20 derby italiani decisi in “Zona Cesarini” negli ultimi 30 anni
3 Marzo 2021
Sta per finire il 1931. È il mese di dicembre e allo stadio Filadelfia di Torino si disputa il match della Coppa Internazionale – antenata dell’attuale campionato europeo – tra Italia ed Ungheria. Il risultato è sul 2-2 per effetto delle reti di Libonatti e Orsi per gli Azzurri e della doppietta di Avar per i magiari. Il tempo ormai è scaduto quando Renato Cesarini, nato a Senigallia, provincia di Ancona, buca la porta dell’estremo difensore avversario Ujvari e consente all’Italia di aggiudicarsi il match nonostante il tempo sia scaduto. Un “vizietto” particolare quello di Cesarini, autore non poco tempo prima di una rete decisiva oltre il novantesimo con la maglia della Juventus. Nell’epoca pionieristica, quasi eroica, di quei tempi – nella quale bastava poco per far sognare tifosi e lettori – i giornalisti non impiegarono tanto per ribattezzare quella frazione di tempo fra lo scadere effettivo del tempo ed il triplice fischio del direttore di gara la “zona Cesarini”.
È passato quasi un secolo, il calcio ha vissuto di mille rivoluzioni. Eppure quella locuzione è sopravvissuta ai tempi, arrivando sino ai giorni nostri, non perdendo neanche un po’ di fascino, né di smalto. Ed ecco perché, nel giorno del “derby della Lanterna”, abbiamo deciso di proporvi un memorandum dei derby italiani risolti, proprio, in “zona Cesarini”.
22 novembre 1992
TORINO – JUVENTUS 1-2
57’ Sordo (Torino), 75’ Vialli (Juventus), 90’ autorete Venturin (Juventus)
Il derby delle assenze. Out Roberto Baggio, Peruzzi, Julio Cesar, Marocchi per la Vecchia Signoria e Aguilera per il Torino. La Juventus è spesso pericolosa, ma san Marchegiani è divino: prima con uno strepitoso doppio intervento sulla premiata ditta Möller-Vialli, poi sventando una bella punizione calciata sempre dal tedesco. Chi sbaglia, si sa, nel calcio paga. E allora il Toro va avanti. Dino Baggio pasticcia, Mussi ruba palla e serve Casagrande che manda in porta Sordo, il quale batte un incerto Rampulla. I bianconeri provano a rifarsi sotto e ci riescono, pareggiando poco dopo. Casiraghi stoppa il pallone e serve in verticale Vialli che mette a sedere Marchegiani e timbra l’1-1. Sul filo del rasoio, arriva il gol vittoria. Möller calcia senza pretese all’interno dell’area di rigore. Il portiere granata pregusta la parata più facile della partita, ma la deviazione amica di Venturin lo spiazza mandando in estasi il popolo bianconero.
23 ottobre 1999
INTER – MILAN 1-2
20’ rigore Ronaldo (Inter), 72’ Shevchenko (Milan), 90’ Weah (Milan)
È la stracittadina meneghina numero 176. L’Inter schiera per la prima volta la favolosa coppia Vieri-Ronaldo e il Fenomeno parte subito alla grande. Al ventesimo Sala lo atterra in area. Rigore nettissimo. Dagli undici metri il Fenomeno non sbaglia. Sembra una serata magica per il popolo nerazzurro, e invece no, sarà l’inizio della fine. Alla mezz’ora un contrasto aereo tra Ronaldo e Ayala si risolve in un duello spigoloso: il brasiliano allarga il gomito. L’arbitro Borriello non vede, l’assistente sì: rosso diretto ed Inter in inferiorità numerica. Zaccheroni, dunque, corregge il tiro: dentro Shevchenko e Boban per Bierhoff e Giunti e la partita prende definitivamente la via di Milanello. Il re di Kiev diventa vero e proprio mattatore della gara, ristabilendo la parità con un gol di rapina. Al tramonto del match si materializza il sorpasso: corner per il Milan, calcia Boban e King George svetta più alto di tutti infilando la palla nel sette. Peruzzi rimane immobile, Georgatos prova ad evitare il peggio, ma è tutto inutile. Il trionfo dei Diavoli è servito.
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