Privacy Policy Fratelli di MLS: tutti i 22 italiani che hanno cercato (e trovato) la fortuna in USA e Canada - Pagina 3 di 5

Fratelli di MLS: tutti i 22 italiani che hanno cercato (e trovato) la fortuna in USA e Canada

9 Gennaio 2022

15. Marco DONADEL

Mediano dai piedi buoni, nonché ottimo incontrista. Il suo percorso calcistico inizia dalle giovanili del Milan con il quale trova poi l’esordio nella massima serie nella stagione 2001-02. Resta a Milano un paio di annate, ma lo scarso impiego lo porta presto a cambiare maglia: destinazione Lecce in serie cadetta. Nei due anni successivi veste le maglie di Parma, Samp e poi nel 2005 passa alla Fiorentina. A Firenze, ritagliandosi un posto da titolare, colleziona 184 presenze e quattro reti in sei stagioni. Alla scadenza contrattuale l’allora direttore sportivo Pantaleo Corvino, decide di non rinnovargli, cedendolo al Napoli. Con i Partenopei resta due stagioni, facendo pochissime apparizioni, complice anche gli svariati problemi muscolari che spesso lo tenevano lontano dal rettangolo. Il 2 settembre 2013, ultimo giorno della sessione estiva del calciomercato, passa in prestito all’Hellas Verona dove in una sola stagione totalizza sole ventitré presenze ed un’unica realizzazione. Pass una stagione e Marco risolve con un anno di anticipo il contratto con il Napoli, restando svincolato e decidendo di avviarsi verso il capolinea della sua carriera. Ma prima è d’obbligo la tappa oltreoceano; passa così al Montreal Impact dove dopo ben quattro stagioni con sessantasei presenze all’attivo in MLS, termina definitivamente il suo cammino da professionista.

14. Nicola CARICOLA

Difensore di ottime prospettive, che però causa un pizzico di sfortuna non è mai riuscito a decollare nel calcio che conta, malgrado abbia avuto le opportunità per farlo. Il percorso delle giovanili lo svolge a Bari fino all’esordio in prima squadra dove milita dal 1981 al 1983. Nella suddetta stagione è la Juventus ad acquistarlo, appena ventenne, dandogli la possibilità di crescere a fianco di grandi campioni come Scirea, Cabrini, Gentile e Brio. Tuttavia in una Signora colma di mostri sacri, nonché la linea difensiva che compose la nazionale campione del 1982, non trovò spazio a sufficienza per evitarsi il soprannome di “panchinaro di lusso”. In tre stagioni in bianconero non mancarono i trofei aggiudicandosi quindi, due scudetti, una Coppa delle Coppe una Supercoppa UEFA e la prestigiosa Coppa Campioni. Non da assoluto protagonista ma da ottimo vice primario. Passa al Genoa nel 1987, con il quale resta per ben sette stagioni prima di accarezzare appena nel 1995 la maglia del Toro, e decidere poi di lasciare in via del tutto definitiva il continente europeo. È stato il primo giocatore italiano ad approdare in MLS. Si accasa al New Jersey MetroStars di New York all’età di trentatré anni, diventando un’icona di immagine per rilanciare il calcio negli States, che faticava ad emergere. Il suo debutto dirà tutto il contrario ed il 20 aprile 1996 sarà di fatto ricordato come The Curse of Caricola (La Maledizione di Caricola) per aver siglato a pochi secondi dalla fine della gara contro i New England Revolution, un fallimentare autogol con una deviazione maldestra. Rimase a New York fino all’anno successivo per poi ritirarsi definitivamente dal mondo del pallone.

13. Bernardo CORRADI

Grande atletismo e ottime doti fisiche lo rendevano una punta centrale efficacissima, nonché una spina nel fianco per molte difese avversarie. Corradi si fa largo pian piano dalle serie inferiori e dopo tanti anni di gavetta riesce ad arrivare nel calcio che conta. È il Chievo dei Miracoli ad aprirgli la strada della gloria. Con i veronesi conquista una storica promozione in A all’apice di una stagione condotta egregiamente sotto porta. Le ventidue realizzazioni gli valgono la chiamata del patron Lotito ed in biancoceleste si fa conoscere nei palcoscenici che contano affermandosi tra le migliori punte del panorama calcistico italiano. Trascorre due stagioni alla corte dei laziali, prima di trasferirsi in Spagna al Valencia dove però vivrà una poco edificante esperienza. Al termine di questa è il Manchester City pre-sceicchi a scommettere su di lui per rinforzare un reparto d’attacco fino ad allora abulico e poco concreto. Tuttavia anche nell’oltremanica il suo cammino sarà fallimentare con gli Sky Blues che terminano il campionato a quattro lunghezze dalla retrocessione. Rientra in patria, dove veste le maglie di Parma, Reggina ed Udinese prima di indossare di nuovi i panni di emigrante e concludere la sua carriera in MLS con il Montreal Impact.

