Halloween nel calcio: l‘enciclopedia delle notti horror dagli anni ‘80 ad oggi!
30 Ottobre 2022
NAPOLI – LAZIO 5-0 (20 settembre 2015)
È il racconto di un dominio o di un tracollo, fate voi. Il Napoli inizia ad ammirare i primi vagiti della gestione-Sarri che, dopo la sua avventura all’Empoli, è arrivato alla guida dei partenopei con grandi aspettative. Il bel gioco messo in mostra in Toscana trova la sua applicazione anche al San Paolo e, se possibile, il tecnico riesce a fare ancora di meglio, trovando in Higuain un bomber implacabile. È proprio il Pipita a far vedere i sorci verdi alla difesa della Lazio, rendendosi autore di una doppietta che manda al tappeto i capitolini. Per i ragazzi di Pioli, invece, è una domenica da incubo: si rivelano incapaci di dare un freno all’impeto dei napoletani e all’intervallo il passivo è già di due reti. Nella ripresa prosegue il monologo dei padroni di casa, mentre Pioli è pietrificato in panchina, incapace di dare una svolta al match. Il passivo di cinque reti è davvero duro da digerire ed è la cartina tornasole di un’annata pessima che, infatti, vedrà l’allontanamento del tecnico alla trentunesima giornata, dopo il pesante 1-4 subito nel derby.
NAPOLI – LAZIO 5-0
NAPOLI (4-3-3): Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (60’ David Lopez); Callejon, Insigne (74’ El Kaddouri), Higuain (65’ Gabbiadini). A disposizione: Rafael, Gabriel, Maggio, Henrique, Chiriches, Strinic, Valdifiori, Chalobah, Mertens. Allenatore: Maurizio Sarri
LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Radu; Parolo, Onazi, Lulic (46’ Felipe Anderson); Mauri (46’ Milinkovic-Savic); Keita, Matri (74’ Djordjevic). A disposizione: Berisha, Guerrieri, Gentiletti, Konko, Braafheid, Patric, Cataldi, Oikonomidis, Kishna. Allenatore: Stefano Pioli
Arbitro: Antonio Damato di Barletta
Reti: 14’ Higuain, 35’ Allan, 47’ Insigne, 59’ Higuain, 79’ Gabbiadini
Ammoniti: Koulibaly (Napoli); Lulic e Mauricio (Lazio)
MILAN-NAPOLI 0-4 (4 ottobre 2015)
Il Napoli di Sarri ormai è sempre più una realtà ed i tifosi partenopei stanno vedendo la propria squadra maturare sempre di più per proporsi come valida alternativa alla Juventus che sta dominando ormai da un quinquennio il campionato di Serie A. Dall’altra parte c’è il Milan di Sinisa Mihajlovic che non riesce a trovare continuità di risultati. Infatti, alla fine, maturerà un deludente settimo posto, con il serbo sollevato dal proprio incarico a sei giornate dalla fine. Quella rossonera contro i campani è un’agonia di novanta minuti, durante la quale non riescono mai ad impensierire Reina, mentre i padroni di casa si vedono puntualmente superati e fatti fuori dalle manovre avversarie che riescono a mandare in porta indifferentemente centrocampisti e attaccanti davanti a Diego Lopez. Dopo la rete in apertura di Allan, ci pensa Insigne ad apporre il sigillo nella ripresa con una doppietta che piega la resistenza rossonera. Aggravata ancor di più dall’autorete nel finale di Rodrigo Ely. È una delle più brutte sconfitte casalinghe subite dal Milan che lascerà i suoi strascichi per tutta la durata del torneo.
MILAN – NAPOLI 0-4
MILAN (4-3-1-2): Diego Lopez; De Sciglio, Zapata, Ely, Antonelli; Kucka (83’ Poli), Montolivo, Bertolacci (56’ Cerci); Bonaventura; Luiz Adriano, Bacca. A disposizione: Abbiati, Donnarumma, Alex, Calabria, De Jong, José Mauri, Nocerino, Suso, Honda. Allenatore: Sinisa Mihajlovic.
NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (73’ David Lopez); Callejon, Higuain (80’ Gabbiadini), Insigne (73’ Mertens). A disposizione: Gabriel, Rafael, Strinic, Maggio, Henrique, Chiriches, Valdifiori, El Kaddouri, Chalobah). Allenatore: Maurizio Sarri
Arbitro: Nicola Rizzoli di Bologna
Reti: 13’ Allan, 48’ Insigne, 67’ Insigne, 77’ autorete Ely
Ammoniti: Antonelli, Bonaventura ed Ely (Milan); Allan, Callejon e Jorginho (Napoli)
BARCELLONA – ROMA 6-1 (24 novembre 2015)
La Roma s’inguaia nella corsa alla fase ad eliminazione diretta nella Champions League 2015-16. Dopo la clamorosa sconfitta contro il BATE Borisov e il pirotecnico pareggio in Germania con il Bayer Leverkusen, la Roma ha rialzato la testa nel return-match che li ha contrapposti alle Aspirine in un drammatico 3-2. Adesso c’è da fronteggiare la schiacciasassi blaugrana, ma con Messi & Co. non c’è gara: i catalani spuntano da tutte le parti, battendo Szczesny per sei volte, mentre Dzeko segna il gol della bandiera dopo aver anche sbagliato un calcio di rigore. Per fortuna della Roma, in Bielorussia il Bayer Leverkusen non va oltre il pareggio e la qualificazione è rimandata agli ultimi novanta minuti, dove in un’altalena di emozioni con i risultati sempre in bilico, alla fine la sorte premia i giallorossi di Garcia. Anche se è davvero difficile cancellare un simile capitombolo, anche se è maturato contro la squadra più forte del mondo.
BARCELLONA – ROMA 6-1
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Dani Alves, Piqué (56’ Bartra), Vermaelen, Jordi Alba; Rakitic, Busquets, Sergi Roberto (64’ Adriano); Messi, Suarez, Neymar. A disposizione: Bravo, Mathieu, Adriano, Iniesta, Samper, Munir. Allenatore: Luis Enrique
ROMA (4-3-3): Szczesny; Maicon, Manolas, Rüdiger, Digne; Pjanic (75’ Uçan), Keita, Nainggolan (46’ Iturbe); Florenzi (58’ Vainqueur), Dzeko, Iago Falqué. A disposizione: De Sanctis, Castan, Torosidis, De Rossi. Allenatore: Rudy Garcia
Arbitro: Cüneyt Çakir (Turchia)
Reti: 15’ Suarez (Barcellona), 18’ Messi (Barcellona), 44’ Suarez (Barcellona), 56’ Piqué (Barcellona), 60’ Messi (Barcellona), 77’ Adriano (Barcellona), 91’ Dzeko (Roma)
Ammoniti: Piqué, Dani Alves e Messi (Barcellona); Vainqueur (Roma)
FIORENTINA – ROMA 7-1 (30 gennaio 2019)
È una Fiorentina arrembante ad aver la meglio su una Roma arrendevole e distratta in occasione dei quarti di finale di Coppa Italia. Dinamiche plausibili, ma di certo i giallorossi non si sarebbero mai aspettati di assistere a un simile tracollo contro la Viola guidata da mister Stefano Pioli. Dall’altra parte, invece, si celebra il talento del giovanissimo Federico Chiesa che realizza una tripletta d’autore e si consacra come vero e proprio crack. Che quella dell’Artemio Franchi sia una serata storta, il tecnico Eusebio Di Francesco lo capisce ben presto quando, dopo soli diciotto minuti, si ritrova sotto di due reti e con il palo colpito da Bryan Cristante che trema ancora. Prova a rimettersi in carreggiata con il solito missile di Kolarov, ma dopo cinque giri di lancette ecco il tris toscano, firmato da Muriel. Nella ripresa, continua il tracollo giallorosso: i capitolini colano a picco – per altro anche in dieci dopo l’espulsione di un nervosissimo Dzeko – grazie alle reti di Benassi, Chiesa (che confeziona così la sua tripletta) e della doppietta nel finale di Simeone che certificano, così, la serata da incubo della Roma.
