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È lui il giocatore che cambiò la storia recente della Fiorentina

2 Aprile 2022

El Turco allenatore

Come capita non di rado, ad una non brillante carriera da calciatore fa talvolta da contraltare quella da allenatore. E Mohamed, ad oggi, almeno in Sudamerica, è un allenatore che può vantare numerosi successi in bacheca, titoli che vanno a compensare le difficoltà dei primi anni di carriera e la deludente parentesi europea sulla panchina del Celta Vigo. l’ultimo in ordine di tempo la Supercoppa del Brasile vinta con l’Atletico Mineiro ai rigori contro il Flamengo. Una Coppa Sudamericana con l’Independiente nel 2010, una Coppa del Messico con il Monterrey nel 2017 e tre campionati. Il primo nel 2012 con il Tijuana, il secondo con l’America nel 2014. Il terzo, nel 2019, merita un capitolo a parte.

Una promessa per Farid

È il 2006. Antonio e la sua famiglia, quattro figli, si avventurano in Germania per seguire le gesta della nazionale argentina. Vacanza che si trasforma in tragedia, proprio mentre si stanno recando allo stadio: un incidente stradale ferisce lui e i suoi ragazzi. Uno di loro non ce la fa, Farid, nove anni, grande tifoso dell’Argentina e del Monterrey: al capezzale del figlio, il tecnico fa una promessa, riportare la squadra in cima al calcio messicano. Una promessa che Antonio mantiene a distanza di tredici anni, dopo un primo tentativo dal 2015 al 2018, nel quale comunque vince una coppa nazionale. Il destino si compie nel 2019, quando Antonio vince il titolo sulla panchina dei messicani. Intorno la festa, lui in panchina a piangere, colmo di gioia e commozione perché finalmente il giro si era chiuso. La missione è compiuta. Una missione per Farid, andato via troppo presto. Una promessa mantenuta, attesa per anni e per questo ancora più speciale.

di Yari Riccardi