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I 105 giocatori che hanno partecipato al raduno di Operazione Nostalgia

5 Marzo 2020

Fernando HIERRO

602 presenze e 128 gol complessivi con il Real Madrid. Numeri impressionanti che però non bastano a descrivere le qualità di un giocatore che, per quasi quindici anni, è stato il pilastro su cui si reggeva la squadra più forte del mondo. Il capitano merengue ha avuto anche un’esperienza nel Bolton, insieme a Ivan Campo, con cui ha ricomposto la coppia difensiva anche in occasione del raduno nostalgico di Cesena.

Dario HUBNER

Da una colonna all’altra, l’alfabeto mette vicino al re dei difensori, il re degli attaccanti e, forse, il miglior amico della nostra realtà. Darione ha rischiato di far crollare le tribune del Manuzzi durante l’ultimo raduno, così come i nervi degli avversari che, puntualmente, dovevano arrendersi dinanzi allo strapotere in area di rigore di Tatanka.

Christian KAREMBEU

Giunse alla Sampdoria insieme a Seedorf e Chiesa nell’estate del 1995, acquistato per “soli” sette miliardi di lire. In due anni mise in mostra quel che di buono aveva già fatto vedere con la maglia del Nantes, con cui vinse un incredibile scudetto. In archivio anche due Champions League col Real Madrid e la partecipazione del 2019 a Cesena. Valgono lo stesso, no?

Nicola LEGROTTAGLIE

Il difensore di Gioia del Colle iniziò a far parlare di sé durante la sua esperienza con il Chievo Verona, tanto da meritarsi la convocazione di Trapattoni in Nazionale. Una lunga esperienza con la Juventus, intervallata dai prestiti di Bologna e Siena, con cui disputa 114 match in Serie A. Ha chiuso la carriera a Catania per poi disputare l’incontro nostalgico di Nardò.

Gianluigi LENTINI

L’ala del Torino che avrebbe dovuto raccogliere l’eredità di Gigi Meroni nei cuori dei tifosi granata è stato uno dei talenti più cristallini messosi in mostra negli anni ’90 in Serie A. Un incidente d’auto ne ha bloccato l’ascesa, ma si è ritagliato un ruolo da protagonista assoluto anche con le maglie di Atalanta e Cosenza. Anche lui era presente a Parma.

LIMA

Francisco Govinho è uno dei conigli estratti dal cilindro dal direttore sportivo del Lecce, Pantaleo Corvino, nel 1999. L’ottima annata con i salentini gli vale le chiamate del Bologna e poi della Roma. La Puglia è la sua seconda patria, dove svolge tuttora il ruolo d’allenatore nelle categorie minori. Inevitabile la sua presenza allo stadio di Nardò.

Giampiero MAINI

Tre Coppe Italia nel suo palmares vinte con altrettante squadre: Roma (1990-91), Vicenza (1996-97) e Parma (2001-02). Il centrocampista romano fu uno dei protagonisti della favola biancorossa firmata Guidolin che portò alla conquista della coccarda sulla maglia dei berici. Presente nel raduno di casa a Roma.

Filippo MANIERO

Là, dove osano le aquile, osava anche Filippo Maniero, re dei colpi di testa. Il corazziere di Legnaro (PD) ha messo a segno più di cento gol nella sua carriera da professionista, toccando il punto più alto della sua carriera durante la sua esperienza con il Venezia, formando un tandem d’attacco meraviglioso con Alvaro Recoba. È stato con noi a Parma.

Dario MARCOLIN

Insieme a Favalli, Bonomi e Maspero faceva parte della Cremonese che, all’inizio degli anni Novanta, sfornava giovani talenti a ritmi industriali. Il centrocampista si guadagnò la chiamata della Lazio nel 1992 con cui rimase fino al 2000, seppur mandato spesso in prestito a Cagliari, Genoa e Blackburn Rovers. Presente ai raduni di Roma e Cesena.

Gaizka MENDIETA

Colonna del Valencia e con 40 presenza con la nazionale spagnola, Gaizka Mendieta è stato tra i centrocampisti più forti dell’ultima parte dello scorso millennio, nonostante non sia riuscito a fare breccia nei cuori dei tifosi della Lazio. Abbiamo avuto il piacere di vedere la sua classe in mezzo al campo del Manuzzi di Cesena.