FIORENTINA – ROMA 7-1
FIORENTINA (4-3-3): Lafont; Milenkovic, Pezzella, Vitor Hugo (22’ Laurini), Biraghi; Benassi, Edimilson Fernandes, Veretout; Chiesa (77’ Gerson), Muriel (73’ Simeone), Mirallas. A disposizione: Terracciano, Brancolini, Ceccherini, Diks, Hancko, Dabo, Nørgaard, Thereau, Pjaca. Allenatore: Stefano Pioli
ROMA (4-2-3-1): Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Cristante, Nzonzi (46’ Lo. Pellegrini); Zaniolo, Pastore (46’ Dzeko), El Shaarawy (77’ De Rossi); Schick. A disposizione: Fuzato, Greco, Karsdorp, Marcano, Santon, Riccardi, Coric, Lu. Pellegrini, Kluivert. Allenatore: Eusebio Di Francesco
Arbitro: Gianluca Manganiello di Pinerolo
Reti: 7’ Chiesa (Fiorentina), 18’ Chiesa (Fiorentina), 28’ Kolarov (Roma), 33’ Muriel (Fiorentina), 66’ Benassi (Fiorentina), 74’ Chiesa (Fiorentina), 79’ Simeone (Fiorentina), 90’ Simeone (Fiorentina)
Espulso: 72’ Dzeko (Roma) per proteste
Ammoniti: Muriel (Fiorentina); El Shaarawy, Lo. Pellegrini e Zaniolo (Roma)
ATALANTA – MILAN 5-0 (22 dicembre 2019)
Forse il peggior regalo che i tifosi rossoneri potessero trovare sotto il proprio albero di Natale. Ma in molti ritengono che sia stata proprio questa débâcle ad aver creato il nucleo nel gruppo e l’unione nei cuori rossoneri per porre le basi in vista della crescita che ha portato allo Scudetto conquistato lo scorso anno. Mister Pioli, nel frattempo, tocca il punto più basso della sua esperienza alla guida del Diavolo, incapace di tenere testa alla Dea che sta stupendo in Italia e in Europa. I ragazzi di Gasperini sono scatenati e fanno quel che vogliono dei propri avversari, mentre i meneghini sembrano giocare a un altro gioco: la velocità degli orobici è il doppio di quella avversaria e lo spirito indomito e insaziabile porta i padroni di casa a realizzare quattro reti nel giro di ventidue minuti della ripresa. Una lezione di calcio e uno schiaffone – che ci si poteva decisamente risparmiare – prima delle vacanze di Natale, utili per mettere a posto le idee e dimenticare uno degli scivoloni più dolorosi della sua storia recente.
ATALANTA – MILAN 5-0
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Djimsiti; Castagne, De Roon, Pasalic, Gosens (89’ Hateboer); Gomez (88’ Freuler), Malinovskyi; Ilicic (80’ Muriel). A disposizione: Rossi, Sportiello, Masiello, Ibañez, Barrow. Allenatore: Gian Piero Gasperini
MILAN (4-3-3): G. Donnarumma; Conti, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez (1’ st Calabria); Kessié, Bennacer, Bonaventura (19’ st Piatek); Suso (39’ st Castillejo), Rafael Leão, Çalhanoğlu. A disposizione Reina, A. Donnarumma, Borini, Rebic, Biglia, Caldara, Krunic, Gabbia, Brescianini. Allenatore: Stefano Pioli
Arbitro: FedericoLa Penna di Roma
Reti: 10’ Gomez, 61’ Pasalic, 63’ Ilicic, 72’ Ilicic, 83’ Muriel
NAPOLI – FIORENTINA 6-0 (17 gennaio 2021)
Non è una bella stagione la prima post-Covid della Fiorentina. Infatti, la Viola vive la peggior annata dal suo ritorno in Serie A dopo il fallimento e lo testimoniano i tre cambi in panchina che vedono coinvolti Iachini, Prandelli e infine Carillo. C’è la sola nota positiva rappresentata da Vlahovic che con le sue reti toglie spesso le castagne dal fuoco, ma quando i toscani si presentano al Diego Armando Maradona, la catastrofe è alle porte. Infatti, dopo i primi quarantacinque minuti il risultato è già sul 4-0 e Prandelli non riesce ad arginare con le sue scelte quelle del collega Gattuso, il quale vive un pomeriggio in brodo di giuggiole. Insigne è il mattatore della partita: inventa e segna una doppietta, prendendosi il plauso del suo tecnico e dei compagni di squadra. La Fiorentina, invece, si becca una sonora lezione di calcio della quale avrebbe fatto volentieri a meno.
