Privacy Policy Gli attaccanti non in attività più volte capocannonieri nei migliori campionati Europei dal 1985 a oggi - Pagina 2 di 5

Gli attaccanti non in attività più volte capocannonieri nei migliori campionati Europei dal 1985 a oggi

14 Dicembre 2021

Jimmy Floyd HASSELBAINK Premier League (1998-99 e 2000-01)

Nasce a Paramaribo, in Suriname. Ma trova la sua America in Portogallo prima ed in Inghilterra poi. Non abbiamo fatto confusione con il mappamondo, ma è la parabola della carriera dell’esplosivo attaccante olandese. Forse uno dei più dotati e – ingiustamente – meno celebrati della sua generazione. In terra lusitana, Hasselbaink segna a ripetizione: prima con la maglia del Campomaiorense e poi con quella a scacchi bianchi e neri del Boavista. I suoi numeri vengono notati in Inghilterra ed il Leeds United lo acquista per due milioni di sterline. Dopo una stagione di adattamento, Jimmy Floyd vince la classifica marcatori nel 1998-99, ma il titolo viene celebrato in coabitazione con Michael Owen e Dwight Yorke. Un rapido passaggio in Spagna con l’Atletico Madrid ed il Chelsea lo porta di nuovo in Inghilterra, stavolta allo Stamford Bridge per la cifra record di quindici milioni di sterline. JFH non tradisce le attese e nel 2000-01 vince il titolo con ventitré gol. Nelle quattro stagioni londinesi mette insieme la bellezza di settanta gol in 136 partite, per poi transitare tra Middlesbrough, Charlton Athletic e Cardiff City prima di ritirarsi.

Martin MAX  Bundesliga (1999-00 e 2001-02)

Martin Max nasce a Tarnowskie Góry nella Polonia meridionale. Il debutto nel calcio professionistico avviene nel 1989-90 il Bundesliga con uno dei club più titolati di Germania: il Borussia Mönchengladbach. Con il club della Renania settentrionale son più le amarezze che le soddisfazioni e dopo sei stagioni condite da appena ventidue marcature in 144 presenze, Martin si trasferisce allo Schalke 04. A Gelsenkirchen l’attaccante tedesco vince la Coppa UEFA 1996-97 ai danni della favoritissima Inter di Roy Hodgson. Le quattro stagioni con i Königsblauen confermano la scarsa vena realizzativa dell’attaccante di origine polacca: saranno soltanto trentatré gol in 109 partite, decisamente troppo pochi per ambire ad un ruolo da protagonista in Bundesliga. Il passaggio al Monaco 1860 cambia le prospettive di Max. Con la seconda squadra bavarese, infatti, vince il titolo di capocannoniere per due volte: nel 1999-00 e nel 2001-02 in coabitazione con il brasiliano Marcio Amoroso del Borussia Dortmund. Nella stagione 1999-00 i suoi diciannove acuti contribuirono ad uno storico quarto posto in Bundesliga, miglior risultato del club dagli anni ’60. Dopo quattro stagioni condite dall’esordio in Nazionale, il centravanti naturalizzato tedesco ha chiuso la carriera nell’Hansa Rostock. Con il club anseatico ha raggiunto il proprio record personale di marcature in una singola stagione, ben venti realizzazioni per portare il sodalizio di Rostock al nono posto nella classifica finale della stagione 2003-04.

Michael OWEN – Premier League (1997-98 e 1998-99)

Quello di Michael è uno dei talenti più cristallini ad aver brillato sul rettangolo verde dell’Anfield Road. La tecnica e la velocità sono state le due armi più affilate a sua disposizione ed il Pallone d’Oro vinto nel 2001 a ventidue anni, così come il premio di gol più bello dei Mondiali di Francia ‘98 ne testimoniano la vertiginosa ascesa che fa da contraltare all’altrettanto repentino decadimento, fiaccato com’è stato dagli infortuni, specie durante la sua esperienza con la camiseta blanca del Real Madrid. Il giovane talento del Liverpool vince due volte il titolo di capocannoniere, in entrambe le occasioni in coabitazione con altri due bomber. Nel 1997-98 i gol a referto sono diciotto, come per Chris Sutton del Blackburn Rovers e Dion Dublin del Coventry City, l’anno successivo sempre con diciotto reti il primato è condiviso con Jimmy Floyd Hasselbaink del Leeds United e Dwight Yorke dello United.

RAÚL González Blanco Liga (1998-99 e 2000-01)

Semplicemente la storia del Real Madrid. E pensare che Raul diede i primi calci al pallone con indosso la casacca biancorossa degli acerrimi nemici dei Colchoneros. Da lì, El Siete ha iniziato a bruciare vertiginosamente le tappe di una carriera che l’ha portato alla ribalta mondiale quando non era ancora maggiorenne. Eh sì, perché Raul è stato buttato nella mischia da mister Valdano all’età di diciassette anni e 124 giorni, forte dei numeri fantascientifici che avevano accompagnato le sue stagioni nelle giovanili delle Merengues. Da lì, è stato un continuo crescendo che l’ha portato a battere record su record: oltre ad essere il più giovane calciatore ad aver vestito la camiseta blanca in un match di Liga, Raul ha vinto per ben tre volte la Champions League e due volte la Coppa Intercontinentale, insieme a sei campionati. È il giocatore con più presenze (741) nella storia del club, mentre con 323 reti occupa il posto di secondo miglior marcatore nella storia del club madrileno, dietro soltanto a Cristiano Ronaldo. Non solo: in Liga è il secondo giocatore per numero di presenze (550) e il quinto per gol realizzati (228). Vince per due volte il trofeo Pichichi: nel 1998-99 con venticinque reti e nel 2000-01 con ventiquattro. Non basta. È il terzo giocatore con più gol segnati (71) e il quarto con più presenze (144) nella storia della Champions League, nonché il terzo miglior marcatore delle competizioni UEFA per club con 77 reti. Snocciolando ulteriori dati, segnaliamo come con 44 gol Raul è il secondo miglior marcatore della Nazionale spagnola, alle spalle di David Villa. Dopo aver chiuso la sua esperienza col Real, ha vissuto due ottime stagioni in Germania con la maglia dello Schalke 04, prima del ritiro avvenuto dopo le avventure con Al-Sadd e New York Cosmos.