Privacy Policy I 30 calciatori francesi più forti passati in Serie A (al netto di quello che hanno fatto in Italia) - Pagina 6 di 6

I 30 calciatori francesi più forti passati in Serie A (al netto di quello che hanno fatto in Italia)

28 Ottobre 2021

5. Patrick VIEIRA

Incompreso o forse troppo giovane al Milan. Idolo assoluto all’Arsenal. Bastava forse soltanto attenderlo di più questo ragazzo classe 1976, arrivato nel nostro campionato nel 1995 e forse non ancora pronto per il grande salto. Nel 1996 lo sbarco ad Highbury, la crescita e la consacrazione: fino al 2005 riferimento di un super Arsenal, che ha goduto di questo centrocampista alto e forte, abile tecnicamente e ancora di più nell’interdizione, capace di ribaltare l’azione come pochi e di togliere i palloni dai piedi dagli avversari con una facilità disarmante. Non sempre corretto in campo, spesso per eccesso di foga.

4. Lilian THURAM

Terzino destro o difensore centrale, il risultato non cambia. Sovrastarlo è pressoché impossibile. Si spiegano anche così gli oltre settanta miliardi di lire che la Juventus investì per avere il suo cartellino dal Parma nel 2001, strappando temporaneamente a Rio Ferdinand il primato di difensore più pagato nella storia. Quando dice sì alla Vecchia Signora, il Lilian che si presenta a Torino è un calciatore completo: fisica, tecnica e tattica. Sbarcato in Italia nel 1996 per sposare il progetto del Parma, al fianco di Cannavaro ha migliorato così tanto le sue doti già innate, da rappresentare un punto di riferimento per “colleghi” e giovani difensori. Dopo i successi sulla via Emilia – una Coppa UEFA, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, inframezzati da una Coppa del Mondo e un Europeo con la Francia tra il 1998 e il 2000 – Lilian ha dominato nel Belpaese con la Juventus, lasciandola nel 2006 dopo il Mondiale per l’avventura barcellonese, interrotta solamente da un problema cardiaco che gli ha impedito di trovare nuove soddisfazioni in azulgrana.

3. Thierry HENRY

Photo: Allsport UK – Allsport

Anche Titì, come Trezeguet, è venuto su dal florido vivaio del Monaco. Il passaggio alla Juventus, dopo un ottimo Mondiale disputato e vinto con la Francia, è stato forse il suo unico passaggio a vuoto di un’intera carriera. “Intrappolato” dai lacci e lacciuoli tattici che hanno imbrigliato i bianconeri durante il passaggio di consegne da Lippi ad Ancelotti, che lo volevano relegato sulla fascia sinistra, Henry ha fatto soltanto vedere alcune stille del proprio talento al Delle Alpi. Frettolosamente venduto all’Arsenal per dieci milioni di sterline, il transalpino è diventato uno dei simboli immortali dei Gunners, portando i londinesi a toccare le più alte vette della loro storia recente.

2. Zinedine ZIDANE

L’Italia si accorse di lui durante la semifinale di ritorno di Coppa UEFA del 1995-96 fra Milan e Bordeaux. Con la maglia dei Girondini, il franco-algerino mise in mostra proprietà di palleggio e tecnica come difficilmente s’era visto in passato. Approda così alla Juventus dopo l’Europeo del 1996 e con la maglia numero 21 sulle spalle ha illuminato con lampi accecanti tifosi ed avversari, letteralmente stregati dal suo modo d’incedere sul campo quasi ipnotico, surreale. Zinedine ha nei piedi qualcosa di magico e quando nel 2001 il Real Madrid lo chiama, non può dir di no. Al Santiago Bernabeu riesce a togliersi le soddisfazioni internazionali che con la Vecchia Signora ha soltanto sfiorato.  

1. Michel PLATINI

Le Roi. Basterebbe ciò per definire Platini, esempio unico di eleganza, atletismo e concretezza. Per noi, è il migliore di tutti i tempi. Il primo capace di trascinare letteralmente da solo la Francia al suo primo successo internazionale, segnando nove reti in cinque partite (record tuttora imbattuto). Nel mentre, dopo un periodo di adattamento con la Juventus, ha dato in pasto alle voraci radioline di milioni di appassionati epici duelli con i campioni che hanno popolato gli anni ’80 gli stadi del nostro Paese. Quasi sempre, vincendoli. Ha vinto tre Palloni d’Oro consecutivi, tre classifiche marcatori consecutive (dal 1982-83 al 1984-85). Una numero 10, la sua, come non si era davvero mai visto prima.

di Yari Riccardi