Privacy Policy Don’t look here: 100 meteore di cui sicuramente non ti ricorderai - Pagina 2 di 9

Don’t look here: 100 meteore di cui sicuramente non ti ricorderai

8 Gennaio 2022

Tal BANIN

Ha il sapore dell’esotico l’innesto del primo giocatore israeliano nella storia della Serie A. Tal Banin approda al Brescia nel 1997-98 dall’Hapoel Haifa, ma ha già giocato in Europa con il Cannes. Non sono sufficienti gli attestati di stima ricevuti in patria di miglior calciatore del 1991. Dopo la retrocessione, rimase in Lombardia fino al 2000, quando fece mestamente ritorno a casa, trasferendosi al Maccabi Tel Aviv.

Walter BASEGGIO

Fu una questione di cuore l’approdo di Dinamite al Treviso. Con i veneti promossi in Serie A dopo le esclusioni di Genoa e Torino, per il centrocampista belga fu facile accettare di lasciare l’Anderlecht per tentare l’avventura nel campionato italiano. Tuttavia, il suo apporto si limitò a sole quindici partite – condite dall’inutile rete nella sconfitta di Cagliari – che non furono sufficienti per evitare la retrocessione in Serie B dei Biancocelesti.

Dietmar BEIERSDORFER

La Reggiana lo acquista per dare solidità alla sua difesa: d’altronde per lui parla l’esperienza pluriennale in Bundesliga con le maglie di Amburgo, Werder Brema e Colonia. Sbarca al neonato stadio Giglio e il suo apporto sembra poter essere utile alla causa dei Granata, ma un infortunio occorsogli al cristallino lo tiene fuori per tutto il resto della stagione e gli emiliani crollano alla distanza, retrocedendo in Serie B con ampio anticipo, così come la sua esperienza in Italia.

Runar BERG

È uno degli acquisti su cui Spalletti punta di più in vista della stagione 1999-00: ha l’esperienza internazionale maturata con la maglia del Rosenborg e può essere il valore aggiunto di una squadra che ha conquistato egregiamente la salvezza un anno prima. Nonostante sia stato impiegato in ventotto occasioni – segnando anche due reti – Berg rimane soltanto un anno in riva alla Laguna. Dopo la retrocessione in B, disputa due partite fra i cadetti prima di essere ceduto al Lyn di Oslo.

Patrick BETTONI

Sul suo passaporto campeggia una croce bianca su sfondo rosso. Il portiere svizzero viene acquistato dal Vicenza nel 1998-99 come prima alternativa a Brivio e per quasi tutta la stagione, Bettoni siede al fianco prima di Colomba e poi di Reja mentre i Berici precipitano inesorabilmente verso la Serie B. Scende in campo soltanto in due occasioni, esordendo nel match contro il Cagliari, passando poi per Ascoli e Reggiana prima di tornare in patria dove terminerà la sua carriera da professionista.

Carlos Alberto BIANCHEZI

Non è certo semplice raccogliere l’eredità di un big come Evair, tuttavia è parimenti complicato non riuscire ad inserirsi in un gruppo come quello atalantino quando ci si è guadagnati il soprannome di Careca III. Acquistato dal Palmeiras nel 1991, il brasiliano segna otto reti in ventinove presenze, ma spesso e volentieri risulta un corpo estraneo nello scacchiere di mister Giorgi. E, infatti, dopo un solo anno, Bianchezi saluta tutti per lasciare il posto a Maurizio Ganz.

Philippe BILLY

Dopo aver esordito in patria nel Laval, nell’estate del 2001 viene contattato dal Lecce che lo acquista per rinforzare la rosa a disposizione di mister Cavasin. Il campionato dei salentini, però, va malissimo e al tecnico veneto subentra Delio Rossi che si convince ad impiegarlo in otto occasioni. Apparizioni che non invertono la rotta dei Giallorossi che, infatti, retrocedono in B. Resta nell’orbita dei pugliesi fino al 2006 quando – dopo due prestiti al Bastia e al Mons – viene rispedito proprio al Laval.

Joe Emerson BIZERA

Il rapporto del Cagliari con l’Uruguay ha vissuto momenti di alti e bassi. Non sono tutti Fonseca e Francescoli quelli che da Montevideo attraversano l’Oceano Atlantico per vestire il rossoblù. Bene, il difensore centrale è uno di quelli che fanno da contrappeso ai fenomeni della Celeste. Giunge in Sardegna nel 2005, ma non convince mai, racimolando la miseria di quaranta partite in tre anni vissuti al Sant’Elia, nonostante in patria fosse considerato uno dei punti di riferimento del Peñarol.

Jorge Paulo CADETE

Quando scende gli scalini dell’aereo che l’ha portato in Italia, Jorge Paulo Cadete sa che avrà davanti a sé una montagna da dover scalare. Il campionato è già iniziato ed il Brescia ha un tremendo bisogno di gol: con l’arrivo dell’asso portoghese, la speranza è di rimpinguare l’abulico bottino. Cadete, però, sembra un pesce fuor d’acqua e il Brescia va alla deriva. Segna solo un gol, sotto la neve, in una sfida contro il Cagliari. La sua avventura sfiorisce con l’arrivo della primavera: torna allo Sporting Lisbona dopo aver lasciato un ricordo tutt’altro che indimenticabile nelle memorie delle Rondinelle.

Gregory Noël CAMPI

Vedere all’opera un calciatore monegasco è come ammirare una tigre siberiana. Una rarità per gli occhi. Peccato che del nobile felino il povero Campi non avesse nulla, ma piuttosto quello di un gatto soriano. Pigro e svogliato, Greg arrivò in quel di Bari nel 1997 e nel giro di tre anni collezionò nientepopodimeno che due presenze, spacciandosi da turista stipendiato più che da calciatore dei Galletti. Rimangono oscuri i motivi per i quali la Panini lo premiò con la figurina.

Ricardo Vicente CANALS

Dopo Otero e Mendez, il Vicenza completa il suo trittico uruguaiano nel 1997, ingaggiando Canals dagli spagnoli del Logroñes. Tuttavia, il suo approdo al Romeo Menti è tutt’altro che memorabile: in campionato, mister Guidolin lo impiega la miseria di nove volte, mentre in Coppa delle Coppe accumula quattro presenze con Legia Varsavia, Shakhtar Donetsk e Roda Kerkrade. Dopo l’estate del 1998 fa ritorno in Argentina per vestire la maglia del Rosario Central.

Marco Antonio Simões CANEIRA

Dopo essersi messo in mostra con le formazioni di medio-bassa classifica del campionato portoghese, Marco Caneira dice sì alla proposta della Reggina che lo acquista nell’estate del 2000. Nonostante i calabresi retrocedano, le prestazioni del difensore centrale convincono l’Inter che lo mette sotto contratto per poi girarlo al Benfica. Negli anni successivi vestirà anche le maglie di Bordeaux, Valencia e Sporting Lisbona, insieme a quella della sua Nazionale con cui esordisce nei Mondiali del 2006.