Gli stranieri della Serie B ’96 sono una chicca: almeno 10 di questi di sicuro non ve li ricorderete
10 Dicembre 2021
Thomas FIG (Padova)

Il giovanissimo centrocampista danese viene notato tra le fila del Vejle BK dagli emissari patavini. Ha solo diciannove anni, eppure sembra avere ampi margini di miglioramento. Così, durante la sessione invernale di calciomercato, Thomas veste la gloriosa casacca biancoscudata. Dalle parti dell’Euganeo si vive una stagione anonima dopo la retrocessione dalla Serie A e mister Fedele – subentrato a Materazzi – lancia alcuni giovani a fine stagione, quando la salvezza è matematica. Fig vede così premiati i suoi sforzi e viene impiegato in due occasioni, segnando anche la rete della vittoria nella passerella di fine stagione allo stadio Adriatico, rispondendo alla rete iniziale di Ban. Non lascerà più il Veneto, salutando il Padova nel 2006.
Matjaz FLORIJANCIC (Torino)

La sua costante presenza in campo è una delle poche certezze nella turbolenta stagione che caratterizza la Serie B dei Granata. I cambi ai vertici societari e l’esonero di Sandreani condizionano non poco il torneo del Toro che, infatti, chiude al nono posto. Lo sloveno, prelevato dalla Cremonese, avrebbe dovuto dare lo slancio necessario per tornare immediatamente fra i grandi. Seppur la coppia con Ferrante funzioni – in due realizzano complessivamente venti reti – l’avventura al Delle Alpi termina insieme al campionato 1996-97. Raggiungerà, infatti, l’Empoli per toccare la terza tappa italiana di una carriera da giramondo.
Michaël GOOSSENS (Genoa)

C’è da rimpiazzare la partenza di Montella, il vice-capocannoniere dell’ultimo torneo con ventuno reti, che è passato ai cugini della Sampdoria, impegnati nel torneo di Serie A. Per sopperire alla sua mancanza viene ingaggiato l’attaccante belga, prelevato dallo Standard Liegi. Seppur non riesca a garantire il medesimo apporto di reti, Goossens chiude una stagione con un buon ruolino di marcia, caratterizzato dalle dodici segnature in trentasei apparizioni. Con mister Perotti alla guida, la squadra chiude ad un solo punto dalla promozione e il centravanti viene ceduto ai tedeschi dello Schalke 04 al termine della stagione.
Miguel Angel GUERRERO (Bari)

Il colombiano è arrivato nel capoluogo pugliese nel 1994 e, dopo la cessione agli spagnoli del Merida, il suo apporto in Serie B diventa cruciale nell’economia della squadra. Segna dieci reti in campionato decisive per l’immediato ritorno nella massima categoria, condividendo lo scettro di cannoniere della squadra con l’astro nascente di casa: Nicola Ventola. La sua esperienza gli consente di garantirsi la conferma anche in vista della stagione successiva, quando però il suo impiego diminuisce drasticamente, così come l’apporto in zona-rete. Farà ritorno in patria, al Junior Barranquilla, al termine dell’edizione della Serie A 1998-99.
Ronald HOOP (Palermo)

I siciliani si affidando all’attaccante ventinovenne nato in Suriname, ma dal passaporto olandese, per avere con congruo contributo di reti. Per lui parlano le positive stagioni archiviate con Telstar e Dordrecht e mister Arcoleo sembra voler puntare decisamente su di lui. Smaltiti i postumi di un lungo infortunio, Hoop fa il suo esordio in rosanero dinanzi al pubblico amico in occasione del match contro l’Empoli, conclusosi però con la vittoria di misura dei toscani di Spalletti. Il suo passo, però, non sembra esser sufficientemente efficace e finisce dietro nelle gerarchie del tecnico siciliano. Conclude la stagione con sole sette apparizioni e un solo gol, realizzato nel 2-2 casalingo contro il Venezia.
Klas INGESSON (Bari)

Il compianto centrocampista svedese è giunto a Bari nel novembre del 1995, facendo compagnia al suo compagno di Nazionale: Kennet Andersson. Mentre il centravanti è partito in estate per andare al Bologna, Ingesson è rimasto al San Nicola ed il suo apporto per tornare immediatamente in Serie A è decisivo. Ha un altro passo rispetto ai colleghi della cadetteria e mister Fascetti se lo gode come si conviene. Gioca tutte le partite del campionato, concedendosi soltanto diciannove minuti di pausa in occasione del match contro il Venezia, quando viene sostituito al 71’. Segna anche sei reti, distinguendosi grazie alla doppietta decisiva che consente ai Biancorossi di aggiudicarsi l’infuocato derby contro il Lecce per 2-1.
Samuel IPOUA (Torino)

Il suo acquisto viene inizialmente salutato come uno dei più grandi affari dell’anno. L’Inter lo ha prelevato in estate dal Nizza e i Granata riescono ad ottenerlo in prestito. L’obiettivo di Sandreani è di affiancarlo ad un vecchio volpone come Florijancic per garantirsi il giusto apporto di reti. Tuttavia, il suo impatto con la realtà italiana è diametralmente opposto alle aspettative il Torino corre immediatamente ai ripari già nel mese di settembre, ingaggiando Marco Ferrante. Ipoua viene così retrocesso al ruolo di comparsa e alla fine della sua prima – e unica – mezza stagione in Italia chiude con un bottino di zero reti in nove presenze, prima del ritorno all’Inter nel mese di gennaio che lo girerà immediatamente al Rapid Vienna.

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