prodezza balistica con cui va in rete da oltre venti metri viene salutata dal telecronista Eraldo Pecci, commentatore tecnico al fianco dell’immortale Bruno Pizzul: «Andiamo agli Europei! E questo è un eurogol!».
Cristiano DONI – Saitama, 7 novembre 2001 – GIAPPONE-ITALIA (1-1)
Il primo giocatore del nuovo millennio a esordire in Nazionale con gol è Cristiano Doni, il miglior marcatore di sempre della storia dell’Atalanta e il quarto di tutti i tempi per numero di presenze. Dopo il golden goal di Trezeguet e le dimissioni di Zoff, sulla panchina azzurra adesso siede Giovanni Trapattoni, il quale eredita dal collega una Nazionale tra le favorite per il prossimo Mondiale che si terrà l’estate seguente tra Giappone e Corea del Sud. Proprio in occasione di un’amichevole con uno dei due paesi ospitanti, all’inizio secondo tempo il Trap lancia proprio Doni, il quale subentra al posto di Totti. Cristiano è in forma e sta vivendo una delle sue migliori stagioni con la Dea. E quella del tecnico di Cusano Milanino è una mossa azzeccatissima, poiché il trequartista dei bergamaschi riesce ad agguantare il pareggio con una staffilata sotto l’incrocio dei pali di Sogahata. Nel giro di pochi mesi, da semplice debuttante Doni diventa titolare al Mondiale, giocando le prime due sfide contro Ecuador e Croazia. Assiste da spettatore non pagante alla “sfida” – virgolette non casuali – contro la Corea del Sud. Dopo l’eliminazione dalla kermesse, l’atalantino colleziona altri due gettoni prima di dare il definitivo addio all’Azzurro.
Bernardo CORRADI – Genova, 12 febbraio 2003 – ITALIA-PORTOGALLO (1-0)
Dopo la fatal Corea, serve ripartire immediatamente. Urge un restyling della Nazionale per affiancare forze fresche e giovani di qualità al gruppo di giocatori nel pieno della carriera. Giovanni Trapattoni si presenta, quindi, all’amichevole del Luigi Ferraris contro il Portogallo – Paese ospitante del futuro campionato europeo– schierando un’Italia sperimentale: insieme al mix di “navigati”, sorprese, quali Camoranesi, Miccoli e Corradi. Ed è proprio la coppia d’attacco esordiente a confezionare il goal che vale la vittoria: destro potente di Miccoli da centro area, respinta di Ricardo e ribattuta in rete dell’attaccante laziale. Fu uno dei principali protagonisti del Chievo delle Meraviglie che, guidato da Del Neri durante il campionato precedente, riuscì a stupire l’intera Italia pallonara, rimanendo stabilmente nei piani altissimi della classifica. Corradi è uno dei due giannizzeri che guidano l’attacco dei clivensi e le ottime prestazioni gli valgono la chiamata dell’Inter: un fugace esordio in Champions League e il dirottamento a fine calciomercato alla Lazio nell’operazione che porta Crespo a vestire il nerazzurro. Tuttavia, in riva al Tevere, Bernardo disputa un ottimo campionato che, infatti, gli vale la chiamata in Nazionale oltre alla futura convocazione ad Euro 2004.
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