Privacy Policy Dal Sudafrica insieme a Masinga a simbolo del Leeds 1998-01: Radebe e i ragazzi terribili di Elland Road

Dal Sudafrica insieme a Masinga a simbolo del Leeds 1998-01: Radebe e i ragazzi terribili di Elland Road

12 Aprile 2022

Dal Sudafrica al Leeds United. Insieme a Phil Masinga nei Mamelodi Sundowns, un centravanti che non ha bisogno di presentazioni e che è Storia con la maglia di Salernitana prima e Bari poi. Un compianto eroe delle nostre domeniche. E noi vogliamo ricordarlo così, quando partì dall’altro capo del Mondo per gettare le basi su cui una squadra ed una città avrebbero poi edificato le loro fortune. Insieme a lui c’era l’amico di una vita: Lucas Radebe.

Compagni di una vita e di un’avventura indimenticabile, quella di Elland Road, durante la quale vestivano insieme la maglia dei Peacocks. Phil Masinga ha dato il suo fondamentale contributo alla causa, facendosi trovare pronto durante i due anni trascorsi in Inghilterra. I tifosi inglesi lo ricordano con affetto, non come quelli italiani, ovviamente. Cinque reti nel suo primo campionato, nove presenze senza acuti durante il secondo. Ma fondamentale, diranno poi, sia stato il suo contributo nello spogliatoio. Insieme a Radebe ha dimostrato come i sogni possano diventare realtà. Le loro strade, poi, si sono separate, è vero. Ma ognuno ha lasciato una traccia indelebile nel cuore dell’altro. Ed ora che quello di Philemon non batte più, il suo ricordo si fa ancora più forte in quello dell’amico di sempre, Radebe, che passo dopo passo ha saputo vincere gli scetticismi per diventare un’icona indelebile di quel Leeds di cui vogliamo parlare oggi.

Tutto è iniziato in un giorno d’estate del 1994. Quando Phil e Raul salgono la scaletta dell’aereo che li porterà in West Yorskhire. Per accompagnare il più blasonato attaccante, si dice, nel momento della partenza. E invece Lucas , professione difensore centrale, inizia così la sua strepitosa avventura europea con la maglia del Leeds United, diventando il capitano della storica compagine inglese e legando il suo nome al triennio magico dal 1998 al 2001, quando la squadra di Elland Road torna anche tra le grandi d’Europa, suggellando quel triennio con la semifinale della Champions League 2000-01 e finendo poi preda di problemi finanziari che hanno portato il club in Championship, con qualche comparsata anche nella Football League One. Radebe era capitano in una squadra piena di talento e di follia, come spesso vuole la tradizione legata ai periodi di gloria di tante squadre inglesi.

Gli esordi in Sudafrica  

Lucas, nato il 12 aprile 1969, inizia nel 1989 la sua corsa nel calcio professionistico come difensore centrale dei Kaizer Chiefs, club storico di Soweto e tra i migliori dell’intero continente africano. Una squadra che ha visto passare i più grandi giocatori del Paese, come ad esempio John Moshoeu – in Europa con Gençlerbirliği, Kocaelispor, Fenerbahçe e Bursaspor – e il mitico con Doctor Khumalo, volto storico della nazionale sudafricana a Francia ‘98. Ai Chiefs è passata anche qualche vecchia conoscenza del nostro campionato, come Siyabonga Nomvethe, meteora italiana con Udinese, Salernitana ed Empoli. Basi solide dunque per Radebe, che arriva ad Elland Road nel 1994.

In quel Leeds

I Whites (o i Peacocks, i Pavoni) vincono nel 1991-92 il terzo titolo della loro storia. Cantona davanti con Rod Wallace, Gary Speed e Gary McAllister, John Lukic e Tony Dorigo: sono i volti-simbolo di quell’irripetibile stagione. King Eric se ne va subito dopo al Manchester United e il Leeds inizia il suo lento saliscendi in classifica. A un passo dalla retrocessione la stagione successiva a quella del titolo – con vittoria della Charity Shield – la squadra di mister Wilkinson torna nelle zone alte dal campionato susseguente, con il quinto posto nel torneo 1993-94 e con il medesimo piazzamento nella stagione 1994-95. La squadra, rinforzata da Tony Yeboah, si qualifica per la Coppa UEFA. È la stagione dell’arrivo di Masinga e di Radebe: il difensore non va granché d’accordo con il tecnico ed è oltretutto penalizzato dagli infortuni. La svolta si materializza con l’arrivo sulla panchina del mitico George Graham: è così che Lucas si fa definitivamente spazio in prima squadra, prendendosi le chiavi della difesa inglese.

Lucas capitano e Leeds di nuovo in UEFA

Credits: Ross Kinnaird – Allsport

La stagione è quella del 1998-99. Graham lascia la panchina e al suo posto, dopo il no di O’Neill, arriva l’ex assistente di Graham: David O’Leary assume il ruolo di nuovo direttore tecnico. Radebe è il capitano di una squadra giovane, inesperta ma non per questo debole. Anzi. Quarto posto finale e qualificazione alla Coppa UEFA. La potenza e la rapidità di Lucas al centro della difesa, un centravanti che fa la differenza come Jimmy Floyd Hasselbaink ed intorno i primi innesti di una generazione di ragazzi, forti, un po’ matti, rudi e cattivi come vuole la tradizione del calcio inglese. Ed ecco dunque Lee Bowyer, Harry Kewell, Ian Harte e Gary Kelly, Alf-Inge Håland, Jonathan Woodgate, Alan Smith e Stephen McPhail, ulteriori pilastri del castello costruito da O’Leary.

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