12. Carlo CUDICINI

Figlio del celebre Ragno Nero, portiere negli anni ’60 di fama internazionale Fabio, cresce calcisticamente nelle giovanili del Milan. Esordisce proprio con i Rossoneri – ultima squadra di papà Fabio assieme a Udinese, Roma e Brescia – nella partita di Champions League contro il Porto nella stagione 1992-93, ma viene ceduto poi in prestito al Como. Colleziona soltanto sei presenze, prima di rientrare a fine prestito a Milano ed esser girato al Prato in serie C. In Toscana si ritaglia un posto da titolare, giocando trenta partite nella stagione 1995-96 e suscitando l’interesse della Lazio. Con i biancocelesti gioca una sola partita, poi un brutto infortunio al crociato anteriore lo costringerà fuori sei mesi. Dopo essersi rimesso in forma, decide di ricominciare dal Castel di Sangro, restando nella valle dell’omonimo fiume per ben due stagioni dal 1997 al 1999. Nell’estate del medesimo anno, è un certo Gianluca Vialli a chiamare in causa il suo nome, direttamente dall’oltremanica: il Chelsea. Alla corte dei Blues, malgrado fosse stato ingaggiato come secondo portiere, trova spazio per giocarsi le sue carte da titolare con l’infortunio del primo portiere De Goeij. Nella stagione 2002-03 gioca trentasei partite di campionato con i londinesi che giungono quarti in classifica e centra la fase preliminare per la Champions League, guadagnandosi addirittura il titolo di miglior portiere della Premier. Gli anni successivi, con l’approdo in panchina di José Mourinho e l’arrivo della saracinesca Petr Cech, riportano Cudicini fuori dal rettangolo, relegato in panchina. Dal 2009 al 2013 veste la maglia degli Spurs e vive nella cornice di White Hart Lane i suoi ultimi anni di calcio europeo, per poi trasferirsi in California al Los Angeles Galaxy dove appenderà definitivamente le scarpe al chiodo.

11. Giuseppe ROSSI

Talento dalle qualità incredibili, Giuseppe Rossi avrebbe potuto essere tra i migliori al mondo, ma ha dovuto fare i conti con la sfortuna. Tanta sfortuna. Di fatto la sua vita calcistica è stata scandita da eventi che gli hanno in qualche modo impedito di arrivare dove sarebbe potuto. Soprannominato Pepito da chi ha intravisto in lui le qualità di un vero bomber di razza come Pablito Rossi. Giuseppe cresce negli Stati Uniti da genitori italiani emigrati, ed è il padre ad indirizzarlo verso il mondo del pallone che è coach della Clifton High School. La sua prima squadra in Italia è il Parma, dove intraprende il percorso nelle giovanili, fiore all’occhiello, in un periodo storico nel quale i club inglesi iniziavano a pescare nei vivai nostrani. A puntare su di lui è il Manchester United, e Rossi cresce all’ombra di campioni già affermati come Giggs, Van Nistelrooij, Ferdinand e tanti altri, alla corte del maestro Sir Alex Ferguson. Debutta con i Red Devils il 10 novembre 2004 in Coppa di Lega, ma saranno poche le presenze ufficiali tra campionato e coppa in una squadra piena zeppa di mostri sacri. Una breve parentesi al Newcastle, prima di tornare in Italia con i Ducali. Le sue prestazioni, e i suoi nove gol nel girone di ritorno, consentono al Parma di risollevarsi in classifica e di chiudere il campionato al dodicesimo posto, conquistando la salvezza all’ultima giornata. Dopo il prestito al Parma è richiesto da molte squadre italiane, ma a vent’anni torna all’estero: il Manchester United, ancora proprietario del cartellino lo cede al Villarreal in Spagna. Gli iberici saranno il suo trampolino di lancio, in cinque stagioni con la maglia del Submarino Amarillo, Rossi riesce a raggiungere svariati record, su tutti quello di esser diventato il miglior marcatore della storia del Villarreal dopo le trentadue reti stagionali nell’annata 2010-11. Dopo l’esperienza spagnola e un bel po’ di mesi lontano dai campi a causa di un brutto infortunio al crociato, è di nuovo un’italiana a scommettere su di lui: destinazione Firenze. Dal 2013 al 2016 raggiunge con i Viola le trentatré presenze e sedici gol complessivi. Gli anni successivi dopo brutte ricadute in infortuni muscolari, saranno malgrado anni difficili trascorsi disperatamente a cercare di nuovo una condizione fisico-atletica che sembrava averlo tradito. Vivrà brevi esperienze con Celta Vigo e Genoa prima di restare svincolato e tentare l’ennesima ripartenza nel campionato statunitense con il Real Salt Lake. Il 19 novembre 2021 firma un contratto fino al 30 giugno 2022 con la SPAL in Serie B.