NAPOLI – FIORENTINA 6-0
NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Hysaj, Manolas (79’ Rrahmani), Koulibaly, Mario Rui; Demme, Bakayoko; Lozano (62’ Politano), Zielinski (73’ Elmas), Insigne (79’ Cioffi); Petagna (73’ Mertens). A disposizione: Meret, Contini, Ghoulam, Maksimovic, Lobotka, Llorente. Allenatore: Gennaro Gattuso
FIORENTINA (3-4-2-1): Dragowski; Igor, Milenkovic, Pezzella; Venuti, Amrabat, Castrovilli (74’ Pulgar), Biraghi; Callejon (74’ Bonaventura), Ribery (46’ Kouamé), Vlahovic. A disposizione: Terracciano, Ricco, Martinez Quarta, Caceres, Barreca, Borja Valero, Montiel, Eysseric, Krastev. Allenatore: Cesare Prandelli
Arbitro: Daniele Chiffi di Padova
Reti: 5’ Insigne, 36’ Demme, 38’ Lozano, 45’ Zielinski, 72’ rigore Insigne, 89’ Politano
Ammoniti: Insigne (Napoli)
BODØ GLIMT – ROMA 6-1 (21 ottobre 2021)
La Roma di José Mourinho si prepara ad affrontare la terza giornata nella fase a gironi di Conference League e dopo due buoni successi contro CSKA Sofia (5-1) e Zorja Luhansk (3-0) si preparano ad affrontare la trasferta più lunga e gelida del gruppo contro i norvegesi del Bodø Glimt. I norvegesi non rappresentano una novità assoluta, infatti hanno già affrontato il Milan nella precedente edizione di Europa League in occasione del terzo turno di qualificazione, mettendolo anche in difficoltà. È Hauge uno dei giovani ad essersi messi in luce, tanto da essere acquistato dai rossoneri e i gialloneri puntano molto sul nutrito gruppo di giovani con fame di vittoria. E i giallorossi vengono letteralmente asfaltati dai loro avversari, facendo a fette la difesa e segnando un gol dietro l’altro: al novantesimo se ne conteranno ben sei, assieme ad altre occasioni sfiorate. Una figuraccia per Mourinho che non le manda a dire ai suoi. Anzi, questo capitombolo, per molti, rappresenta la pietra angolare sulla quale il tecnico lusitano ha fondato la propria rinascita per puntare alla vittoria finale contro il Feyenoord.
BODØ GLIMT – ROMA 6-1
BODØ GLIMT (4-3-3): Haikin; Sampsted, Moe, Lode (77’ Høibråten), Bjørkan; Brunstad Fet (81’ Vetlesen), Berg, Konradsen; Botheim, Solbakken (87’ Koomson), Pellegrino (87’ Mugisha). A disposizione: Smits, Kongsro, Moberg, Hagen, Selvåg Nordås, Kvile, Pernambuco. Allenatore: Kjetil Knutsen
ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Reynolds, Ibañez, Kumbulla, Calafiori; Darboe (46’ Cristante), Diawara (60’ Pellegrini); Carles Perez, Villar (46’ Mkhitaryan), El Shaarawy (60’ Abraham); Mayoral (46’ Shomurodov). A disposizione: Fuzato, Mancini, Viña, Tripi, Veretout, Bove, Zalewski. Allenatore: José Mourinho
Arbitro: AliPalabiyik (Turchia)
Reti: 8’ Botheim (Bodø Glimt), 20’ Berg (Bodø Glimt), 28’ Carles Perez (Roma), 52’ Botheim (Bodø Glimt), 71’ Solbakken (Bodø Glimt), 78’ Pellegrino (Bodø Glimt), 80’ Solbakken (Bodø Glimt)
Ammoniti: Lode (Bodø Glimt); Darboe (Roma)
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