I 25 momenti più nostalgici di Francia ’98
10 Giugno 2020
Per il popolo nostalgico, il Mondiale di Francia ’98 rappresenta l’icona sacra di un calcio che ha regalato emozioni rimaste nella memoria di tutti. Abbiamo perciò scelto 25 momenti di quel Mondiale, 25 istantanee che non dimenticheremo mai.
Ecco la nostra classifica:
25. Jim Leighton
Giocare il terzo Mondiale con la tua nazionale è qualcosa di unico. Iniziare contro i campioni in carica lo è ancor di più. Farlo a quarant’anni con un fisico da impiegato delle poste, senza incisivi (persi in uno scontro di gioco) e con un’abbondante dose di crema solare sull’arcata sopraccigliare, beh è magicamente nostalgico.
24. La partita Stati Uniti-Iran
Due stati senza relazioni diplomatiche ufficiali da oltre vent’anni. La partita che va in scena il 21 Giugno a Lione non è un semplice incontro di calcio tra 22 giocatori. In ballo, sottili rapporti geopolitici. Siamo ancora troppo piccoli per capire, ma già i nomi delle due squadre rivelano le profonde differenze tra i due paesi. Da una parte Pope, McBride e Coby Jones sembrano attori prestati al calcio. Dall’altra Azizi, Ali Daei, Bagheri e Mahdavikia ci fanno pensare a sultani, tappeti intarsiati e sabbia del deserto.
23. Il gol di Sunday Oliseh alla Spagna
Un consiglio, prima di leggere questa descrizione, pensate alla Spagna e alla Nigeria degli ultimi anni, fa più effetto.
Gran tiro al volo da fuori per spezzare le mani a Zubizarreta e completare una prodigiosa rimonta. Nigeria agli ottavi, Spagna a casa.
Avevamo scoperto le Aquile Verdi ad Usa ’94, ci avevano esaltato ad Atlanta ’96, e il gol di Oliseh nel caldo pomeriggio di Nantes ci aveva alla fine convinti che quella sarebbe stata la volta buona per una nazionale africana. Ci sbagliavamo.
22. Il colpo di testa di Salas
Zamorano lo conoscevamo bene ma l’attesa era tutta per Marcelo Salas, El Matador, che sarebbe arrivato di lì a poco nel campionato italiano. Quello stacco imperioso sopra Cannavaro ci fa subito capire con che razza di attaccante avevamo a che fare. Che stacco ragazzi!
21. Il bacio di Blanc alla pelata di Barthez
Il bacio di Blanc a Barthez è il rito propiziatorio simbolo della vittoriosa cavalcata dei transalpini. Prima di ogni partita infatti il difensore ex Napoli ed Inter bacia la pelata del proprio portiere e poi la Francia vince. Anche in Finale, quando Blanc ha la tuta e non giocherà perché squalificato, il bacio funziona.
Grigoris Georgatos nella classifica dei 20 terzini più prolifici di sempre
Ci sono terzini che nel corso della loro carriera sono stati apprezzati più per la loro fase offensiva che per quella difensiva. Addirittura in alcune stagioni sono risultati più decisivi di tanti attaccanti. Un esempio? Nel ricordare oggi il compleanno di Grigoris Georgatos ci è venuta in mente la sua incredibile stagione del 1998/1999, quando […]
Le rose dell’Europeo Under 21 2002: il pianto dell’Italia e l’insuperabile Cech
Tutte le rose dell’Europeo Under 21 2002, vinto dalla Repubblica Ceca di Baros e Cech. Quanti campioni e quanti talenti perduti.
Riscriviamo la storia del trofeo mai vinto da Diego
Se la giuria di France Football avesse potuto premiare anche i calciatori sudamericani, di certo la classifica del Pallone d’Oro 1986 sarebbe stata diversa. Ecco la nostra graduatoria Come sarebbe andata se non avessero costruito il Muro di Berlino? E se gli americani non fossero andati sulla Luna? E se non si fossero sciolti i […]
Halloween nel calcio: l‘enciclopedia delle notti horror dagli anni ‘80 ad oggi!
Prepararsi ad Halloween non è mai stato così masochistico e autoironico. Per questo, ripercorriamo le peggiori e più clamorose disfatte delle big italiane negli ultimi quaranta anni Dolcetto o Caporetto? Cos’hanno in comune la festa che esorcizza la paura dei mostri con la più grande sconfitta militare nella storia del nostro Paese, tanto da diventare […]