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È lui il giocatore che cambiò la storia recente della Fiorentina

2 Aprile 2022

Sliding Doors albiceleste

Altri tempi, altro calcio. Ed altri regolamenti. La Fiorentina ha altri stranieri in squadra, il massimo previsto era tre. Tempo di scelte, dicevamo poco sopra. E così a Dunga viene affiancato Mazinho, decidendo così di affidare a Sebastião Lazaroni prima e a Gigi Radice poi (a partire dalla sesta giornata di quel torneo) il talento di un ancora acerbo Batistuta. Il quale tuttavia, a contratti firmati, sarebbe dovuto restare un altro anno al Boca Juniors: gli accordi infatti prevedono l’arrivo di Gabriel in viola soltanto dalla stagione successiva. Il volere del presidente Cecchi Gori e la “spesa” appena fatta in Sudamerica risolvono lo stallo: agli Xeneizes arriva il buon Mohamed, un “regalo” fatto dalla Fiorentina per accelerare l’avvento del Re Leone in Italia. Detto, fatto: Batistuta a Firenze, El Turco passa dall’Huracan al Boca, con la parentesi lampo in maglia viola. Maglia che non vestirà mai a parte qualche foto. Un giro che fa tutti contenti, perlomeno al momento. Anni dopo, col dannato senno di poi, siamo certi che dalle parti della Bombonera più di qualcuno si sia morso entrambe le mani.

Score deludente

A riguardare i semplici numeri delle carriere di Batistuta e di Mohamed, tutto conferma la scelta benedetta della Fiorentina in merito al bomber di Reconquista. Già, perché le cifre realizzate del Turco sono tutto tranne che quelli del bomber di razza. Dieci gol nelle trenta partite giocate dal 1988 al 1991 con l’Huracan, quattro quelle messe a segno con il Boca Juniors nel 1991-92, addirittura due nelle ventisei gare giocate con l’Independiente nella stagione successiva. Dal 1993 il centro della sua carriera si sposta in Messico, dove si ritaglia uno spazio interessante fino al 2000, prima di alternarsi tra squadre di più o meno prestigio e di chiudere la carriera nel 2003.