I 105 giocatori che hanno partecipato al raduno di Operazione Nostalgia
5 Marzo 2020
Predrag MIJATOVIC
Il giustiziere della Juventus nella finalissima di Champions League del 1998 con la maglia del Real Madrid si è fatto notare con la maglia del Partizan Belgrado, prima ancora che con quella del Valencia. Il suo arrivo in Italia, seppur a fine carriera, non impedì ai tifosi della Fiorentina di ammirare sprazzi del suo talento. Anche lui era in quel di Cesena.
Domenico MORFEO
Il suo estro, abbinato al sinistro fatato, gli avrebbero consentito di raccogliere molto di più di quanto raccolto se avesse avuto la costanza di rendimento che, in molti, gli hanno imputato di non avere. Tuttavia, non possiamo non essere innamorati di Mimmo da Pescina e in occasione del raduno di Parma l’affetto dimostratogli ne è stata la prova provata.
Fernando MORIENTES
L’annuncio della sua presenza in occasione del raduno di Cesena mise in fibrillazione l’intera comunità e il Moro ha ripagato i dodicimila che assiepavano le tribune del Dino Manuzzi con una prestazione all’altezza della sua fama. Una vita nel Real Madrid, seppur i tifosi blancos ricorderanno con relativo piacere i due gol che rifilò proprio alle Merengues nei quarti di finale di Champions League con la maglia del Monaco. Core ‘ngrato!
Francesco MORIERO
Sciuscià. Quando l’abbiamo visto ci siamo commossi perché voleva dire avere al raduno una piccola parte del Fenomeno, quegli anni all’Inter sono stati indimenticabili così come quei gol in rovesciata. Al nostro raduno di Nardò è andato su e giù su quella fascia come se non fosse passato il tempo.
Roberto MUSSI
Chi lo ha incontrato per strada e non ha baciato il suo piede destro che sfornò l’assist per Roberto Baggio nella sfida contro la Nigeria non è degno di frequentare questi luoghi. Impossibile farlo per tutti gli ottomila di Parma nel 2018 ma in molti con il pensiero l’avranno fatto. Presenza fissa proprio con i ducali che dominavano in Italia e in Europa, Mussi ha avuto in Sacchi il suo padrino d’eccezione, avendolo portato con sé prima a Parma, poi al Milan e poi in Nazionale.
Pierluigi ORLANDINI
Forse gli dedicheranno una via, non lo sappiamo. Fatto sta che il suo nome sarà ricordato sempre ricordato come l’autore del primo golden gol della storia che, fra l’altro, valse il titolo europeo dell’Italia Under 21 contro il Portogallo. Basta ciò per avere un posto nel gotha nostalgico de noantri. Presente alla festa di Nardò con tutta la sua carica.
Marco OSIO
Il Sindaco era elegante, eccome. Un soprannome cucito addosso ad un giocatore che, durante la sua carriera, vanta diversi record: realizza il primo gol assoluto dell’Empoli in Serie A che vale la vittoria sull’Inter ed è il primo italiano a giocare nel campionato brasiliano, con la maglia del Palmeiras. Con il Parma ha vinto la Coppa Italia e la Coppa delle Coppe e l’applauso tributatogli dal Tardini nel 2018 dimostra come sia ancora nei cuori di molti appassionati.
Massimo PAGANIN
Insieme al fratello Antonio ha composto una delle coppie più presenti nei tornei di Serie A degli anni ’90. Dopo due brillanti esperienze con le maglie di Reggiana e Brescia, viene acquistato dall’Inter dove si riunisce proprio col fratello maggiore. Vince una UEFA con i nerazzurri, collezionando oltre cento presenze in campionato. Bologna, Atalanta e Vicenza sono le principali tappe successive della sua carriera. È stato presente nel primissimo raduno di Milano e a Nardò.
Angelo PARADISO
Vede la Serie A soltanto in tre occasioni con la maglia del Lecce nel 1999-00 dopo un buon torneo disputato con il Napoli l’anno prima. L’esperienza accumulata coi giallorossi lo porterà a disputare diversi campionati di B per poi girare l’Europa fra Svizzera, Malta e Spagna. Due i raduni ai quali ha preso parte: Roma e Nardò.
Simone PERROTTA
Campione del Mondo nel 2006, moto perpetuo in mediana al quale si univa uno spiccato senso del gol. Caratteristiche ne hanno fatto uno dei centrocampisti più completi della penultima generazione. Una colonna della Roma: 246 presenze in campionato e ben 36 reti realizzate. Per lui si sono spalancate le porte dello stadio di Nardò in occasione del raduno datato 2018.
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