I 21 portieri trafitti da Baggio in Nazionale
28 Aprile 2020
New York, 13 luglio 1994: – Borislav MIHAJLOV – Mondiali 1994: BULGARIA-ITALIA 1-2
Bobby è considerato da molti il miglior portiere della storia della Bulgaria. Tanto forte quanto carismatico, viene ricordato non solo per le parate sensazionali al Mondiale negli Stati Uniti nel 1994, ma anche per una testata all’arbitro in un tiratissimo derby di Sofia tra Levski e CSKA – Mihajlov militava nei blu della capitale – che finì con cinque giocatori radiati a vita. Mihajlov incontrò l’Italia già nel Mondiale del 1986, alla prima partita nella competizione iridata: finì con il clamoroso pareggio di 1-1. Ma nel 1994, non poté nulla contro il Divin Codino.
Napoli, 30 aprile 1997: Andrzej WOZNIAK – Qualificazione Mondiali 1998: ITALIA-POLONIA 3-0
Andrzej Wozniak all’epoca del gol subito da Roberto Baggio militava nel Porto, dove ha trascorso una breve parentesi della sua carriera, prima di passare allo Sporting Braga e poi tornare in patria al Widzew Lodz. Ma è nell’altra squadra della città polacca, l’LKS Lodz, ad essersi guadagnato la stima, i riconoscimenti e la convocazione in Nazionale, con cui scese in campo quindici volte.
Bordeaux, 11 giugno 1998: Nelson TAPIA – Coppa del Mondo 1998 – ITALIA-CILE 2-2
Nelson Tapia è un pezzo importante di storia della Nazionale cilena, scendendo in campo 73 volte con La Roja. Porta con sé il soprannome di Bart, per il suo taglio di capelli che aveva per tutta la carriera, trascorsa per la maggior parte in patria con le maglie di Universidad Catolica e O’Higgins. Conquistò anche una medaglia di bronzo alle olimpiadi di Sidney nel 2000, dopo aver giocato tutte le partite del Cile ai Mondiali del 1998 in Francia.
Parigi, 23 giugno 1998: Michael KONSEL – Coppa del Mondo 1998 – ITALIA-AUSTRIA 2-1
Michael Konsel è nostalgia pura. L’ultima vittima di Roberto Baggio con la maglia della Nazionale azzurra viene ricordato per l’arrivo a Roma nel 1997 all’età di trentacinque anni, tra lo scetticismo generale. Eppure si rivelò un portiere di ottimo affidamento, almeno prima dell’infortunio. Due anni più tardi, quando ormai aveva perso il posto da titolare, viene ceduto al Venezia, dove chiude la sua carriera. Con la maglia dell’Austria è sceso in campo quarantatré volte, disputando i Mondiali del 1990 e del 1998.
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