Gli esclusi eccellenti di tutte le Nazionali che non sono stati convocati per Francia ’98
25 Ottobre 2021
ITALIA
Pierluigi CASIRAGHI
Nella stagione che precede il Mondiale, risulta in calo di realizzazioni. Ne segna tre. Quando soltanto pochi anni prima si disegnò un ruolo da trascinatore nella Lazio. Mentre con la nazionale italiana, di cui si ricorda una memorabile doppietta al debutto europeo contro la Russia, partecipò alla spedizione statunitense.
Antonio CONTE
Il polmone del centrocampo juventino. Fu selezionato da Sacchi per USA ’94, ma quattro anni dopo, e un’altra stagione da protagonista con la Vecchia Signora, venne scartato dalle scelte del buon Cesare Maldini. E la sua storia con gli azzurri continuò sotto la gestione di Dino Zoff.
Vincenzo MONTELLA
L’Aeroplanino decolla ad Empoli e non si ferma più. Dai gol in C a quelli di Genova, divisi tra la maglia del Grifone e della Doria. Prima di sposare la Roma è proprio con la Samp che spicca definitivamente il volo. A ridosso del Mondiale ne segna venti, ma non basteranno per convincere Cesare Maldini a portarlo in Francia.
Christian PANUCCI
Dal debutto col Genoa al Milan stellare di Capello, fino a diventare il primo calciatore italiano a vestire la casacca del Real Madrid. Per poi fare la storia nella Roma. Nel 1994 entra nel giro della nazionale e durante le tre stagioni con le Merengues è sempre titolare, senza però conquistarsi la convocazione per il Mondiale.
Angelo PERUZZI
Il posto da titolare era suo. Doveva esserci il suo nome a difendere la porta degli Azzurri, e invece uno stiramento a pochi giorni dal Mondiale lo costrinse a saltare la competizione. Si era meritato il posto a suon di parate con la Juventus, ma a sostituirlo ci pensò Gianluca Pagliuca, un altro monumento vivente del calcio italiano.
Fabrizio RAVANELLI
Il Mondiale francese di Penna Bianca finisce prima ancora di iniziare. A ventiquattro ore dal debutto contro il Cile. A togliere dalla lista dei ventidue l’attaccante dell’Olympique Marsiglia, ci ha pensato una broncopolmonite. E Cesare Maldini, dopo una notte in bianco, si affidò ad Enrico Chiesa. Fino a quel momento aggregato come ventitreesimo.
Francesco TOTTI
Non che il talento del Pupone dovesse ancora uscire fuori. La stagione premondiale con la Roma di Zeman ce lo ricorda. Ma nonostante la precoce scalata, di quello che poi divenne a tutti gli effetti un campione assoluto, non rientrò nei piani del C.T. e dovette attendere la fine del torneo per esordire con la Nazionale maggiore.
Gianfranco ZOLA
Magic Box stavolta restò a guardare. Fece una buona stagione col Chelsea ma Cesare Maldini gli preferì il Divin Codino. Due anni prima, con Sacchi, giocò da titolare gli europei inglesi, ma la sua avventura Mondiale si ferma a quella del 1994. Dove il suo talento fu oscurato da quell’ingiusta e assurda espulsione subita contro la Nigeria.
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