Gli 8 finali di stagione con una sceneggiatura degna dei migliori maestri del cinema thriller
14 Maggio 2020
Nelle domeniche di maggio, per gli amanti del pallone, è consuetudine piazzarsi davanti alla televisione, oppure sintonizzare la radiolina, per vivere le ultime giornate di campionato. Maggio è sinonimo di finale di stagione e, oltre a essere il mese che precede l’estate, è quello che influenza maggiormente le vacanze del tifoso.
Quest’anno, però, non è così. L’emergenza COVID-19 ha investito l’intero globo rivoluzionando le abitudini e i piani di tutti. Anche il calcio, ovviamente, ha dovuto fare i conti con la pandemia: la UEFA ha spostato l’Europeo all’anno prossimo mentre alcuni campionati, tra cui la Ligue 1 in Francia e l’Eredivisie in Olanda, non avranno conclusione. Nel nostro Paese, l’intenzione è quella di finire la stagione e, per tale ragione, le varie squadre della massima serie stanno procedendo alla ripresa degli allenamenti.
Maggio 2020, quindi, non ci regalerà un epilogo al cardiopalma che segnerà gli sfottò estivi, ma ci dà almeno una speranza: quella di assistere – emergenza permettendo – al finale di stagione più entusiasmante degli ultimi anni. Dopo l’egemonia degli ultimi campionati, caratterizzati dal dominio incontrastato della Juventus, infatti, la Serie A è tornata a essere incerta come in passato, quando era capace di tenere col fiato sospeso, fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata, gran parte dei tifosi dello Stivale.
In questo articolo, andiamo a rivivere proprio quel passato in cui i finali di stagione (con particolare attenzione agli ultimi quarant’anni della Serie A) sono stati in bilico fino all’ultimo minuto, generando emozioni – e in qualche caso palpitazioni – che tutti noi non potremo mai dimenticare.
1981-82: LO SCUDETTO DELLA SECONDA STELLA
Nel maggio del 1982, la Fiorentina di De Sisti vede sfumare il titolo all’ultima giornata. Il finale di una stagione maledetta per i Gigliati, il cui sentore è il gravissimo infortunio di Antognoni. All’epilogo della corsa-Scudetto, viola e bianconeri arrivano appaiati: entrambe le squadre hanno 44 punti in classifica e devono giocare in trasferta l’ultima partita, rispettivamente contro Cagliari e Catanzaro. Ai sardi manca un punto per la salvezza, mentre i calabresi sono già certi della permanenza in A, ma non è certo questo che permette alla Juventus del Trap di conquistare il tricolore. Le due partite sembrano ancorate sullo 0-0 e si fa sempre più probabile lo spareggio-scudetto, indesiderato dai più in vista del Mundial. La Fiorentina non va, però, oltre il pareggio – tra le polemiche per un gol annullato a Ciccio Graziani a inizio ripresa – mentre la Juve, alla mezz’ora del secondo tempo, riesce a vincere in Calabria, con un rigore di Liam Brady, conquistando il titolo che vale la seconda stella.
1985-86: L’ULTIMO CAMPIONATO DEL TRAP
A Torino tira aria di rinnovamento. Dopo le cessioni di Rossi e di Boniek, anche mister Trapattoni sembra pronto a lasciare i bianconeri. Prima, però, l’allenatore di Cusano Milanino regala agli juventini il ventiduesimo scudetto, vinto sulla Roma di Pruzzo (che sarà il capocannoniere del campionato con diciannove reti). È l’anno della consacrazione di Laudrup e del record di otto vittorie nelle prime otto gare. La Juventus, però, è “distratta” dalla Coppa Intercontinentale e dalla Coppa Campioni ed inizia a zoppicare nel girone di ritorno. Ne beneficiano i giallorossi che diventano i favoriti per la vittoria del tricolore se non fosse che, in un Olimpico gremito, si consumi uno dei drammi sportivi giallorossi: la Roma crolla per 3-2, contro la già retrocessa matricola Lecce che non otteneva punti in trasferta dalla prima giornata. Proprio vincendo a Lecce la Juventus festeggerà, nella giornata successiva, l’ultimo scudetto targato Trap.
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