Dal Brescia al Real Madrid: l’albo d’oro del Golden Foot è meraviglioso
18 Giugno 2020
2005
Calciatore in attività:
Andriy SHEVCHENKO
Più forte dei difensori avversari, più forte di moltissimi colleghi di reparto, Sheva è stato una delle macchine da gol più devastanti di inizio millennio, forgiato dall’educazione militare di suo padre, membro dell’esercito sovietico, e dal suo allenatore alla Dinamo Kiev: Valeriy Lobanovskyi. In sette stagioni in rossonero Shevchenko si è rivelato implacabile bomber d’area di rigore e al momento della nomina a Golden Foot vantava la titolarità del Pallone d’Oro, figlio di stagioni dominanti in Europa.
Leggende:
George BEST
Quando si parla del Quinto Beatle si tende troppo spesso a parlare delle sue stravaganze fuori dal campo e non di quanto fatto dentro il rettangolo verde. George Best è stato un fenomeno assoluto, tanto che Alex Ferguson lo ha definito il miglior calciatore della storia. Leggenda del Manchester United, eroe della prima affermazione dei Red Devils in Europa, anno in cui George ha vinto anche il pallone d’oro.
Francisco GENTO
Paco Gento è l’uomo dei record assoluti: assieme a Paolo Maldini ha disputato ben otto finali, ma a differenza dello storico capitano rossonero, vanta ben sei vittorie – come lui nessuno mai – di cui una con un suo decisivo gol ai supplementari contro il Milan del padre di Paolo, Cesare Maldini. Vanta inoltre ben dodici titoli in Liga, anche questo un record assoluto ed ancora imbattuto per una delle più grandi ali del calcio iberico.
Luigi RIVA
Nato lombardo, diventato simbolo della Sardegna dove arrivò a diciannove anni e vi è rimasto per sempre. Nel corso della sua carriera ha rifiutato per anni la spietata corte di Agnelli, che voleva Rombo di Tuono nelle fila della Juventus per rimanere nella sua amata Cagliari, dove nel 1970 diventa l’eroe dello storico scudetto del Casteddu. Non vanno dimenticati neanche i trionfi azzurri, con l’Europeo del 1968 e l’argento ai Mondiali del 1970. In azzurro, Gigi è anche il primatista di reti, con ben trentacinque centri in quarantadue partite.
Roberto RIVELINO
Non abbiamo mai avuto il piacere di guardare le prodezze di Rivelino nel nostro calcio, nonostante le chiare origini italiane- Tuttavia, lo abbiamo ammirato nelle file della Seleção – nostro malgrado – quando nel 1970 il Brasile portò a casa la Coppa Rimet nella finale contro l’Italia e diede sfoggio delle sue doti da funambolo. Il suo terrificante sinistro, preciso e potente, gli ha consentito di andare a rete per oltre cento volte in carriera.
George WEAH
Il Re Leone è stato uno dei grandi simboli del calcio africano, primo e unico giocatore del continente nero ad aggiudicarsi Pallone d’Oro e FIFA World Player, ha infuocato i tifosi di Monaco, Paris Saint Germain, Milan, Chelsea e Olympique Marsiglia a suon di gol e sgroppate leggendarie. Indimenticabile il gol segnato in Serie A contro l’Hellas Verona.
2006
Calciatore in attività:
RONALDO
Dribbling, poesia e ginocchia di cristallo. Ronaldo ci ha deliziato per anni con scatti fulminanti, gol da capogiro – la maggior parte saltando il portiere avversario – e tanti rimpianti per quegli infortuni di troppo che spesso ne hanno condizionato la carriera, ma non hanno impedito al Fenomeno di imporsi due volte ai Mondiali e di conquistare due Palloni d’Oro.
Leggende:
Giacinto FACCHETTI
Giacinto Facchetti è stato il prototipo del terzino di spinta moderno: abile a difendere e ribaltare l’azione portandosi in avanti. Leggenda dell’Inter che si è imposta sulla scena europea, nel 1964 e nel 1965, laureandosi due volte campione d’Europa e del Mondo, e conquistando anche l’Europeo del 1968. Dopo la sua prematura morte, l’Inter ha omaggiato la sua memoria con il ritiro della maglia, la leggendaria numero 3.
Alcides GHIGGIA
Laterale offensivo uruguaiano, Ghiggia è l’eroe del Maracanazo, l’uomo che col suo gol nella gara decisiva tra Uruguay e Brasile sancì il trionfo della Celeste ai danni dei padroni di casa Verdeoro. Grazie alle prove di spicco in Sudamerica ed al passaporto italiano, Alcides ha vestito per quasi dieci anni le maglie di Roma e Milan. Con quest’ultima, di colore rossonero, vanta anche uno Scudetto.
Raymond KOPA
Raymond Kopaszewski, detto Kopa, è ritenuto uno dei più grandi talenti del calcio francese, capace di imporsi anche nel Real Madrid. Le Merengues lo notarono dopo la finale di Coppa dei Campioni che il franco-polacco disputò proprio contro gli spagnoli nelle file dello Stade Reims. Con la camiseta blanca addosso è stato protagonista di tre vittorie di fila nella massima competizione europea per club.
Ferenc PUSKAS
Simbolo del calcio ungherese e della rivoluzione indipendentista della nazione dell’Est che gli costò squalifica ed esilio. Una storia quasi da film che fa da corollario ad una carriera da calciatore leggendaria: dopo la squalifica e la fuga, nonostante fosse in evidente sovrappeso, convinse il Real Madrid a tesserarlo. Insieme formarono un legame assolutamente vincente, capace di portare nella bacheca di Puskas ben tre Coppe dei Campioni e cinque Liga.
Arthur Antunes Coimbra ZICO
Quando nell’estate del 1983 si concretizza la prospettiva di vedere Zico con la maglia dell’Udinese, in molti avranno pensato a uno scherzo. Ma il Galinho non scherzava affatto. Il Pelé bianco è stato uno dei calciatori più influenti della storia brasiliana, con più di ottocento reti in carriera. Dopo il Mundial ’82 decise di sposare la causa friulana – fresco del trionfo di Copa Libertadores e in Coppa Intercontinentale – per potersi cimentare nel più bel campionato del mondo, insieme ai migliori calciatori dell’epoca e siglando ben trenta reti complessive in due stagioni.
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