Dall’Aalborg passando per l’Helsingborgs e il Kosice fino allo Sheriff, le ricordate tutte?
15 Settembre 2021
Dalla seconda edizione della Coppa dei Campioni (era la stagione 1956-57), per accedere alla competizione era necessario vincere il proprio campionato nazionale. Quando il format mutò drasticamente nel 1991, i soli turni ad eliminazione diretta nel doppio confronto furono integrati da una o più fasi a gironi. Passarono sei anni e la manifestazione – dopo aver mutato il proprio nome in Champions League nel 1992 – aprì alle seconde classificate delle maggiori leghe europee. Per moltissime realtà presenti negli angoli sperduti del continente, affacciarsi al massimo torneo d’Europa divenne complicato; quando alcune nazioni poterono qualificare la terza e addirittura la quarta in campionato, la Coppa dalle Grandi Orecchie era diventata un’utopia: vinci il campionato nazionale, ma per accedere alla fase a gironi, nella quale ti aspettano una ventina di top club, devi battere alcune seconde o terze classificate di nazioni più ricche, popolose e blasonate. È un metodo che piace molto alle televisioni e ai tifosi in giro per il mondo, meno alle rappresentanti di nazioni non di prima fascia.
Nonostante questi ostacoli logistico-organizzativi, alcune piccole realtà hanno coltivato il sogno di sedersi al tavolo delle grandi e poter pasteggiare con loro, fosse anche una volta sola. Sono centinaia i calciatori dal nome impronunciabile, i mestieranti o le belle promesse dal doppio passo facile ad aver mantenuto viva la speranza di sentire la musichetta della Champions davanti ai novantamila del Camp Nou, alla Scala del Calcio oppure di fronte alla Kop. Società con organici semplici o solo inesperti, che dopo l’exploit in campionato hanno attraversato con successo le forche caudine delle qualificazioni, dei turni preliminari e degli spareggi, iniziando la stagione a luglio, quando i campioni vanno alle Maldive. Queste piccole grandissime realtà di provincia sono arrivate fino ai gironi di Champions League non come outsider, ma proprio come squadre materasso. Sì ok, ma loro ce l’hanno fatta.
1995-96 – Aalborg BK

L’Aalborg nasce come club di cricket nel 1885 e deve attendere oltre un secolo per vincere il primo campionato di calcio; partecipa al preliminare di Champions da fresco neocampione di Danimarca, ovviamente prima storica volta per i biancorossi. Ma purtroppo, accoppiato alla più titolata Dinamo Kiev, l’Aalborg perde 1-0 in Ucraina e 3-1 in casa. Addio sogni di gloria. Poi però la Dinamo alla prima partita contro il Panathinaikos tenta di corrompere l’arbitro, viene beccata e squalificata. Per questo si ripesca la società danese, in un plot twist degno di Hollywood. L’Aalborg finirà ultimo nel gruppo A, ma si toglierà comunque lo sfizio di battere i greci primi nel girone tra le mura amiche. Tornerà poi nel massimo torneo continentale tredici anni dopo, stupendo tutti per un pareggio all’Old Trafford.
1997-98 – VSS Košice
Il Košice, squadra della seconda città slovacca per numero di abitanti, è l’esempio perfetto della tenacia, dell’abnegazione, della voglia di arrivare che devono avere le piccole realtà per scrivere pagine di storia meravigliose. Mai mollare. Nel primissimo turno preliminare del 23-30 luglio, gli slovacchi battono gli islandesi del Íþróttabandalag Akraness (per gli amici ÍA) in entrambi gli incontri. Nel secondo turno il sorteggio è benevolo: nell’urna ci sono Barcellona, Parma, Sporting Lisbona, Paris Saint Germain Bayer Leverkusen e Newcastle tra le altre, ma il Košice pesca lo Spartak Mosca: 2-1 in casa e 0-0 in Russia. È fatta. Che poi non faccia nemmeno un punto nel gruppo B importa zero, poiché affronta corazzate come Feyenoord, Juventus e Manchester United. Un sogno stupendo. Impreziosito dalla rimonta sfiorata al Delle Alpi, da 3-0 a 3-2, riuscendo a far tremare una squadra che a cavallo di quell’incontro arrivò per tre volte in finale, alzando una Coppa.
1997-98 – Lierse SK

Quella stessa edizione vide ai blocchi di partenza un’altra Cenerentola assoluta. Certo, in questo caso proveniente dal Belgio e non dai campi sperduti di campagna. Tuttavia il Lierse, letteralmente “di Lier”, cittadina di trentamila anime vicino ad Anversa, ha dovuto sudare per vincere appena quattro campionati, due coppe di lega e due supercoppe in oltre un secolo di storia. I gialloneri, per condurre la nave nel porto della fase a gironi, hanno dovuto superare uno scoglio durissimo, appuntito e insidioso: l’Anorthosis Famagosta. Infatti a Cipro finisce 2-0 per i padroni di casa e al ritorno serve una mezza impresa. Servirà un’autorete al minuto 84 per suggellare il 3-0, compiere la remuntada e sbarcare nel girone F, con Monaco, Bayer e Sporting. Un punticino storico per i belgi significò tantissimo: ripagare anni di lavoro, un’attesa lunghissima e far felici tifosi non abituati a tali palcoscenici.

Grigoris Georgatos nella classifica dei 20 terzini più prolifici di sempre
Ci sono terzini che nel corso della loro carriera sono stati apprezzati più per la loro fase offensiva che per quella difensiva. Addirittura in alcune stagioni sono risultati più decisivi di tanti attaccanti. Un esempio? Nel ricordare oggi il compleanno di Grigoris Georgatos ci è venuta in mente la sua incredibile stagione del 1998/1999, quando […]

Le rose dell’Europeo Under 21 2002: il pianto dell’Italia e l’insuperabile Cech
Tutte le rose dell’Europeo Under 21 2002, vinto dalla Repubblica Ceca di Baros e Cech. Quanti campioni e quanti talenti perduti.

Riscriviamo la storia del trofeo mai vinto da Diego
Se la giuria di France Football avesse potuto premiare anche i calciatori sudamericani, di certo la classifica del Pallone d’Oro 1986 sarebbe stata diversa. Ecco la nostra graduatoria Come sarebbe andata se non avessero costruito il Muro di Berlino? E se gli americani non fossero andati sulla Luna? E se non si fossero sciolti i […]

Halloween nel calcio: l‘enciclopedia delle notti horror dagli anni ‘80 ad oggi!
Prepararsi ad Halloween non è mai stato così masochistico e autoironico. Per questo, ripercorriamo le peggiori e più clamorose disfatte delle big italiane negli ultimi quaranta anni Dolcetto o Caporetto? Cos’hanno in comune la festa che esorcizza la paura dei mostri con la più grande sconfitta militare nella storia del nostro Paese, tanto da diventare […]