Haaland Senior e la rosa della Norvegia che spaventò l’Italia ad USA ’94 (e non solo)
11 Dicembre 2021
3. Erland JOHNSEN

È il 1988 quando il Bayern Monaco preleva il difensore centrale ventunenne dal Moss FK. Dopo una sola stagione con i bavaresi – con cui si aggiudica la Bundesliga – viene acquistato dal Chelsea. E proprio in quel di Stamford Bridge lo scandinavo mette radici, rimanendovi per otto anni e mettendo insieme 136 presenze che gli consentono di entrare nei cuori dei tifosi dei Blues. Specie dopo aver alzato al cielo una FA Cup nel 1997: il miglior modo per salutare Londra, prima di tornare in patria al Rosenborg.
4. Rune BRATSETH

Dopo aver scalato velocemente i vertici del calcio norvegese, aggiudicandosi un torneo con il Rosenborg, Bratseth viene ingaggiato dal Werder Brema nel 1986 e con gli anseatici vive uno dei periodi più ricchi di soddisfazione del club. Con la casacca biancoverde addosso, Rune alza al cielo due Meisterschale nel 1988 e nel 1993, insieme ad altrettante Supercoppe di Germania, due Liga Pokal nel 1991 e nel 1994, insieme a una Coppa delle Coppe nel 1992. Chiude la sua carriera al Weserstadion proprio nell’anno del Mondiale.
5. Stig Inge BJØRNEBYE

Il suo sinistro era capace di disegnare traiettorie precise e potenti. Principalmente per la testa di Jostein Flo che, con l’andar degli anni, divenne una vera e propria tattica messa in atto da Drillo Olsen: da un traversone di Bjørnebye, la palla finiva sulla testa del centravanti che avrebbe appoggiato la sfera sui piedi del primo centrocampista dei paraggi. Era il Flopasning. Dal suo canto, il terzino è stato uno dei migliori di sempre nel suo ruolo, inaugurando la felice tradizione scandinava con la maglia del Liverpool proseguita poi da Riise.
6. Jostein FLO

Brutto da guardare, ma tremendamente efficace. Guardare Flo in campo non titillava i palati più fini degli osservatori, ma consentiva ai suoi tifosi di veder spesso e volentieri la palla in rete. O dritta sui piedi di un compagno di squadra: deriva dal suo nome, infatti, il Flopasning, la tattica messa in mente dal commissario tecnico Olsen che lo vedeva impiegato in qualità di torre – visti i limitati mezzi tecnici – per servire il pallone all’accorrente del caso, centrocampista o attaccante che fosse. Vive il suo periodo migliore con lo Sheffield United, segnando diciannove reti in tre anni al Bramall Lane.
7. Erik MYKLAND

Non gli mancavano i mezzi tecnici, né il talento. Come accade spesso ai campioni d’ogni genere, uno stile di vita sopra le righe – forse troppo spesso – lo ha privato dell’opportunità di poter calcare palcoscenici ben più prestigiosi. D’altronde, viene considerato uno dei più dotati centrocampisti nella storia della Norvegia. Mykland è il trascinatore dell’IK Start e, dopo una fugace apparizione con l’Utrecht, viene acquistato dagli austriaci del Linz nel 1995. Passa poi al Panathinaikos – tre stagioni – quindi al Monaco 1860 e infine all’FC Copenaghen che lascerà nel 2004 insieme al calcio di alto livello.

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