Gli stranieri del Napoli 2000/01 vi daranno una botta di adrenalina esagerata
21 Novembre 2021
AMAURI Carvalho de Oliveira (Brasile)

Ha appena compiuto venti anni il giovane brasiliano quando sbarca in Europa, dopo la sua esperienza in patria con il Santa Catarina. Riesce a trovare un ingaggio in Svizzera nel Bellinzona e nel mese di gennaio del 2001 viene notato ed acquistato dal Parma che lo gira immediatamente al Napoli, alla disperata ricerca di un terminale d’attacco. Dopo l’esperienza con la Primavera, Amauri diventa ufficialmente un calciatore azzurro nel mese di aprile e mister Mondonico crede così tanto su di lui che lo schiera immediatamente titolare nell’incontro del San Nicola contro il Bari al fianco di Amoruso. Colleziona, quindi, altre cinque presenze con gli Azzurri, andando in rete alla terza apparizione nel match casalingo contro il Verona, tre minuti dopo esser subentrato proprio a Nicola Amoruso, segnando il gol del definitivo 2-0.
Francelino MATUZALEM da Silva (Brasile)

Il centrocampista brasiliano è uno dei pochi reduci della promozione conquistata l’anno precedente con mister Novellino in panchina, seppur il suo cartellino sia di proprietà del Parma. Il carioca impressiona gli osservatori, nonostante la stagione più che storta. Sono ventisette i gettoni che Matuzalem riesce ad accumulare che gli varranno il riscatto da parte dei Ducali dopo la retrocessione sul campo. Le sue doti da combattente abbinate alle buone capacità tecniche gli consentono di restare sulla cresta dell’onda del massimo campionato italiano, collezionando negli anni oltre 230 presenze con le maglie di Piacenza, Brescia, Lazio, Genia e Verona.
Damir STOJAK (Serbia)

Il Boia Biondo approda al Napoli e nel grande calcio nel gennaio del 1998. Il recente passato parla di 34 reti segnate in 71 partite con il Vojvodina. Praticamente la media di un gol ogni due partite. Ai dati statistici va aggiunto che il giovane serbo è stato formato calcisticamente da Ljupko Petrovic, lo scopritore di Mihajlovic, Stankovic e Kovacevic. A rincarare la dose ci pensa il mediano atalantino Dundjerski che paragona Stojak addirittura ad Enrico Chiesa. Come se non bastasse, Damir viene preferito a Mark Viduka in sede di calciomercato. Inutile dire che, se il suo nominativo compare in questa poco invidiabile classifica, tutte le citate referenze sono andate a farsi benedire e Stojak, acquistato per rimpiazzare il partente Calderon, farà la stessa fine del suo predecessore argentino. Una sola partita degna di nota, in casa contro il Vicenza: gol e prestazione da migliore in campo. Poi il nulla cosmico, a parte un altro gol messo a segno nell’ultima ininfluente giornata. Dopo tredici presenze emigra prima in Germania (Eintracht Francoforte) e poi in Svizzera (Lugano). Ricompare nel 2000 nell’altrettanto sfortunato Napoli di Zeman, prima di finire in terra belga per vestire i colori di Eendracht Aalst e CS Visé.
Rabiu AFOLABI (Nigeria)

Nell’estate del 2000, l’allenatore del neopromosso Napoli, Zdenek Zeman, si ritrova uno sconosciuto nigeriano in rosa. È Rabiu Afolabi, un perno della Nigeria Under 20 che vanta tre stagioni in Belgio con lo Standard Liegi, club da cui arriva con la formula del prestito. Zeman non rimane impressionato dal curriculum del ragazzo – come dargli torto – né tantomeno dalle qualità (mai) mostrate nel ritiro estivo. Rabiu rimane invece sconvolto dai gradoni e dalla dieta imposta dal maestro boemo. Pasta in bianco e carne alla griglia non consentono ad Afolabi di guadagnarsi un posto in rosa. Il boemo non lo vede proprio e le sue parole nei confronti del giovane nigeriano non sembrano brillare per diplomazia, non lasciando alcunché al non detto: «Penso che un pensionato abbia più capacità atletiche di Afolabi». Mondonico, subentrato a Zeman, non si esprimerà così duramente sul ragazzo. Anzi, non si esprimerà proprio e a fine anno le presenze di Afolabi in maglia azzurra sono pari a zero. Rabiu se ne torna quindi con la coda tra le gambe allo Standard. Il riscatto personale non tarda ad arrivare: parteciperà con le Super Eagles ai Mondiali nippo-coreani del 2002 e vivrà una buona carriera con le maglie di Austria Vienna, Salisburgo, Sochaux e Monaco prima di chiudere in Danimarca con il Sønderjyske.

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